A Torino è scattato il divieto di fumare all'aperto a a una distanza inferiore ai 5 metri dalle altre persone. Chi non rispetta la regola rischia una multa di 100 euro. Ma qual è la situazione nel resto d’Italia? E negli altri Paesi? Anche di questo si è occupata la puntata di "Numeri", di Sky TG24, andata in onda il 17 aprile
- Il Comune di Torino ha messo al bando il fumo all’aperto, con un’ordinanza. Ma qual è la situazione nel resto d’Italia? E negli altri Paesi? Anche di questo si è occupata la puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 17 aprile
- In Italia fuma il 20,5% della popolazione, con una media di 12, 2 sigarette al giorno
- Gli italiani fumano per la maggior parte sigarette tradizionali, seguite da quelle con tabacco riscaldato
- Torino è stata la seconda grande città italiana che ha vietato il fumo all’aperto: il Consiglio comunale ha deliberato infatti che non si può fumare a una distanza inferiore a quella di 5 metri da altre persone. Chi non rispetta la regola viene sanzionato con una multa di 100 euro
- La prima città ad aver approvato un divieto simile è stata Milano, vietando il fumo all’aperto a una distanza inferiore ai 10 metri dalle altre persone. Dal 2025 il divieto si estenderà a tutte le aree pubbliche
- Ci sono però anche altri esempi nel nostro Paese: da Modena a Bibione sono stati lanciati, negli anni, vari divieti di fumare all’aperto (e in spiaggia in alcuni casi)
- E nel resto del mondo, come funziona? Negli Usa si possono acquistare sigarette a partire dai 21 anni, e in vari Stati ci sono divieti specifici
- Anche la Gran Bretagna ha messo in atto una serie di divieti, tra cui lo stop alla vendita di sigarette a chi compia 15 anni a partire dal 2024. L'obiettivo è quello di cercare di creare la prima generazione smoke-free
- Ma sono il Messico e il Giappone i due Paesi con le leggi più severe sul fumo, come mostrano le regole riassunte in questa grafica