Amanda Knox, confermata la condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Lumumba

Cronaca
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L’allora coinquilina della studentessa inglese uccisa a Perugia indicò come possibile assassino il titolare di un bar, che dopo 14 giorni di carcere venne prosciolto. La donna, che ha comunque già scontato la pena, in aula ha detto "Patrick era mio amico, non l'ho calunniato". e alla letura della sentenza è scoppiata in lacrime: "Non me lo aspettavo, sono molto delusa"

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La Corte d'assise d'appello di Firenze ha confermato la condanna di Amanda Knox a tre anni (comunque già scontati) per aver calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher. "Non me lo aspettavo, sono molto delusa", ha detto in lacrime la donna dopo la lettura della sentenza. "Pensava di poter mettere un punto definitivo alla sua innocenza" hanno aggiunto i suoi legali, che hanno annunciato che dovranno leggere le motivazioni prima del ricorso in Cassazione che appare più che probabile. Assente in aula la parte offesa: Patrick Lumumba è rimasto in Polonia, dove vive con la moglie e lavora. "Patrick avrebbe voluto essere presente ma gli impegni lavorativi non gli hanno permesso di venire in Italia", ha detto all'Adnkronos il suo difensore, l'avvocato Carlo Pacelli.

Knox: "Patrick era mio amico e non l'ho calunniato"

Capelli a caschetto, maglietta rosa e gonna azzurra, Knox è arrivata presto in aula insieme al marito Christopher. Ha atteso l'inizio dell'udienza sui banchi della difesa parlando con lui e i suoi difensori, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati. "Non ho mai voluto calunniare Patrick. Lui era mio amico, si è preso cura di me e mi consolò per la perdita della mia amica (Meredith Kercher, ndr). Mi dispiace di non avercela fatta a resistere alle pressioni e che lui abbia sofferto", ha detto Knox in una dichiarazione spontanea prima che la Corte di Firenze si ritirasse in camera di consiglio. "Chiedo umilmente di dichiararmi innocente" ha concluso, e di sè stessa nelle ore passate in questura ha parlato come di una ventenne "spaventata e ingannata". Nel corso dell'udienza i giudici hanno respinto una memoria depositata dall'avvocato Carlo Pacelli, legale di parte civile per Patrick Lumumba.

Knox: "Non sapevo chi fosse l'assassino"

"Non potevo essere il testimone che volevano contro Patrick. Non sapevo chi fosse l'assassino", ha ribadito l'americana, parlando in italiano e con un foglio in mano, ripercorrendo le ore passate in questura a Perugia quando venne arrestata per l'omicidio di Meredith Kercher al quale si è sempre proclamata estranea e per il quale è stata definitivamente assolta. "Ero esausta, confusa, costretta a sottomettermi" ha aggiunto. "Mi sono appartata per ricostruire la mia sanità mentale" ha aggiunto, riferendosi al memoriale scritto in inglese e consegnato a una ispettrice prima di essere portata in carcere. Ha spiegato di avere detto agli investigatori di non poter ripetere davanti a una Corte quanto detto la notte (interrogatori già dichiarati inutilizzabili). "Ma loro erano troppo occupati ad arrestare un uomo innocente e a dire davanti alle telecamere che il caso era chiuso", ha sottolineato. "Ho chiesto un foglio di carta - ha proseguito - e ho scritto quel documento. L'obiettivo era ritrattare. Non stavo mentendo ma volevo capire se le immagini confuse che avevo in testa fossero vere". Knox ha definito la notte precedente all'arresto "la peggiore della mia vita. Pochi giorni prima - ha ricordato - avevamo scoperto in casa la mia amica vittima di un orrendo delitto. Ero sotto choc, esausta, senza casa e lontano dalla mia famiglia. Non ero mai stata così vulnerabile". Nella dichiarazione spontanea si è soffermata sulle ore in questura. "Mi hanno dato della bugiarda - ha affermato - e si sono rifiutati di credermi. Mi hanno detto che c'erano prove che mi collegavano al delitto. Ho cercato di ricordare quello che non riuscivo a ricordare".

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Amanda Knox (C) arriva al Palazzo di Giustizia di Firenze, accompagnata dal marito  Chris Robinson e dagli avvocati,  per partecipare all'udienza davanti alla Corte d'assise d'appello chiamata a stabilire se sia responsabile di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba  Firenze, 05 Giugno  2024. //
US Amanda Knox (C), flanked by his husband Chris Robinson (R), arrives at the courthouse before a hearing in a slander case, related to her jailing and later acquittal for the murder of her British roommate in 2007, in Florence, Italy, 5 June 2024  The American was only 20 when she and her Italian then-boyfriend were arrested for the brutal killing of 21-year-old fellow student Meredith Kercher at the girls' shared home in Perugia. The murder began a long legal saga where Knox was found guilty, acquitted, found guilty again and finally cleared of all charges in 2015. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
Amanda Knox arriva in tribunale a Firenze - ©Ansa

Cos’è successo

Lumumba all’epoca dell’omicidio di Meredith Kercher era titolare di un bar di Perugia e Knox lo tirò in ballo come possibile assassino della sua coinquilina. L’uomo rimase in carcere due settimane e venne poi prosciolto, e l’allora studentessa universitaria disse di aver parlato di lui perché messa sotto pressione nel corso dell’interrogatorio. Dopo una pronuncia della Corte europea per i diritti dell'uomo che ha ritenuto violato il suo diritto di difesa durante l'interrogatorio nella questura perugina, gli avvocati di Knox hanno impugnato la sentenza di condanna a tre anni di carcere che è stata annullata dalla Cassazione, la quale ha rinviato il procedimento per valutare la configurabilità del reato in relazione solo al memoriale scritto da Knox in questura a Perugia nelle fasi del suo arresto. Per la donna la procura generale di Firenze aveva chiesto la conferma della condanna, comunque già scontata con i quasi quattro anni passati in carcere prima di essere assolta in appello. Secondo il procuratore, Knox sarebbe stata "consapevole dell'innocenza di Lumumba" e "consapevole di fare agli inquirenti il nome di una persona che non c'entrava nulla con l'omicidio". Invece secondo i suoi difensori, gli avvocati Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, Knox è "una vittima" della "violazione dei suoi diritti di difesa" e del "processo mediatico".

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