Incidente Mottarone, udienza preliminare: procura riformula accuse dopo richiesta del gup
Cronaca
In tribunale a Verbania si è tenuta la nuova udienza preliminare per l’incidente avvenuto sulla funivia del Mottarone il 23 maggio 2021 e costato la vita a 14 persone. L’iter giudiziario è ripartito ma anche oggi il nuovo gup ha chiesto una nuova formulazione dei capi di imputazione. Tutte ammesse le parti civili, in totale una trentina. L'udienza è stata rinviata al 18 settembre
L'iter giudiziario per l’incidente alla funivia del Mottarone, costato la vita a 14 persone il 23 maggio 2021, riparte da dove si era interrotto mesi fa. A oltre 4 anni dall’incidente, oggi, 19 giugno, si è tenuta una nuova udienza preliminare e il giudice ha chiesto ai pm di Verbania di modificare, ancora, i capi di imputazione. L'anno scorso il braccio di ferro tra il gup Rosa Maria Fornelli, l'allora procuratrice Olimpia Bossi e la pm Laura Carrera aveva portato alla restituzione del fascicolo agli inquirenti, mentre questa volta la procura (ora guidata da Alessandro Pepè) ha accolto l'indicazione del nuovo gup, Gianni Macchioni: è così caduta l'accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dal disastro, che veniva ipotizzata nei confronti del titolare della società che gestiva la funivia, Luigi Nerini, del direttore d'esercizio Enrico Perocchio e del caposervizio Gabriele Tadini. L'udienza è stata rinviata al 18 settembre.
L'attentato alla sicurezza dei trasporti
Resta quindi l'attentato alla sicurezza dei trasporti, ma non aggravato dal disatro, e solo con riferimento ai quindici giorni precedenti all'incidente, cioè dall'8 al 22 maggio 2021. Secondo il legale di Tadini, Marcello Perillo, "rispetto alle imputazioni di due anni fa hanno tolto due capi e ora, per per quanto riguarda la mia posizione, c'è qualche spazio in più di manovra per una proposta di patteggiamento. Durante l'estate farò la mia proposta, se la procura accetta chiuderemo". C'è quindi l'ipotesi patteggiamento. Ai tre imputati per questo reato si contesta l'apposizione dei forchettoni, sia sulla cabina 3 poi precipitata, sia sulla cabina 4, nei giorni precedenti all'incidente.

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Gli altri reati contestati
I tre imputati, insieme a Martin Leitner e Peter Rabanser della società altoatesina Leitner, sono chiamati a rispondere anche di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. I soli Tadini e Perocchio sono accusati anche di falso.
La costituzione delle parti civili
Oggi il gup ha anche ammesso tutte le parti civili: complessivamente si tratta di una trentina di parti, le stesse che erano già state ammesse nel corso dell'udienza preliminare dello scorso anno. Si tratta, oltre che di Regione Piemonte e Comune di Stresa, di alcuni parenti di Serena Cosentino, costituiti nei confronti di tutti gli imputati. Un gruppo di famigliari del bimbo israeliano unico sopravvissuto allo schianto, sia del lato materno sia paterno, si sono costituiti solo nei confronti del titolare di Ferrovie del Mottarone, Luigi Nerini, e di Gabriele Tadini, caposervizio dell'impianto. Le parti civili potrebbero giungere a un accordo di risarcimento, come hanno fatto nei mesi scorsi diversi famigliari delle vittime, che furono indennizzati con una cifra complessiva stimata tra i 25 e i 30 milioni di euro.
