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Esplosione Suviana, trovato il corpo della sesta vittima. Ancora un disperso

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Disastro e omicidio colposo sono i reati ipotizzati nell'inchiesta aperta dalla procura di Bologna sulla strage alla centrale elettrica di Enel Green Power a Suviana. Pm: "Accertamenti su subappalti". Rimane un disperso. Quattro i ricoverati in diversi ospedali, tre dei quali in condizioni molto critiche. L'ipotesi è quella dell'errore umano: verifiche su collaudo e subappalti. Sciopero di 8 ore a Bologna proclamato da Cgil e Uil, 4 ore e mobilitazione in tutta Italia con stop per treni, bus e metro nelle città

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Disastro e omicidio colposo sono i reati ipotizzati nell'inchiesta aperta dalla procura di Bologna sulla strage alla centrale elettrica di Enel Green Power a Suviana. Ritrovata la sesta vittima: è Alessandro D'Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli. In mattinata erano stati trovati altri due corpi: gli operai morti salgono così a sei. Resta un disperso, speranze al lumicino. Verifiche sul collaudo e sui subappalti. L'ipotesi è quella dell'errore umano. Rabbia dei sindacati contro il lavoro che uccide ancora: “Non si sa per chi lavoravano le vittime”. Sciopero di 8 ore a Bologna proclamato da Cgil e Uil, 4 ore e mobilitazioni in tutta Italia con stop per treni, bus e metro nelle città.


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Si cerca ancora un disperso

Sono ore drammatiche sul lago di Suviana per i familiari dei lavoratori coinvolti nell'esplosione sommersa alla centrale idroelettrica di Bargi, sull'Appennino bolognese. Per tre dei quattro che non erano ancora stati trovati l'ultima speranza è stata spenta dal ritrovamento dei corpi: due questa mattina - Adriano Scandellari, padovano di 57 anni, stella al merito del Quirinale, e Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni - e uno in tarda serata, quello di Alessandro D'Andrea, 37enne pisano. Le ricerche dell'ultimo disperso, Vincenzo Garzillo, 68enne di Napoli, proseguono incessanti

Ad Enel Green Power: "Centrale tornerà operativa tra molto tempo"

"La centrale parte dal piano superficie e va fino al livello 10 e non può funzionare solo con alcuni livelli e dovrà andare incontro a una ricostruzione completa di tutta la parte che è 'in pozzo' quindi ci vorrà molto tempo prima che ritorni operativa", ha detto l'Ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, a Porta a Porta.

Ad Enel Green Power: "Nessuna catena di subappalto"

"Enel Green Power non ha subappaltato niente, come committente abbiamo appaltato alcuni lavori di realizzazione, di progettazione, fornitura, di montaggio e di collaudo a tre primarie aziende. Due di queste", Siemens e Voith, "non Abb, hanno appaltato alcune prestazioni specialistiche. Il fatto che nella loro autonomia abbiano cercato fuori dalla propria azienda alcune competenze, che è un comportamento legittimo, si può definire come una catena di subappalto?". Così l'Ad di Enel Green Power Salvatore Bernabei a Porta a Porta rispondendo a una domanda sul problema dei subappalti nell'incidente alla centrale idroelettrica di Suviana.

Strage Suviana, sindaco di Palaia: "D'Andrea forse stava fuggendo"

"È stato il padre di Alessandro ad avvertirmi poco prima delle 20.30 che era stato individuato il suo corpo nel lago di Suviana. Non so dire a che livello fosse ma mi ha detto che secondo lui stava tentando di scappare in seguito all'esplosione o almeno questa è l'idea che si è fatto il papà. Ma io non so dire di più". Così il sindaco di Palaia (Pisa), Marco Gherardini, il comune di cui fa parte anche la frazione di Forcoli, piccolo centro della Valdera dove è nato e cresciuto Alessandro D'Andrea, sesta vittime del tragico incidente alla centrale idroelettrica di Suviana.

Individuata anche la sesta vittima

I sommozzatori hanno individuato un nuovo corpo. Si tratta della sesta vittima della strage del bacino di Suviana. È Alessandro D'Andrea, 37 anni, tecnico specializzato originario di Forcoli, un paese della provincia di Pisa, dove ha risieduto fino a tre anni fa prima di trasferirsi in Lombardia, insieme alla compagna, anche lei originaria della provincia di Pisa, per lavorare per la Voith di Cinisello Balsamo (Milano). Solo uno dei lavoratori risulta ancora disperso.

Enel avvia una raccolta fondi interna

Il Gruppo Enel ha avviato una raccolta fondi interna per dare la possibilità ai colleghi di esprimere il proprio cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti e a tutte le persone coinvolte nel grave incidente occorso nella centrale di Bargi (Bologna). Lo rende noto il gruppo energetico "Grazie all'iniziativa, da domani, ogni collega potrà aderire con una donazione libera, destinando l'equivalente di ore del proprio lavoro. L'azienda esprime ancora il più profondo cordoglio per le famiglie delle vittime e desidera rinnovare il proprio sostegno al territorio e a tutta la comunità colpita", conclude la nota

Abb: "Casiraghi aveva grande esperienza"

"Abb è stata informata oggi dalle autorità che il nostro dipendente Paolo Casiraghi è stato ufficialmente identificato come una delle vittime dell'incidente che ha avuto luogo presso la centrale Enel Green Power il 9 aprile. Le nostre più sentite condoglianze sono rivolte alla famiglia in lutto e ai nostri colleghi in questo momento così difficile". Così la società in una nota. "Abb è vicina a loro per garantire tutto il sostegno di cui hanno bisogno" e "ringrazia tutti i soccorritori che hanno lavorato instancabilmente nelle difficili operazioni di recupero". Paolo Casiraghi, "dipendente Abb della divisione Process Automation Energy Industries, con sede a Sesto San Giovanni (Milano) era un professionista molto apprezzato entrato in Abb nel 1986 nell'area del service per i sistemi di eccitazione e ha sviluppato la sua esperienza in questo settore operando sia a livello nazionale che internazionale", prosegue la nota. La società ricorda che "Paolo Casiraghi è l'unico dipendente Abb coinvolto nell'incidente. Si trovava presso l'impianto di Bargi per assistere alla messa in servizio di due sistemi di eccitazione forniti direttamente da Abb e installati da Enel Green Power". Abb ribdisce di esser "pronta a collaborare con tutte le autorità competenti e con la direzione del sito di Enel Green Power per indagare sulle cause dell'incidente".

L'inchiesta per disastro e omicidio colposo

Il lavoro degli investigatori bolognesi, coordinati dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal pm Flavio Lazzarini è cominciato subito dopo l'incidente di Suviana e durerà a lungo. L'inchiesta per disastro e omicidio colposo è al momento contro ignoti, ma è facile immaginare che i primi nomi iscritti nel registro degli indagati saranno i rappresentanti legali delle ditte coinvolte. "Adesso la priorità è riuscire a recuperare i dispersi e fino a che questa fase non sarà completata è inutile insistere sulle responsabilità", ha sottolineato Amato. Del resto, ha ribadito più volte il procuratore, "non è che l'indagine in una vicenda così complessa si misura come se fossimo dei centometristi". Gli investigatori si stanno concentrando sui ruoli delle ditte. "Stiamo ricostruendo lo stato dell'arte dal punto di vista amministrativo - ha detto Amato - ossia il rapporto che avevano i lavoratori nel plesso aziendale, e la catena degli appalti e subappalti. Verificheremo il rispetto della normativa in materia di documento di valutazione dei rischi, che nello specifico richiede quell'approfondimento sui rischi inferenziali, quando hai la presenza sul posto di dipendenti di varie aziende". Allo stesso tempo l'amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, sottolineava che "non c'è nessuna catena di subappalti. Le aziende hanno scelto in autonomia".

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Sommozzatori Vvf: "Stiamo facendo una ricerca sistematica"

"Ci muoviamo in una struttura che ha subito un dissesto: ci sono ferri di armatura e un importante sversamento di olii lubrificanti - aggiunge Petrone - Stiamo facendo una ricerca sistematica, che copre tutta l'area disponibile e finché non la ispezioniamo tutta non la riteniamo bonificata, quindi senza i corpi. Oggi ci sono al lavoro 18 unità di sommozzatori, le turnazioni prevedono sessioni di due ore, le profondità di immersione sono abbastanza limitate e questo ci permette di allungare le immersioni, ma oltre a un certo limite non possiamo andare. Dal pelo libero dell'acqua, parliamo di 7-9 metri di profondità. Si immerge un operatore in acqua e l'altro rimane a secco per intervenire in caso di necessità o urgenza, ad esempio se l'altro operatore rimane incastrato". Ai cronisti che gli hanno domandato come affrontano, i sommozzatori, anche l'impatto emotivo di un intervento così complesso, Petrone ha risposto: "è un impegno portante, abbiamo Un addestramento importante e riusciamo a sopperire all'impegno emotivo con l'addestramento e la professionalità".

Sommozzatori Vvf: "Privilegiamo le attività di immersioni con operatori e non droni"

"Oggi ci stiamo concentrando al piano meno 9. Oggi privilegiamo le attività di immersioni non con i droni ma con gli operatori. Abbiamo operato in contesti difficili: il naufragio della nave di migranti a Lampedusa, la Costa Concordia, la Torre dei Piloti a Genova". A parlare dell'imponente macchina di soccorsi e ricerche al lago di Suviana è Giuseppe Petrone, responsabile nazionale dei sommozzatori vigili del Fuoco. "Lo scoppio - dice - si è verificato tra il piano -8 e -9 a seguire si è verificato il parziale crollo del solaio. Quando siamo arrivati, il piano -8 era libero dall'acqua. Ci muoviamo con molta cautela perché ci sono calcinacci in bilico e, prima di operare, occorre stabilizzare lo scenario. Dopo avere chiarificato le acque, abbiamo una visibilità intorno al metro che per noi è tanto e così siamo più efficienti".

Vvf: "Potrebbe esserci qualcuno al piano -9"

Adesso, ha sottolineato Turturici, "stiamo ispezionando locali liberi, non locali sotto macerie. Le due persone che abbiamo ritrovato erano parzialmente incastrate. Abbiamo delle persone che sono riuscite a scappare, quelle che sono ricoverate, ci sono stati eventi che hanno dato alle persone possibilità di movimento, non c'è stato un evento istantaneo che ha impedito loro di tentare una via di fuga se no non avremmo neanche gli ustionati all'esterno". Quindi, ha proseguito il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, "è verosimile che tutti quanti abbiano avuto la possibilità di muoversi dal loro posto di lavoro. Qualcuno magari no, ma la stragrande maggioranza di quelli che erano dentro un tentativo di evacuazione lo hanno compiuto: alcuni sono riusciti altri no. Il piano -9 è il maggiormente indiziato, poi proseguiremo con il piano -10 e poi il piano -8. È verosimile - ha concluso - che il piano 9 sia quello in cui ci sarà qualche altra persona".

Vvf: "Ricerche mirate a ipotesi percorso esodo"

"Le attività di ricerca sono mirate a una ipotesi di un percorso di esodo da parte delle persone che hanno assistito agli eventi iniziali. In base a questa ipotesi abbiamo ritrovato le due persone esattamente nel posto in cui pensavamo di ritrovarle", ha detto, in conferenza stampa il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Calogero Turturici. "Credo che le altre persone che stiamo continuando a cercare siano non tanto lontane dal posto in cui abbiamo ritrovato le due vittime - ha aggiunto -: le operazioni si stanno agevolando con una migliore visibilità dell'acqua, man mano che viene aspirata migliora e si abbassa il livello di inquinamento. In questo momento la visibilità è intorno a un metro e dieci, un metro e venti e questa è un'ottima notizia dal punto di vista della celerità in cui possiamo procedere nell'ispezione dei locali".

Curcio: "A Suviana situazione complessa, grande attenzione"

"Nel lago di Suviana c'è una situazione davvero molto complessa, perché la centrale si sviluppa su 50 metri di profondità, su 10 piani, alcuni di questi sono allagati, un paio hanno un crollo di soffitti con tipici segni di esplosione", ha detto Fabrizio Curcio, capo del dipartimento nazionale di Protezione Civile, al suo arrivo a Monteruscello per un incontro con i cittadini sulla situazione del bradisismo. "I colleghi dei Vigili del Fuoco - ha aggiunto - stanno facendo un lavoro importante per cercare soprattutto i dispersi, sapendo che bisogna farlo in sicurezza. Si sta lavorando, il sistema è completamente attivato a livello regionale, nella parte ambientale e la tecnologia è tutta a disposizione, però bisogna procedere con grande attenzione". Curcio commenta anche la questione delle morti sul lavoro: "Il tema della sicurezza sul lavoro - ha detto - mi sembra molto all'ordine del giorno sia del governo sia delle forze sociali. Su situazioni come queste del lago però dovremmo prima approfondire, perché certamente va compreso cosa è successo e come è successo. Poi in generale è un tema che deve essere mantenuto nelle agende come si sta provando a fare".

A Bologna manifestazione per i morti sul lavoro. VIDEO

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La quinta vittima è Paolo Casiraghi

È stata identificata la quinta vittima della strage di Suviana. Lo comunica la Prefettura di Bologna. È Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano. Era un tecnico della Abb. Una vita trascorsa nella zona nord di Milano, fra Niguarda e Bicocca, una passione per l'Inter, una vita fatta di viaggi per lavoro. Il suo corpo è stato recuperato questa mattina insieme a quello di un altro lavoratore, il padovano Adriano Scandellari. Si cercano ancora due dispersi: Alessandro D'Andrea, 37enne originario del Pisano, e Vincenzo Garzillo, 68 anni di Napoli.

Sindaco: "Per Scandellari lutto cittadino"

Sicuramente per Adriano Scandellari faremo il lutto cittadino. Ci saranno delle cose burocratiche da compiere, ma in questo momento l'aspetto umano prevale su tutto", ha detto all'Ansa Martino Schiavon, sindaco di Ponte San Nicolò, la cittadina padovana dove abitava il tecnico riconosciuto come la quarta vittima della tragedia di Suivana. Schiavon sta rientrando da Bargi, dove aveva accompagnato la moglie di Scandellari, Sabina Greggio, che oggi ha ricevuto la notizia del ritrovamento e ha parlato con le figlie, di 16 e 14 anni. Anche la donna sta tornando a casa. "Purtroppo - ha proseguito il sindaco - è stata una mattinata straziante e scioccante. Il momento in cui sono state chiamate le figlie nel dolore è stato indescrivibile, anche se uno si crede pronto a tutto". "Ora - ha concluso Schiavon - penseremo a un progetto, per la vedova e per le sue bimbe".

Un pezzo di turbina trovato al piano -4

La dinamica dei fatti non è ancora chiara. Secondo quanto si apprende, la forte esplosione avrebbe fatto arrivare un pezzo della turbina della centrale idroelettrica di Bargi, al lago di Suviana, in azione nei livelli più bassi della centrale a pozzo, fino al livello -4. Lo scenario nel quale stanno operando i sommozzatori, che stanno scandagliando i livelli allagati, resta complesso: oltre alla acqua contaminata, ci sono anche detriti di diversi materiali anche molto pesanti da spostare per i sommozzatori dei vigli del fuoco. Un aiuto importante arriva dalla tecnologia e dall'aiuto dei droni.