L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026

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Il capoluogo abruzzese ha vinto con il dossier dal titolo “L’Aquila. Città Multiverso”. L’annuncio è stato dato oggi a Roma in un evento al ministero della Cultura. Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, attacca: "Invasioni di campo preventive scomposte anche da parte di chi dovrebbe essere super partes, illazioni e ombre che hanno velato la coda finale di quella che per i territori candidati non è una semplice competizione"

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L’Aquila è ufficialmente la Capitale italiana della Cultura 2026. L’annuncio è stato dato oggi a Roma in un evento al ministero della Cultura durante il quale sono intervenuti il titolare del dicastero, Gennaro Sangiuliano, e il presidente della giuria Davide Maria Desario. Il capoluogo abruzzese ha vinto con il dossier dal titolo "L’Aquila. Città Multiverso". Non sono mancate però le polemiche, con il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che già nei giorni scorsi aveva messo insieme le dichiarazioni del senatore abruzzese di Fratelli d'Italia Guido Quirino Liris, il quale aveva sottolineato la vicinanza a L'Aquila di tanti parlamentari e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, oltre all'accordo preventivo tra il Maxxi e il capoluogo abruzzese in caso di vittoria di quest'ultimo.

Il sindaco di Rimini: "Neanche questa competizione sottratta alla regola del sospetto"

L'esperienza della Capitale della cultura, ha detto Sadegholvaad, "ci ha mostrato anche il lato peggiore e ahimè radicato del nostro Paese, con quella catena di invasioni di campo preventive scomposte anche da parte di chi dovrebbe essere super partes e poi di illazioni e di ombre che hanno velato la coda finale di quella che per i territori candidati non è una semplice competizione. È la regola del sospetto a cui neanche questa partita si è potuta sottrarre". Poi ha aggiunto: "Prima di tutto sinceri complimenti a L'Aquila per questo riconoscimento che premia l'impegno, la storia e la voglia di rinascita di un pezzo di Italia bellissimo tragicamente colpito 15 anni fa da un devastante terremoto", per poi proseguire: "Nulla di nuovo, ma non per questo bisogna ogni volta allargare le braccia e dire 'è così'. Proprio perché consapevoli dello sforzo e del risultato riconosciuto da tutti da parte di Rimini e della Romagna, ci sarebbe voluta più attenzione, più rispetto e meno interessata sguaiataggine da parte di una politica che evidentemente vuole perennemente far sapere al mondo che 'mi manda Picone' vale più di qualsiasi sostanza e educazione istituzionale".

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Biondi: "L'Aquila capitale della cultura sarà all'altezza"

"L'Aquila si avvia a celebrare i 15 anni del terremoto. Un evento che ci ha colpito non solo come istituzioni, ma come cittadini. Essere capitale italiana della cultura non è un risarcimento ma rappresenta un elemento attorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostra comunità", ha detto il sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi, dopo la proclamazione. "La cultura è un elemento fondante, è recupero dell'identità e proiezione nel futuro - ha aggiunto - Le altre città finaliste saranno parte di questo percorso. Vi garantiamo che saremo all'altezza del compito che ci assegnate, viva l'Italia".

Sangiuliano: "L'Aquila città ricca di storia e identità"

"Ho provato quasi un dispiacere fisico a dover premiare una città sola, comunque L'Aquila è una città ricca di storia e d'identità e merita certamente di essere capitale della cultura. Avrei voluto dare questo riconoscimento a tutte le città che erano candidate, questo purtroppo non era possibile. Adesso studieremo un modo per coinvolgerle in questo momento", ha detto il ministro Sangiuliano, parlando con i giornalisti. "La caratteristica di cui la nostra nazione deve essere orgogliosa è che in Italia non abbiamo solo una o due città iconiche ma abbiamo almeno 80-90 città, ognuna delle quali racconta una storia e un'identità" ha aggiunto. Una caratteristica dell'Italia "che abbiamo il dovere di preservare e presentare al mondo intero". L'Aquila "ha una grande tradizione storica, credo che poi il suo progetto si espanderà a tutto l'Abruzzo, parliamo della regione che ha dato i Natali a Benedetto Croce, nato a Pescasseroli o ai fratelli Spaventa, nati a Bomba (Chieti)". L'Aquila "è una città che ha tanti valori culturali da esprimere e questa è un'occasione per farli conoscere". A chi chiede al ministro se questa sia anche anche un'opportunità per far rimarginare le ferite del terremoto, Sangiuliano risponde: "Non so se la commissione, assolutamente autonoma e indipendente dalla mia persona, abbia fatto un ragionamento di questo tipo. Può darsi che come nel caso dell'assegnazione diretta a Bergamo e Brescia, che tanto avevano sofferto per il Covid, la commissione abbia valutato anche la conclusione di quelle ferite, la necessità di guardare avanti".

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Castelli: "L'Aquila Capitale Cultura premia l'Appennino Centrale"

"La designazione di L'Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 è una bellissima notizia, non solo per la città e il suo territorio, ma per tutto l'Appennino centrale. Si tratta di un risultato che rende merito all'ottimo lavoro del sindaco Pierluigi Biondi, della sua amministrazione e di una filiera che, a partire dal presidente della Regione Marco Marsilio, in Abruzzo ha dimostrato di essere efficace e vincente", ha dichiarato il commissario straordinario al sisma 2016 Guido Castelli. "Il legame che corre tra l'Aquila e la Struttura commissariale che guido è costante e all'insegna di una fattiva collaborazione che trova la sua applicazione nella Cabina di coordinamento integrata sisma 2009-2016, che presiedo - ha spiegato Castelli - Il capoluogo abruzzese, dopo il terribile sisma del 2009, ha avuto la tenacia e la capacità di rialzarsi in piedi: la designazione odierna è un ulteriore, prestigioso, segnale di rinascita che questa splendida città merita. Sono certo - sottolinea il commissario - che questo risultato porterà benefici non solo a L'Aquila, ma a tutto l'Appennino centrale. Questa vasta parte del nostro Paese è rimasta a lungo ai margini dell'agenda nazionale ma oggi la tendenza è stata invertita attraverso l'adozione di una strategia di crescita e sviluppo che mette al primo posto la sicurezza e la sostenibilità".

Il progetto de L'Aquila

"L'Aquila Città Multiverso" è "un ambizioso programma di sperimentazione artistica per la creazione di un modello di rilancio socioeconomico territoriale a base culturale capace di proiettarla verso il futuro seguendo i 4 assi della Nuova Agenda Europea della Cultura: coesione sociale, salute pubblica benessere, creatività e innovazione, sostenibilità socio-ambientale", si legge nelle linee guida. Immaginare L'Aquila "come una città multiverso significa vederla come una realtà complessa in cui convivono e interagiscono molteplici dimensioni parallele - si sottolinea - una città che apre possibilità inesplorate di creatività artistica e rigenerazione urbana, proprio grazie alla coesistenza dialogante di molteplici dimensioni spazio-temporali e culturali. L'Aquila Città Multiverso potrà così costituire un modello replicabile di sviluppo sostenibile anche per Rieti e per le Aree Interne italiane ed europee. Un modello che ambisca a rimodulare con intelligenza il rapporto tra il centro urbano e una costellazione di piccoli centri dalla forte identità sociale e culturale. Un territorio, in tal senso, ancora vitale e capace di immaginare un progetto di futuro, ma che ha bisogno di una spinta decisiva per aprire un nuovo, vero ciclo generativo". I 5 filoni "Multiculturalità, Multidisciplinarietà, Multitemporalità, Multiriproducibilità e Multinaturalità esploreranno, attraverso un ricco programma di iniziative, la complessità e la ricchezza culturale e ambientale che caratterizza L'Aquila, Rieti e i borghi circostanti. Gli eventi diffusi, oltre a creare un ecosistema favorevole alla creatività, genereranno benefici in termini di inclusione sociale e benessere psico-fisico. Le nuove produzioni artistiche, l'accrescimento e lo scambio di competenze diffuse, gli spazi rigenerati per la realizzazione delle molteplici iniziative contribuiranno a costruire un'eredità duratura per il presente e il futuro di questo territorio ricco di risorse e potenzialità ancora inespresse. L'Aquila Città Multiverso sarà l'inizio di questo viaggio".

Le finaliste

Le altre nove finaliste, con i rispettivi dossier, erano:

  • Agnone (Isernia), “Agnone 2026: Fuoco dentro. Margine al centro”
  • Alba (Cuneo), “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”
  • Gaeta (Latina), “Blu, il Clima della cultura”
  • Latina, “Latina bonum facere”
  • Lucera (Foggia), “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”
  • Maratea (Potenza), “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”
  • Rimini, “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”
  • Treviso, “I sensi della Cultura”
  • Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena), “Valdichiana 2026, seme d’Italia”

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