Dal 19 giugno è fruibile al pubblico nel Parco archeologico, dove sono presenti anche i depositi delle reti dei pescatori dell'epoca, con gli scheletri di circa 300 fuggiaschi che provarono invano a mettersi in salvo nell'eruzione del 79 dC
- Si tratta dell'unico affaccio sul mare rinvenuto in un'area archeologica. Oggi viene recuperato, riportato alla conformazione originaria e restituito ai visitatori. Siamo a Ercolano, dove riapre al pubblico l'antica spiaggia cittadina, grazie a un finanziamento nell'ambito del Cis Vesuvio-Pompei-Napoli, gestito dall'unità del Grande progetto Pompei
- Dopo molti anni dedicati all'attività di ricerca, scavo e restauro, l'antica Ercolano, distrutta dall'eruzione del Vesuvio, torna a vivere come città di mare. La progettazione è stata donata dalla fondazione Packard Humanities Institute, nell'ambito dell'Herculaneum Conservation Project, per restituire ai visitatori un'immagine il più possibile vicina a come si presentava quest'area prima del 79 dC
- Si arricchisce quindi l'esperienza di visita del Parco e, nel medio termine, si punta al ricongiungimento dell'area archeologica con la Villa dei Papiri. Negli ultimi anni l'area è stata interessata da fenomeni di corrosione e decadimento determinati da fattori naturali legati agli effetti delle acque piovane e di risalita, che avevano trasformato l'antica spiaggia in una sorta di acquitrino, con pericoli di allagamento e impatti sulla conservazione del patrimonio
- Utilizzando un approccio multidisciplinare, è stata restituita alla spiaggia sicurezza e fruibilità, grazie a un'area percorribile e con la valorizzazione del fronte a mare della città
- Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha rimarcato come Ercolano sia "al centro di una delle più importanti aree archeologiche del pianeta. E' importante l'apertura al mare perché ci fa ricordare che noi siamo Mediterranei, che siamo parte di una civiltà che si apre nel Mediterraneo e che attinge al Mediterraneo valori ideali e valori fondanti"
- Il direttore del Parco, Francesco Sirano (nella foto col ministro Sangiuliano, ndr), ha definito l'antica spiaggia "un luogo straordinario e unico al mondo. Per conservarla per il futuro abbiamo ridotto il rischio di continui allagamenti e i pericoli per la stabilità dei fronti di scavo e del fronte a mare della città antica"
- Per Jane Thompson (nella foto, a sinistra, poi Sangiuliano, Sirano ed il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto) del Packard Humanities Institute, assistere a questa svolta "è una soddisfazione immensa per il ricco team multidisciplinare che ha lavorato qui. Moltissime delle nostre azioni più importanti degli ultimi 20 anni sono state invisibili, ma qui finalmente abbiamo un radicale cambiamento dell'esperienza dei visitatori che, insieme con la riqualificazione di Via Mare, modificano per sempre l'assetto di questo sito"
- L'antica spiaggia del Parco archeologico di Ercolano, quindi, torna visitabile da oggi 19 giugno. Ercolano fu fondata, secondo la leggenda, da Ercole durante uno dei suoi viaggi. Storicamente, la città era abitata fin dall'VIII secolo a.C., con influenze greche, etrusche e sannitiche prima della dominazione romana
- Nella spiaggia sono presenti anche i depositi delle reti dei pescatori dell'epoca, con gli scheletri di circa 300 fuggiaschi che provarono invano a mettersi in salvo nell'eruzione del Vesuvio del 79 dC
- La città fu sepolta sotto una coltre di cenere, lapilli e fango vulcanico, molto più densa rispetto a quella che colpì Pompei. Questo ha creato una preservazione unica dei materiali organici, come legno, cibo e tessuti, che a Pompei non si è verificata nella stessa misura
- A differenza di Pompei, dove molti edifici furono schiacciati dal peso della cenere, il fango e la lava solidificati formarono uno strato protettivo su Ercolano, conservandola in uno stato sorprendentemente intatto