Concessioni balneari, proroghe illegittime per il Consiglio di Stato

Cronaca

"È ancora più urgente e necessario un intervento legislativo chiarificatore da parte del governo da noi, inutilmente, invocato fino ad oggi" ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari

 

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Le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali agli stabilimenti sono illegittime anche perchè contrastanti con la direttive Bolkenstein. Lo ha riaffermato con tre sentenze depositate oggi - e relative ai giudizi oggetto delle decisioni della Cassazione e della Corte di Giustizia - il Consiglio di Stato ribandendo i consolidati principi della sua giurisprudenza sulla illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative stabilite dal legislatore in quanto contrastanti con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla Direttiva Bolkestein, ma anche dall'art. 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

"Illegittime proroghe generalizzate"

''Il Consiglio di Stato - spiega una nota dello stesso Cds - ha chiarito che la disapplicazione delle norme nazionali sulle concessioni demaniali marittime si impone prima e a prescindere dall’esame della questione della scarsità delle risorse, che in ogni caso non risulta essere decisiva in quanto anche ove si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea in presenza di un interesse transfrontaliero certo e dal diritto nazionale anche in assenza di tale interesse''.

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Gare imparziali e trasparenti

''Il Consiglio di Stato - spiega ancora la nota - ha pertanto ribadito la necessità, per i Comuni, di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni ormai scadute il 31 dicembre 2023. In relazione all’avvio della stagione balneare, il Consiglio di Stato ha richiamato il contenuto dell’espressa disposizione di legge (art 3, comma 3, della legge n. 118/2022 nella sua originaria versione e disapplicate le modifiche apportate dalla legge n. 14 del 2023), che consente, in caso di difficoltà nel completamento della gara, la sola proroga c.d. tecnica fino al 31 dicembre 2024 delle concessioni già scadute per i Comuni che abbiano deliberato di avviare o abbiano già avviato le gare per assegnare le concessioni''.

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Sib: "Urge un intervento del governo"

"È ancora più urgente e necessario un intervento legislativo chiarificatore da parte del governo da noi, inutilmente, invocato fino ad oggi" ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari. In attesa di una nuova legge - ha ricorda il Sib in una nota - il "Consiglio di Stato ha confermato la validità dei principi stabiliti dal governo Draghi con l'art. 4 della legge 118/2024 come il diritto all'indennizzo pari al valore commerciale dell'azienda o la tutela di coloro che hanno gestito la concessione negli ultimi cinque anni ricavandone il reddito prevalente o esclusivo".  "Ci riserviamo, ad un esame più approfondito, di nuovamente ricorrere alla Cassazione a Sezioni Unite per eccesso di giurisdizione", ha concluso Capacchione. 

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