La donna ha parlato alla vigilia della sentenza d'appello prevista per domani, dopo un primo rinvio ad aprile: "Abbiamo la speranza che le cose possano cambiare, ma cerchiamo di essere pronti al peggio, così da non ricevere una delusione troppo cocente". Il 29enne italiano è detenuto nel carcere di Porta Alba, in Romania, con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti
"Ovviamente nel cuore abbiamo la speranza che le cose possano cambiare, però, razionalmente, cerchiamo di essere pronti al peggio, così da non ricevere una delusione troppo cocente e continuare ad aver forza". A dirlo Ornella Matraxia, madre di Filippo Mosca, il 29enne italiano detenuto nel carcere di Porta Alba in Romania con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti, in attesa della sentenza d'appello prevista per domani, dopo un primo rinvio ad aprile.
"Dalla politica atteggiamento non propositivo"
Ai microfoni di Newzgen, trasmissione prodotta da Alanews, la donna ha raccontato i tentativi, vani, di coinvolgere le istituzioni politiche, soprattutto dopo la denuncia delle condizioni disumane cui il figlio è sottoposto nelle carceri rumene: "Ho scritto al presidente Mattarella, senza ottenere risposta, mentre l’atteggiamento del ministro Tajani, che ha allargato le braccia dicendo di non poter fare nulla, non mi è sembrato propositivo. La risposta del mondo politico è sempre stata che di cittadini italiani detenuti all’estero ce ne sono 2.400, ma il mio pensiero è che sia dovere del nostro Paese dare assistenza e supporto a tutti e 2400 i casi, verificando quali siano le condizioni di detenzione e se vi siano stati giusti processi: e in caso contrario, come accaduto a Filippo, battere maggiormente i pugni sul tavolo con gli omologhi degli altri Paesi, battendosi per i propri cittadini. Io non mi aspetto che le cose cambino proprio perché mi sono sentito tanto abbandonata dalle istituzioni".
"Purtroppo il caso di Ilaria non potrà influire"
Inevitabile il riferimento a quanto accaduto a Ilaria Salis, dopo la decisione della Corte ungherese di predisporre gli arresti domiciliari per l'attivistaora candidata alle Europee nelle liste di Avs: "La notizia degli arresti domiciliari a Ilaria Salis mi rende molto felice" - commenta Ornella Matraxia - "so cosa sia costato al padre in termini di energia e di sofferenza, per non parlare di ciò che ha vissuto la stessa Ilaria. Con questa formula ora sarà più facile trasferirla in Italia. Noi abbiamo fatto la stessa richiesta (per gli arresti domiciliari, ndr) fin dall’inizio per Filippo, inoltrandola ogni due mesi, ma ricevendo sempre un rigetto. Purtroppo le due fasi processuali sono molto diverse tra loro: noi siamo all’ultima tappa di giudizio (la famiglia ha già annunciato che, in caso di condanna, si rivolgerà alla Corte Europea, ndr) quindi il caso di Ilaria non credo possa influire né in positivo né in negativo nel giudizio su Filippo. Certo" - ha concluso - "ci dispiace non aver avuto la stessa opportunità di Ilaria: chiaramente c’è stata tutta un’area politica che si è battuta per lei, con risorse diverse, una platea enorme, molto più grande rispetto al caso di Filippo Mosca. Sicuramente la politica ha inciso tantissimo aggiungendosi alle battaglie del padre, con un sostegno che avrei voluto anche io, sebbene il caso di mio figlio non sia assolutamente politico".