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Festa dei Ceri a Gubbio, ricoveri per svenimenti e crisi epilettiche, il bollettino medico

Cronaca
©Ansa

Rispetto alle precedenti edizioni, quest'anno il bilancio di persone rimaste ferite durante la tradizionale "folle corsa" è particolarmente alto, nove i ricoveri in ospedale

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La storica Festa dei Ceri che ogni 15 maggio anima le vie del centro storico di Gubbio, in Umbria, quest’anno ha fatto diversi feriti.

Colpa dei tradizionali rituali che la accompagnano come la “folle corsa” in salita dei ceraioli che portano la statua del santo patrono fino alla Basilica, situata su un monte.

La Usl 1 aveva predisposto per l’occasione quattro punti medici, ma i soccorsi sono stati decisamente più numerosi delle edizioni precedenti. Gli interventi dei sanitari sono stati complessivamente 64 nel corso dell’intera giornata, 40 nella mattinata e altri 24 nel pomeriggio (lo scorso anno erano stati 34 in tutto).

Nello specifico sono stati affrontati: una crisi epilettica, svenimenti, attacchi di panico, traumi e ferite di vario tipo. Tra le persone soccorse, nove sono state ricoverate all’ospedale di Branca. Questo il bollettino diffuso dai sanitari al termine della festa.

Le origini della Festa

La tradizione dei ceri mezzani a Gubbio viene da lontano.

L'11 settembre 1194 il corpo di Sant'Ubaldo, il patrono di Gubbio, fu trasferito in una chiesa a lui dedicata eretta sul monte Ingino ai piedi della rocca nei pressi della pieve di San Gervasio. Da allora nacque la consuetudine di svolgere una grande processione che prevedeva un'offerta devozionale di cera con processione, e che aveva luogo alla vigilia dell’anniversario della morte: ogni arte, al seguito dei propri capitani, si presentava nel Campo Mercatale e portava i ceri accesi in mano per le vie della città salendo poi al monte fino alla chiesa di Sant’Ubaldo. Ad oggi, i Ceri trasportati durante la Festa sono tre alti e pesanti manufatti lignei sormontati dalle statue di Sant’Ubaldo (protettore dei muratori), di San Giorgio (protettore dei merciai) e di Sant’Antonio Abate (protettore degli asinari e dei contadini). Essi vengono portati a spalla e di corsa per le vie della città fino alla Basilica di S.Ubaldo dai ceraioli. Un suggestivo cerimoniale precede la corsa: in Piazza Grande, a mezzogiorno, ha luogo la spettacolare “alzata” dei Ceri e i loro tre giri della piazza. Dopo aver effettuato la “mostra” per le vie della città, vengono deposti in via Savelli fino al momento della corsa.

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La sicurezza della Festa dei Ceri verrà studiata all’Università

La sicurezza della folla durante la Festa dei Ceri di Gubbio diventerà anche materia di studio all'Università degli Studi di Perugia.

Sarà infatti questo il tema sul quale verterà una borsa di studio riservata a un giovane laureato in Ingegneria.

    Il Comune di Gubbio spiega che il progetto è pensato per perfezionare e arricchire i lavori già svolti dal comando nazionale dei vigili del fuoco per studiare il comportamento della folla presente ogni 15 maggio. Un lavoro resosi necessario dopo i fatti di piazza San Carlo, a Torino, del giugno 2017, che hanno trasformato l'approccio alle pubbliche manifestazioni, inclusa la Festa dei Ceri, che da allora si è dovuta dotare di un piano sicurezza. Una notte di giugno di 7 anni fa quella che doveva essere una giornata di festa e di sport, in occasione della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid, si trasformò in tragedia, rendendo necessario un ripensamento delle strategie di messa in sicurezza delle piazze in occasione di grandi eventi.

 

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I ceri in mostra al Parlamento Europeo 

Quest’anno i ceri di Gubbio sono stati protagonisti anche di una mostra al Parlamento europeo nel mese di gennaio.

"Una grandissima occasione per celebrare i 50 anni dello stemma della Regione Umbria, un simbolo di identità e appartenenza che ricalca i principi di uguaglianza e pace che sono anche i principi europei sui quali si basano la nostra cultura e le nostre radici". Lo ha detto l'eurodeputata Francesca Peppucci (FI-Ppe) a margine della presentazione della mostra inaugurata al PE di Strasburgo, allestita grazie alla "viva collaborazione" tra la regione Umbria e il comune di Gubbio per onorare i 50 anni dello stemma della Regione. 

Un evento accaduto raramente prima d'ora, che "scrive una grande pagina di storia per Gubbio e per l'Umbria", come ha ricordato il sindaco della città Filippo Stirati, presente all'inaugurazione. 

 

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