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A Piacenza è record di scuole con alunni stranieri

Cronaca

Carola Di Nisio

©Ansa

In Italia ci sono plessi scolastici in cui la percentuale di studenti che provengono da  Paesi stranieri è di oltre il 40%. In Emilia-Romagna, ad esempio, l’incidenza di immigrati nelle classi risulta tra le più alte in Italia. Siamo andati in una scuola statale, primaria, a Piacenza ,  dove il 74% è originario di un Paese straniero

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I genitori degli alunni della scuola del terzo circolo di Piacenza sanno bene che i loro figli troveranno in classe soprattutto bambini stranieri. Eppure, non si sono tirati indietro e li hanno iscritti qui. Qualche perplessità , all’inizio c’è stata, ci dice un papà piacentino, ma poi “mi sono convinto” – ci spiega Nicola Bergonzi che abbiamo incontrato al suono della campanella delle 8 mentre accompagnava in classe i suoi due figli .  "Le attività didattiche dei docenti e della scuola mi sono piaciuti, continua, e non ho avuto più dubbi anche perché i bambini sono contenti di stare tutti insieme”.

Bambini stranieri come risorsa per la scuola

Molti bambini che frequentano la scuola primaria non hanno la cittadinanza italiana. Il 74% proviene da Paesi come il Camerun, il Bangladesh, l'Honduras , il Ghana, ma anche l'Ucraina e l'Albania.  Su cinque classi formate da 108 alunni, 80 di loro sono stranieri. Il numero cresce, considerando anche la scuola dell’infanzia. Così, si supera - e di molto - il tetto del 30% di presenza straniera in classe previsto dalle direttive ministeriali in vigore. “La soluzione non può essere quella di spostare gli alunni da una parte all’altra” – dichiara Mario Dadati assessore ai servizi educativi del Comune di Piacenza .

“Ma bisogna prenderne atto di questa caratteristica e cercare di gestirla al meglio trasformandola in uno stimolo per rinnovare la propria offerta formativa". E poi, sottolinea come, nel Comune di Piacenza, ci siano più di 30 classi  in deroga . Il Preside della scuola, Romeo Nicola Manno ci parla dei progetti che ci sono per aiutare gli alunni. I mediatori culturali sono presenti per ridurre il gap della lingua con gli altri bambini che parlano l’italiano.

Scuola e Ramadan

Cosa succede nel mese del Ramadan? Ci sono assenze, come è normale che sia , dice il Preside, ma non tantissime. L'idea di chiudere la scuola, per festività, come accaduto nell'istituto scolastico di Pioltello, qui, non è mai stata presa in considerazione. I bambini di genitori di fede islamica molto osservanti, ritirano i figli dalla mensa scolastica quanto è ora di pranzo, e li riportano dopo il pasto. Così, rispettano il digiuno, ma continuano ad andare a scuola. Si punta così all'inclusione, dicono gli insegnanti di questa scuola:  la presenza di culture diverse può aiutare a convivere insieme e diventare una ricchezza per tutti.

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