Liguria, il governatore Giovanni Toti ai domiciliari. Arrestati manager e imprenditori

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Il presidente della regione coinvolto in un'inchiesta legata a concessioni portuali e finanziamenti elettorali. L'accusa è corruzione. Tra gli arrestati anche l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore Aldo Spinelli. Antimafia chiede acquisizione atti

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Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta della Dda genovese e della Guardia di Finanza. L'accusa è di corruzione. "Siamo tranquillissimi", ha detto in serata rientrando nel suo appartamento a Genova con in mano l'ordinanza di oltre 600 pagine della Procura. Adesso potrebbe andare nella sua casa ad Ameglia, nello spezzino. Misure cautelari anche per manager e imprenditori, 10 persone in tutto. Secondo quanto sta emergendo, l'inchiesta della Procura ligure è legata - in parte - alle elezioni regionali del 2020. Tra gli arrestati l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini, l’imprenditore del porto Aldo Spinelli e Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti. Eseguito un sequestro di 570mila euro nei confronti di alcuni imprenditori. Anche la procura della Spezia ha emesso una decina di ordinanze di custodie cautelari nei confronti di Cozzani per quella che potrebbe essere considerata l'inchiesta 'madre' che ha dato il via, con la trasmissione degli atti, all'inchiesta genovese. Disposto anche un decreto di sequestro preventivo per reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione e turbata libertà degli incanti. L'Antimafia ha chiesto l'acquisizione degli atti.

Ordinanza cautelare notificata a Toti in hotel a Sanremo

L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata notificata dalla Guardia di finanza al governatore Giovanni Toti in un hotel di Sanremo. Il governatore stamani avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa. Secondo quanto appreso, diversi uomini della Guardia di finanza hanno atteso il governatore, dandogli il tempo di prepararsi. Quando è sceso l'hanno accompagnato all'esterno dell'hotel dove si trovavano le auto d'istituto. In mattinata poi la GdF ha cominciato una serie di perquisizioni e acquisizioni nell'appartamento genovese di Toti, alla presenza dello stesso governatore. All'uscita Toti ha detto ai giornalisti presenti "non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete". Il suo avvocato invece ha aggiunto: "Il mio assistito è sereno e conta di spiegare tutto, continuerà a lavorare. Come abbiamo potuto vedere fino a questo momento sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione nell'ambito di una legittima attività di amministrazione per l'interesse pubblico". Toti è stato poi portato nella caserma della Guardia di Finanza in Lungomare Canepa, a Genova.

Il gip di Genova: "Sistematico meccanismo corruttivo" di condotta Toti

Per il gip di Genova Paola Faggioni dalle condotte del governatore "traspare una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo". In occasione e in concomitanza delle quattro competizioni politiche che si sono susseguite nell'arco temporale dell'indagine (circa 18 mesi) - elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), elezioni amministrative di Genova (giugno 2022) elezioni politiche nazionali (25 settembre 2022) ed elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023) -"Toti, pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori (gli Spinelli e Moncada)". In alcuni casi, si legge nell'ordinanza, "era lo stesso Toti, a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli 'di aver fatto la sua parte' e quindi di aspettarsi conseguentemente una "mano" in vista delle elezioni". 

Le conversazioni tra Toti e Spinelli: "Ricordati che sto aspettando anche una mano"

Le carte riportano ad esempio una conversazione del 17 settembre 2021 tra Toti e l'imprenditore Aldo Spinelli in merito al rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse, in cui il governatore avrebbe detto: "Il 29 va la tua roba... ricordati che io sto aspettando anche una mano...eh?". In un dialogo del 15 febbraio 2023, Toti telefona a Spinelli per comunicargli "di aver appena sbloccato in Regione una pratica di suo interesse e contestualmente gli chiedeva denaro in vista delle imminenti elezioni". Toti dice: "'Guarda che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano casa di Celle...... ora facciamo la pratica, si può costruire....l'abbiamo risolto stamattina quando mi inviti in barca? Che ti...che ti...ora... così parliamo un po' che ora ci sono le elezioni, c'abbiam bisogno di una mano". 

Presidenza Liguria, Piana subentra a Toti

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, da stamane agli arresti domiciliari, è sostituito pro tempore nelle sue funzioni dal vicepresidente Alessandro Piana, ai sensi dell'articolo 41 dello statuto regionale. "Siamo vicini al nostro presidente Toti, certi che abbia sempre agito nell'esclusivo interesse della Liguria", dichiara Piana. "Auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto e che il presidente possa dimostrare la sua più totale estraneità ai fatti contestati". "L'attività amministrativa della Regione Liguria", assicura una nota, "prosegue senza soluzione di continuita".

Un'automobile della Guardia di Finanza davanti al palazzo della Regione Liguria in una foto d'archivio.
ANSA/LUCA ZENNARO

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Chi sono le persone coinvolte

Come spiega il comunicato della Procura della Repubblica di Genova, Direzione Distrettuale Antimafia, i militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari (coercitive ed interdittive) personali e reali emessa oggi dal gip del Tribunale di Genova, su richiesta della Procura depositata il 27 dicembre scorso nei confronti del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini, già presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli, dell'imprenditore Mauro Vianello, del consigliere di amministrazione di Esselunga, Francesco Moncada; e di Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione. Gli altri destinatari dell'ordinanza sono Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici. Signorini, indagato per corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio, è destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere, mentre per Toti sono stati disposti gli arresti domiciliari per gli stessi reati.

Le misure cautelari

Ad Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico e immobiliare, per il quale sono scattati gli arresti domiciliari, è contestata la corruzione nei confronti di Signorini e di Toti. Per l'imprenditore Roberto Spinelli, al quale è contestata la corruzione nei confronti del presidente della Regione, è stata disposta la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale. Stessa misura cautelare per Mauro Vianello, imprenditore operante nell'ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini; per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa, cui viene contestato lo stesso reato nei confronti di Toti. Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, è agli arresti domiciliari per ‘corruzione elettorale', aggravata dall'ipotesi che il reato sia stato commesso per agevolare l'attività dell'associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del Mandamento di Riesi con interessi a Genova. Cozzani è indagato anche per corruzione per l'esercizio della funzione. Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, sono destinatari dell'obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, con l'accusa di corruzione elettorale aggravato. Lo stesso reato è contestato a Venanzio Maurici, destinatario dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell'ambito dell'inchiesta è indagato anche l'editore di Primocanale Maurizio Rossi, che sarebbe accusato di finanziamento illecito sotto forma di campagna politica andata in onda sull'emittente televisiva.

Nordio: "Perplesso sui tempi della misura"

"Non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza. Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l'inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro", ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito all'indagine genovese. E ancora: "Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini. Le mie perplessità non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all'imminenza delle elezioni" ma "se ho delle perplessità tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l'indagine".

Nordio: "Giustizia a orologeria? Non amo frasi fatte"

A Genova quindi si tratta di giustizia a orologeria? "A me non piacciono le frasi fatte o del comune sentire, preferisco tener presente il principio di presunzione di innocenza". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio a margine di un evento a Roma. "Non per nulla il decreto cosidetto Nordio prevede" misure per dare "la massima garanzia alla presunzione di innocenza".

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