Dal 2000 al 2019, le morti per incidenti stradali a livello mondiale sono diminuite, ma i numeri restano preoccupanti soprattutto in alcuni Paesi. Ecco i dati emersi da uno studio condotto dal portale inglese Etyres
Dal 2000 al 2019, le strade di tutto il mondo sono state teatro di una vera e propria strage, con milioni di persone che hanno perso la vita in incidenti stradali. Una recente ricerca del portale inglese Etyres, basata sui dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha analizzato l'andamento di questi tragici eventi in 180 Paesi del mondo. In generale, dallo studio è emerso che sebbene sia stato registrato un calo dei decessi nel corso degli anni, i numeri restano ancora preoccupanti, soprattutto in alcuni Paesi, Italia compresa.
I dati emersi dalla ricerca
Un dato positivo, riguarda il calo del dato annuale del numero complessivo di persone che hanno perso la vita in incidenti stradali in tutto il mondo, con il 2018 (meno di 3 milioni di decessi) che è risultato essere il più virtuoso, nei 20 anni oggetto dello studio.
Italia seconda in Ue per numero di vittime
Secondo i dati, l'Italia si posiziona al secondo posto in Europa per numero di vittime, superata solo dalla Polonia. Nel periodo esaminato, in Italia sono morte in media 5.034 persone all'anno a causa di incidenti stradali, un dato che si traduce in 419 decessi al mese, 97 a settimana e 14 al giorno. La ricerca di Etyres ha anche analizzato il numero di morti per circa 800 chilometri di rete stradale (500 miglia). In Italia, questa media è di 17 decessi, un dato superiore rispetto alla Polonia (9). La Germania e la Francia, nonostante abbiano una popolazione più numerosa dell'Italia, hanno registrato un numero medio di vittime leggermente inferiore, rispettivamente 4.807 e 4.746 all'anno, con una media di decessi per circa 800 chilometri di rete stradale pari a 3 e 4. La Spagna, invece, ha una media annuale di 3.390 morti.
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La situazione fuori dall’Europa
Guardando oltre i confini europei, la situazione diventa ancora più drammatica. Paesi come l'India e la Cina hanno registrato numeri impressionanti di vittime, rispettivamente 199.134 e 273.266 all'anno. Gli Stati Uniti, con 41.496 morti annuali, sebbene meglio posizionati rispetto ai giganti asiatici, continuano a mostrare dati preoccupanti. Interessante è anche il confronto con paesi più piccoli e meno popolati. L'Islanda, ad esempio, ha una media di soli 19 morti all'anno, risultando essere uno dei Paesi più sicuri in termini di incidenti stradali. L’Uganda, invece, ha una media annuale di 10.127 vittime, con un numero di morti per circa 800 chilometri di rete stradale pari a 396, un dato che evidenzia le gravi condizioni delle infrastrutture stradali e dei veicoli nel Paese.
I paesi meno sicuri al mondo
La classifica mondiale di sicurezza stradale stilata dal portale Etyres, in base alle vittime per chilometro, vede l’Uganda in prima posizione tra i Paesi meno sicuri al mondo. Seguono Haiti, Ruanda, Burkina Faso e Malawi. L’Italia, invece, si classifica in 116esima posizione, dopo la Spagna (115esima) e prima della Francia (169esima).
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