
Il Comune, in collaborazione con l’Università di Bari e di Foggia e su concessione rilasciata dal Ministero della Cultura alla Fondazione Archeologica Canosina, è interessato da due diverse campagne di scavo: la necropoli daunia di Pietra Caduta e il quartiere della ceramica di San Pietro

Proseguono le indagini archeologiche, con squadre di esperti intenti a riportare alla luce testimonianze del passato, stratificate in diverse epoche storiche. A Canosa di Puglia due campagne di scavo che vedono coinvolti oltre quaranta tra studenti e docenti delle Università di Bari e di Foggia

A Pietra Caduta, esteso spazio funerario situato nella zona meridionale della città, si scava dopo sette anni dalle ultime indagini archeologiche. L’attività di esplorazione, già avviata lo scorso inverno, potrebbe condurre all’ampliamento dell’area funeraria con la scoperta di nuove tombe.

Nelle vicinanze, sulla collina di San Pietro, una zona periferica finora risparmiata dall'espansione edilizia, dopo vent’anni dalle precedenti indagini, un altro team di ricerca è impegnato nelle attività di scavo sul quartiere produttivo artigianale non lontano dall’omonimo complesso episcopale paleocristiano. Si tratta di un luogo avvolto dal fascino dove avrebbero trovato una prima sepoltura i resti mortali dell’autorevole vescovo Sabino. L’indagine potrebbe condurre a nuove interessanti scoperte sul quartiere destinato alla produzione ceramica di Canosa.

Nella necropoli daunia di Pietra Caduta, gli studenti di Scienze dei Beni Culturali e Archeologia e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Bari - con gli studenti del Liceo Fermi di Canosa coinvolti in incontri di formazione - sono stati impegnati nella bonifica dell’area, nel ripristino delle evidenze archeologiche e nel perfezionamento della base topografica per la corretta georeferenziazione della necropoli: tutte attività preparatorie all’avvio della campagna vera e propria fino al prossimo 28 giugno

Obiettivo dello scavo è l’approfondimento della conoscenza su questo vasto settore funerario periferico risalente al IV - III secolo a.C., dove oggi sono documentate trentatré tombe “a grotticella”. Le tombe sono state depredate nel tempo, ma una parte degli antichi corredi che custodivano sono stati recuperati e potranno svelare molto sul rapporto con l’insediamento daunio, sui rituali funerari e sul profilo degli abitanti che qui erano sepolti.

Alla guida del team UniBa, la prof.ssa Raffaella Cassano, direttrice di scavo, e l’archeologa Maria Silvestri, direttrice scientifica del progetto, le quali non escludono che la campagna nel suo complesso possa portare anche all’ampliamento dell’area oggi conosciuta. L’indagine in corso potrebbe, in definitiva, portare anche a scoprire nuove tombe, oltre alle numerose già censite nella zona, ed a una riperimetrazione dell’insediamento.

L’area di San Pietro torna ad essere interessata da scavi archeologici a distanza di circa 20 anni dalle ultime indagini. Le precedenti campagne di scavo, condotte tra il 2001 e il 2005 consentirono di individuare un articolato complesso episcopale di epoca paleocristiana costituito da un edificio residenziale, da un mausoleo e da un ambiente absidato occupato da alcune sepolture, ed hanno permesso di ascrivere l'impianto di culto ad età sabiniana.

Ora le ricerche, fortemente volute dalla Fondazione Archeologica Canosina, proprietaria dei terreni e titolare della concessione di scavo rilasciata dal Ministero della Cultura - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province BAT e Foggia, riguarderanno un’area attigua a quella della chiesa e del cimitero paleocristiano, dove è nota la presenza di un ampio quartiere artigianale di età romana, come hanno confermato anche le indagini geofisiche realizzate lo scorso anno.

Due grandi fornaci erano già state individuate nell’area paleocristiana. Attualmente si punta a esporre quello che potrebbe essere definito il “ceramico” di Canusium, un grande quartiere destinato alla produzione ceramica e, forse, anche ad altre attività artigianali, posto nei pressi della via Traiana, nell’immediato suburbio della città romana. L’attività di ricerca archeologica sarà condotta dalle Università di Bari e Foggia con il supporto dei professori Giuliano Volpe, Maria Turchiano e Giovanni De Venuto e alcuni studenti del Liceo Classico Fermi.