Lo scrittore: "L'unico modo per fugare il fantasma del fascismo è attraversarlo, riconoscere di essere stati fascisti. Credo che l'Italia non abbia mai attraversato il fantasma del fascismo e che quel fantasma abiti ancora il nostro presente in forma ampia e meno appariscente di svastiche e manganelli". Intanto il caso del monologo cancellato in Rai approda in consiglio di amministrazione, in attesa di conoscere le valutazioni sull'istruttoria avviata dai vertici
Antonio Scurati parteciperà al corteo del 25 aprile a Milano. Lo fa sapere il suo entourage: lo scrittore – al centro della polemica per la cancellazione improvvisa della sua partecipazione alla trasmissione Rai CheSarà di Serena Bortone, dove avrebbe dovuto leggere un monologo proprio sul 25 aprile – è stato invitato in diverse piazze, ma sarà nel capoluogo lombardo, come ha sempre fatto. Intanto oggi, 23 aprile, ha partecipato al dibattito ‘Come sta la democrazia?’ alla Fondazione Feltrinelli di Milano. L’incontro è stata l’occasione per alcune riflessioni sul fascismo in Italia: “Non aspettatevi camicie nere che vi bussino alla porta. Quello che doveva tornare è tornato ed è già qui". In serata il caso è finito in Commissione di Vigilanza, con la richiesta, avanzata dal capogruppo del Pd, Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e di Bortone. All'istanza, appoggiata da tutta l'opposizione, si sono opposti i partiti di maggioranza. Si voterà domani mattina. E ancora, mentre le opposizioni chiedono che la premier Giorgia Meloni riferisca in Aula su quanto successo in Rai, la questione approda in consiglio di amministrazione in attesa di conoscere le valutazioni sull'istruttoria avviata dai vertici.
"Il fantasma del fascismo abita ancora il nostro presente"
"Bisogna smettere di guardare dalla parte sbagliata, alla violenza fisica, omicida e stragista, l'eredità più diffusa e pericolosa - ha osservato Scurati a Milano - non proviene da lì" ma per esempio da assunti come "un leader che dice 'io sono il popolo e il popolo sono io'. Mussolini lo seppe fare e i leader sovranisti di oggi ne ripercorrono le orme a partire da Trump e non citiamone altri". E ancora: “L'unico modo per fugare il fantasma del fascismo è attraversarlo, riconoscere di essere stati fascisti, in senso antitetico a ciò che sostiene la seconda carica dello Stato che ha detto più volte che siamo eredi del fascismo, intendendo che in qualche misura lo siamo ancora", ha detto Scurati. "Credo che l'Italia - ha aggiunto l'autore della Trilogia di M. - non abbia mai attraversato il fantasma del fascismo e che quel fantasma abiti ancora il nostro presente in forma ampia e meno appariscente di svastiche e manganelli".
"Di fronte all'autoritarismo nessuno si salva da solo"
Scurati è poi passato al suo caso specifico. "Ho imparato un'ovvietà sulla mia pelle: di fronte all'autoritarismo nessuno si salva da solo". Ecco perché è importante scendere in piazza il 25 aprile: "Quando si tratta di violenza, brutalità, menzogna e aggressione personale perché spostano il piano del confronto dalle idee all'aggressione personale, 'come sei avido", 'estorsore", questo - ha sottolineato lo scrittore - è un metodo fascista e quando questo accade, ebbene, c'è una sola possibilità di contrastare e prevalere: chi non è violento e brutale resti unito, opponga il numero alla forza preponderante della violenza. Non siamo la maggioranza ma siamo milioni e dobbiamo tutti reagire altrimenti - ha concluso - prevalgono loro".
Sala: "Ragioniamo se portare Scurati sul palco del 25 aprile"
Il sindaco di Milano Beppe Sala, in vista del 25 aprile, ha intanto precisato che "si sta ragionando" con il presidente dell'Anpi cittadina Primo Minelli sulla possibilità o meno che Scurati possa salire anche sul palco del 25 aprile a Milano. "Antonio è anche un mio amico quindi vogliamo fare qualcosa che sia meglio per noi e per lui: lo sto sentendo e ci ragioniamo. Una formula per portare anche a Milano la testimonianza di quel suo breve discorso la troveremo. Non so quale adesso, ci stiamo ancora ragionando", ha aggiunto Sala.
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La polemica politica sul monologo
Mentre le opposizioni continuano ad attaccare, anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è intanto intervenuto sulle critiche di censura mosse alla Rai e al governo Meloni: "Scurati deve poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Quando ero direttore del Tg2 noi gli abbiamo fatto ben tre interviste. Credo che nessun direttore dei telegiornali, neppure al Tg3, gli abbia mai dato tanto spazio". Il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, esclude che sia stato il contenuto del monologo, con le critiche alla premier, ad aver impedito la lettura in diretta. Nessuna censura, insomma - che è la tesi espressa anche da Meloni - ma solo problemi legati alle richieste economiche dello scrittore.
Vigilanza si spacca su audizione Corsini e Bortone
Ed è arrivata una spaccatura nell'ufficio di presidenza della Commissione di Vigilanza sulla richiesta, avanzata dal capogruppo del Pd, Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai, Paolo Corsini, e della conduttrice di Che sarà, Serena Bortone, sul caso della mancata partecipazione di Antonio Scurati. Alla richiesta, che è stata appoggiata da tutta l'opposizione, si sono opposti i partiti di maggioranza. Di fronte alla spaccatura, la presidente Barbara Floridia ha deciso quindi che la richiesta di audizione sarà sottoposta al voto della Commissione, in seduta plenaria, domani alle 8.
Il caso Scurati davanti ai vertici Rai
Il caso è anche all'attenzione dei vertici Rai, come ha spiegato dall'amministratore delegato Roberto Sergio in cda: i consiglieri Davide Di Pietro e Francesca Bria hanno chiesto chiarimenti su quanto avvenuto. L'istruttoria è stata aperta e le relazioni delle parti in causa sono state inviate. Il direttore dell'Approfondimento, Paolo Corsini, sostiene di aver dato il via libera alla partecipazione a titolo gratuito dello scrittore, che però, a quanto pare, l'aveva concordata a titolo oneroso, decidendo quindi di non partecipare. Bortone afferma di non aver ricevuto spiegazioni convincenti sulla sua esclusione. Ora si dovranno accertare le responsabilità dei singoli, ma la posizione di Corsini non appare più così salda e non a caso si intensificano le voci secondo cui la Lega vorrebbe al suo posto Angela Mariella, quando si faranno i giochi per il rinnovo del cda.