Morti sul lavoro, il governo dichiara guerra al caporalato. Manifestazione a Latina

Cronaca
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La ministra Calderone ha incontrato imprese agricole e sindacati dopo la tragedia di Satnam Singh, il bracciante indiano morto a Latina dopo essere stato abbandonato con il braccio amputato. Nel pomeriggio è andata in scena una manifestazione promossa dalle organizzazioni dei lavoratori, con la segretaria del Pd Schlein. Organizzatori: "Oltre 5mila persone in piazza". Ieri un’altra vittima: un operaio di 34 anni rimasto incastrato tra i rulli di un macchinario in una fabbrica di Cividale Mantovano

 

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Lo sdegno per la morte di Satnam Singh, il bracciante morto a Latina dopo essere stato abbandonato con il braccio amputato, sta scatenando un’ondata di indignazione arrivata anche al mondo politico. "Lo scopo di tutti è dichiarare guerra al caporalato", ha detto il 21 giugno la ministra del Lavoro, Marina Calderone, al termine della riunione convocata con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, i sindacati e le associazioni delle imprese agricole. È stato fatto il punto sugli interventi fatti e quelli ancora da fare, a partire dal decreto agricoltura, su cui a breve sono attese novità. Da un lato la volontà del governo è quella di raddoppiare i controlli con più ispettori del lavoro e l'incrocio delle banche dati, dall'altro si vogliono aiutare le imprese virtuose potenziando la rete agricola di qualità a cui finora si sono iscritte solo 6 mila aziende. Oggi intanto è andata in scena una manifestazione a Latina, a cui ha preso parte anche la segretaria del Pd, Elly Schlein. Per gli organizzatori, sono state oltre 5mila le persone scese in piazza.

Il conto delle vittime

La conta delle vittime del lavoro continua ad aumentare senza sosta. I morti sono 492 persone dal primo gennaio al 20 giugno secondo l'Osservatorio nazionale morti sul lavoro curato dall'ex metalmeccanico Carlo Soricelli, quasi tre al giorno, ed è già da aggiornare. Un altro operaio è deceduto, in una fabbrica di laminati di Cividale Mantovano. L'agricoltura è, secondo quest'analisi, tra i settori che uccidono di più, tra lavoro irregolare e disprezzo delle norme di sicurezza.

Cosa vuole fare il governo e cosa chiedono i sindacati

La prima strada che il governo intende percorrere per fermare la strage è l'aumento dei controlli: l'obiettivo è raddoppiarli dai circa 20 mila attuali con le assunzione di nuovi ispettori che sono in corso. Sul caporalato, in particolare, novità potrebbero essere imminenti. Lollobrigida ha anticipato che "nelle prossime ore, su alcuni aspetti del decreto agricoltura, ci potranno essere emendamenti specifici" anche su sollecitazioni delle parti sociali. "I ministri hanno dato la disponibilità ad accogliere alcune delle nostre richieste che riguardano la rivisitazione soprattutto del sistema del decreto flussi", che regola l'ingresso legale dei lavoratori stranieri, ha riferito la segretaria generale della Uila, Enrica Mammucari. La Fai Cisl ha chiesto il potenziamento dell'ispettorato del lavoro. Per la Flai Cgil, invece, "se non si affronta il problema alla radice cancellando leggi come la Bossi-Fini, si andrà poco lontano". Quanto alle imprese, la Cia-Agricoltori italiani, ha proposto "una black list con i datori di lavoro che pur avendo ottenuto il visto d'ingresso per i lavoratori richiesti, non hanno poi formalizzato il contratto di soggiorno". La Copagri ha chiesto di "stringere le maglie dei controlli" e la Coldiretti ha garantito "tutto il suo sostegno nella lotta contro il caporalato”.

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La manifestazione a Latina

Proprio Coldiretti parteciperà alla manifestazione per Satnam promossa dalla comunità indiana di Latina, il 25 giugno. È quella a cui hanno aderito Fai Cisl e Uila, mentre la protesta della Flai Cgil si è tenuta oggi, dalle 17, con presente anche la segretaria del Pd Schlein oltre che le delegazioni di Alleanza Verdi e Sinistra, con Nicola Fratoianni, M5S Lazio, il commissario di Azione Lazio Alessio D'Amato e la deputata Federica Onori. “Questo è un omicidio su lavoro, una storia di sfruttamento estremo, non una disgrazia, con un pezzo di paese che non fa i conti con la dignità del lavoro”, ha detto Fratoianni a margine della manifestazione di Latina.

Satnam si poteva salvare

Intanto emerge che Satnam Singh si sarebbe potuto salvare. È morto dopo aver perso molto sangue a causa del ritardo della chiamata effettuata ai soccorsi il bracciante indiano abbandonato davanti alla sua abitazione, senza un braccio, dal datore di lavoro dell'azienda agricola per cui lavorava in nero. In attesa dei risultati dell’autopsia, oggi si tiene anche una giornata di sciopero in cui si fermerà il settore agricolo di Latina. Intanto la moglie di Satnam Singh, irregolare in Italia, starebbe per ricevere il permesso di soggiorno di giustizia.

L'Azienda agricola Lovato a Borgo Santa Maria, nella campagne della provincia di Latina, dove lavorava Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto ieri al San Camillo di Roma. L'uomo, 31 anni, vi era arrivato in condizioni disperate dopo che un macchinario gli aveva staccato di netto un braccio, 20 giugno 2024 ANSA / Stringer

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