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Francesco Schiavone, Don Patriciello: "Racconta tutto sui rifiuti tossici"

Cronaca
©Ansa

Il parroco di San Giovanni Apostolo a Caivano ha espresso la sua speranza affinché “Sandokan” passi da collaboratore di giustizia “a uomo davvero pentito davanti a Dio"

 

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Si rivolge direttamente a Francesco "Sandokan" Schiavone, Don Maurizio Patriciello, Parroco di San Giovanni Apostolo nel parco Verde di Caivano ,nella sua lunga lettera pubblicata da Avvenire. "Tra coloro cui hai fatto più male ci sono i tuoi figli, il buon popolo di Casal di Principe, le vittime innocenti, i morti di cancro, soprattutto bambini, per lo scempio degli sversamenti tossici". Don Patriciello in tutti questi anni non ha mai smesso di celebrare funerali di bambini morti di tumore proprio a causa dell'inquinamento ambientale.

"Non avere paura"

La lettere suona come un aspro rimprovero al boss e un accorato invito a prendersi le proprie responsabilità: "Francesco prendi il coraggio a due mani e raccontaci tutto quel che sai. Aiutaci a estirpare la maledetta zizzania alla radice. Non aver paura, sii uomo e sii forte. La lettera che scrissi a tuo cugino termina va con ‘Ti benedico’ e lui mi disse che ero stato l’unico a farlo perché gli altri l’avevano sempre maledetto. Credi, anche tu sei amato da Dio, dagli la possibilità di raggiungerti e perdonarti, e anche per te sarà finalmente Pasqua. Ti benedico".  

L'incontro con il fratello di Schiavone

Il parroco infatti aveva avuto un incontro, circa una decina di anni prima con il cugino di "Sandokan", Carmine Schiavone, già amministratore e consigliere del clan dei casalesi, poi collaboratore di giustizia dal 1993: "Incontrai tuo cugino dopo avergli scritto, avevo bisogno di chiedergli informazioni sul traffico di rifiuti da voi interrati. Si presentò un uomo anziano, di piccola statura, con i capelli bianchi. Mi tenne per quasi quattro ore una mano sul braccio mentre raccontava. Mi disse: 'Senza gli agganci con la politica noi camorristi saremmo rimasti solo una banda di piccoli delinquenti di paese'".

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Il  monito di un prete di periferia

"Anch'io, prete in una di quelle periferie che ben conosci – continua nella sua missiva don Patriciello – mi prendo la libertà di dire la mia. Non sono d'accordo con chi ti maledice, a che serve? Ho un bisogno urgente di sperare. Di te, della tua famiglia, del tuo clan, dei tuoi rivali, del tuo paese conosco tante cose. Non sono mai riuscito a capacitarmi come tu - persona intelligente - abbia mai potuto credere di vivere serenamente, insieme a chi ami in questo mondo, seminando terrore e morte intorno a te” .In un’intervista a Repubblica il parroco di Caivano lancia anche un augurio: "Mi auguro che Francesco Schiavone possa fare questo salto di qualità e passare da collaboratore di giustizia a un uomo veramente pentito davanti a Dio e davanti agli uomini. Se questo avvenisse, io come prete potrei cantare solamente il Te Deum".

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