Il 19 novembre è la ricorrenza per ricordare le vittime degli incidenti sulle strade. Nel nostro Paese e in tutto il mondo i numeri continuano a rimanere alti e allarmanti. In Italia nel 2022 si sono contati 3.159 morti e 223.475 feriti. Un rapporto Aci-Istat rileva che secondo le stime preliminari, nel semestre gennaio-giugno 2023 gli incidenti e i morti sono stati in lieve calo. Previste per oggi manifestazioni in diverse città italiane
Domenica 19 novembre è la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. Nel nostro Paese e in tutto il mondo i numeri degli incidenti stradali e dei morti continuano a rimanere alti e allarmanti. Secondo i dati forniti dall'Asaps, si contano un milione e 300mila morti per incidenti stradali ogni anno nel mondo, prevalentemente in Africa, Cina e Sud America. Ma anche 21mila nell'Unione Europea e oltre tremila in Italia. Dall'inizio del 2023 al 12 novembre gli Osservatori hanno registrato il decesso, nell'immediatezza del fatto, di 379 pedoni, 175 ciclisti, 48 bambini (erano stati 39 in tutto il 2022 e 29 nel 2021). Dall'1 gennaio al 31 ottobre sono state 1.133 le vittime di incidenti nei soli fine settimana e 72 gli episodi di pirateria mortale aggiornati fino al 30 settembre.
Incidenti stradali, primi sei mesi del 2023 in leggero calo
In Italia nel 2022 si sono contati 3.159 morti e 223.475 feriti, secondo i dati Istat. Invece un rapporto Aci-Istat rileva che secondo le stime preliminari, nel semestre gennaio-giugno 2023 si registra, rispetto allo stesso periodo del 2022, una diminuzione molto limitata del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (79.124; -1,0%) e dei feriti (106.493; -0,9%); per le vittime entro il trentesimo giorno il calo è leggermente più marcato (1.384, -2,5%). Nel confronto con i primi sei mesi del 2019 (anno di riferimento per il decennio 2021-2030 per la sicurezza stradale) si rileva ancora un calo di incidenti stradali (-5,4%), feriti (-9,0%) e deceduti (-9,8%). Nel confronto con il primo semestre 2022, sono in calo soprattutto le vittime sulle autostrade (-9,7%), seguono le strade extraurbane (-3,3%) e le strade urbane (-0,1%). Rispetto ai primi sei mesi del 2019, nel primo semestre 2023 le vittime diminuiscono in misura significativa, ancora, sulle autostrade (-24,1%) mentre sulle strade urbane ed extraurbane il calo è stimato pari, rispettivamente, al 7% e 9%.
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I dati e gli obiettivi
Per il decennio 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030, rispetto all'anno di benchmark (fissato al 2019). Sebbene si registri una diminuzione delle vittime della strada nei primi sei mesi del 2023, si stima, dai primi dati raccolti, un nuovo aumento nella seconda parte dell'anno. Il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi per la sicurezza stradale presenta, quindi, ancora molti ostacoli.
Le iniziative in Italia
Sono tante le organizzazioni e associazioni che tengono alta l’attenzione sul tema, tra cui la coalizione #Città30Subito!, promossa da Legambiente, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Asvis, Kyoto Club, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Amodo e Clean Cities Campaign. In occasione della Giornata, domenica 19 novembre sono state organizzate numerose iniziative nelle città italiane, dalla rete di attivisti "viva la strada": da Roma alle ore 11 in via dei Fori imperiali a Milano alle ore 15 al Giardino Aristide Calderini (Via Sant'Agnese), fino a Napoli alle ore 10 a Piazzale Tecchio.
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Le cause e le possibili soluzioni
La quasi totalità degli incidenti sulle strade è dovuta a comportamenti contrari al codice della strada. L'esito letale è sempre legato alla velocità da parte di conducenti di mezzi motorizzati, che provocano il 94% delle collisioni. Le vittime sono aumentate in tutti i segmenti di utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti (-7%). Per loro la mortalità continua a diminuire (-33% negli ultimi dieci anni, -50% negli ultimi venti), a fronte di un forte incremento della mobilità ciclistica. L'introduzione del limite di velocità urbano nelle metropoli europee ha contribuito a ridurre gli incidenti sulle strade. A Londra, dopo l'approvazione dei limiti di 20 km/h, le morti sulle strade si sono ridotte del 25%, mentre gli investimenti di pedoni si sono abbassati del 63%. A Bruxelles invece, dopo un anno dall'inaugurazione della "città 30 km/h", avvenuta nel gennaio 2021, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i morti e feriti gravi. Nella città di Edimburgo, l'attuazione del limite di velocità da 20 km/h a 30 km/h ha contribuito a tagliare del 40% il numero degli incidenti e del 33% il numero di feriti.