Pescara, arrestato un imprenditore per bancarotta fraudolenta

Cronaca
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Il valore dei beni sequestrati tra cui conti correnti, macchinari, attrezzature e quote societarie, ammonta a oltre 5,5 milioni di euro

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Un imprenditore di Pescara è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di bancarotta fraudolenta e reati fiscali. L’uomo opera nel settore del confezionamento di marmellate, con società e brand conosciuti a livello nazionale ed internazionale. Le operazioni, disposte dell’Autorità Giudiziaria locale, sono iniziate alle prime luci dell’alba. I finanzieri del Comando Provinciale di Pescara hanno eseguito le misure cautelari, personali e reali, lungo la direttrice Abruzzo - Molise - Campania, con l’ausilio di militari e mezzi aerei del Reparto Operativo Aeronavale del capoluogo adriatico.

Le indagini

Le indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pescara, su coordinamento della Procura della Repubblica, hanno portato all’ispezione di centinaia di negozi giuridici, rapporti finanziari di varia natura e un’enorme mole di documentazione amministrativo-contabile acquisita a seguito di numerosi controlli incrociati. Il valore dei beni sequestrati tra cui conti correnti, macchinari, attrezzature e quote societarie, ammonta a oltre 5,5 milioni di euro.

NEWCASTLE UPON TYNE, ENGLAND - OCTOBER 25:  Sandro Tonali of Newcastle United during the UEFA Champions League match between Newcastle United FC and Borussia Dortmund at St. James Park on October 25, 2023 in Newcastle upon Tyne, England. (Photo by Robbie Jay Barratt - AMA/Getty Images)

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Il fatto

Secondo gli investigatori, l’amministratore avrebbe svuotato le società indebitate simulandone la cessione, con falsi contratti, a una catena di partner produttivi con sede nel chietino, nel molisano e nella circoscrizione partenopea. Queste società in realtà erano riconducibili a lui stesso. I trasferimenti reiterati sarebbero avvenuti in assenza di corrispettivi e avrebbero consentito anche la prosecuzione dell’attività produttiva in capo a una società amministrata formalmente dal fratello dell’imprenditore, anche lui tra gli indagati.

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