Polizia contro studenti Pisa, Mattarella: "Mai manganelli su ragazzi". Verifiche su agenti

Cronaca
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Dopo che nella città toscana e a Firenze alcuni giovani sono rimasti feriti in seguito alle cariche durante dei cortei pro Palestina, il capo dello Stato ha chiamato il ministro dell'Interno Piantedosi: "Assicurare la sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni". Le opposizioni, da Schlein a Conte, attaccano il governo ma la maggioranza respinge gli addebiti: "Le forze dell'ordine non si toccano", dice Tajani. "La sinistra spalleggia i violenti", accusa FdI

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Le immagini degli studenti e dei manifestanti che a Pisa e Firenze sono stati caricati e colpiti da agenti della polizia mentre protestavano a favore della Palestina hanno spinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiamare il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per fargli presente, "trovandone condivisione", che "l'autorevolezza delle Forze dell'ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni". "Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento", conclude la nota con cui il Quirinale ha fatto sapere del colloquio fra il capo dello Stato e il titolare del Viminale. E mentre l’opposizione attacca il governo, la maggioranza non ci sta e respinge gli addebiti: "Le forze dell'ordine non si toccano", dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "La sinistra spalleggia i violenti", accusa FdI. Lunedì, intanto, il ministro vedrà i leader sindacali, che hanno chiesto un incontro per salvaguardare il diritto a manifestare "che deve essere garantito a tutti", ha sottolineato il segretario della Cgil, Maurizio Landini. E il capo della polizia, Vittorio Pisani, al Tg1 annuncia: "Purtroppo ieri durante i servizi di ordine pubblico a Firenze e a Pisa i nostri operatori hanno posto in essere iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza".

Cos'è successo a Pisa e Firenze

Ieri mattina a Pisa il corteo dei manifestanti ha cercato di raggiungere piazza dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale, e i poliziotti schierati a protezione di uno degli accessi hanno caricato gli studenti che stavano provando a oltrepassare lo sbarramento. Durante gli scontri alcuni ragazzi sono stati fermati dai poliziotti e poi immediatamente lasciati andare. "Siamo partiti da piazza Dante dove ci eravamo radunati per fare una passeggiata in giro per la città ma dopo poche decine di metri abbiamo trovato lo sbarramento di polizia che ha poi caricato una manifestazione assolutamente pacifica, ma determinata ad andare avanti per portare solidarietà al popolo palestinese",  ha raccontato una studentessa. A Firenze il corteo vedeva insieme Cobas, studenti e comunità palestinese: partito da piazza Santissima Annunziata aveva raggiunto piazza Ognissanti, seguendo un itinerario di cui era stato dato preavviso alle autorità. Poi le cariche di polizia e carabinieri quando i manifestanti si sono mossi verso una destinazione non "autorizzata", il vicino consolato Usa. Il bilancio: cinque studenti feriti a Pisa, una ragazza col naso fratturato a Firenze.

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Gli attacchi delle opposizioni

"Oggi abbiamo letto affermazioni gravissime. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto per spiegare tutto quello che c'era da dire. Noi su questo tema ci eravamo già espressi con un concetto semplice: basta con le manganellate sugli studenti - ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein - Basta con un Governo che non si assume le sue responsabilità e anzi fa affermazioni gravissime come è stato scritto in una nota di poche ore fa, in cui sostiene che è la sinistra che spalleggia i violenti ed è colpevole di quanto abbiamo visto ieri a Pisa". ll leader del M5s Giuseppe Conte si rivolge direttamente alla presidente del Consiglio: "Il governo reprime il dissenso con i manganelli e tu sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze"". Matteo Renzi (Iv), invita il governo "a darsi una regolata sulle questioni di ordine pubblico". Ora, afferma il segretario di SI, Nicola Fratoiani, "Piantedosi chieda scusa a quei ragazzi e a quelle ragazze".

Presidente Toscana Giani: “Scene indegne”

Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, esponente del Pd, è tornato a commentare quanto avvenuto ieri in piazza a Pisa: "Io ritengo che il ministro Piantedosi debba fare sicuramente una bella analisi di coscienza su quello che è avvenuto ieri. Non è accettabile che io, come responsabile dell'autorità sanitaria in Toscana, abbia dal direttore del Pronto soccorso a Pisa nel tardo pomeriggio un'analisi di tredici persone presenti e dieci minorenni. Questo non va bene. Ritengo indegne le scene che abbiamo visto sui social. Ritengo che non vi sia il senso del singolo operatore di Polizia, qui purtroppo vi sono indicazioni non date bene. Una cosa possono essere le reiterate proteste di movimenti semi-eversivi, una cosa sono ragazzi di 17 o 18 anni che vanno in piazza senza armi o corpi contundenti a manifestare la loro solidarietà al popolo di Gaza. Onestamente in questo caso non è giustificabile l'atteggiamento che abbiamo visto nelle immagini che i social hanno evidenziato nella nuda chiarezza". 

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Rettori: "Preoccupati, il diritto a manifestare va preservato"

La Conferenza dei Rettori (Crui) dal canto suo "osserva con preoccupazione ciò che sta avvenendo in diverse città d'Italia" e sottolinea "l'impegno costante delle università a favorire il dialogo pacifico e la convivenza fra tesi opposte, che è nella natura stessa della ricerca scientifica quale missione accademica". I rettori ricordano infine come "il diritto a manifestare rappresenti una delle più importanti conquiste della storia della democrazia occidentale e come tale vada garantito e preservato". I rettori della Crui hanno poi aggiunto che "scontri di piazza si sono conclusi con il ferimento di studentesse e studenti scesi in strada a manifestare il proprio dissenso nei confronti della violenza quale strumento di risoluzione dei conflitti. Eventi sui quali spetterà alle autorità competenti fare chiarezza in merito a dinamiche e responsabilità". 

Tajani: "Forze dell'ordine non si toccano"

La maggioranza però respinge le critiche: "Se ci sono responsabilità per quello che è accaduto ieri il ministro valuterà e prenderà provvedimenti, ma la responsabilità è personale e io dico che le Forze dell'Ordine non si toccano. Sono persone che difendono lo Stato con stipendi bassi, non sono figli di radical chic", ha detto, tra gli applausi della platea dei congressisti, il nuovo segretario di Forza Italia Antonio Tajani. "Siamo garantisti e per questo diciamo che la responsabilità è individuale", ha ribadito Tajani specificando che "le forze dell'ordine non si toccano perchè sono donne e uomini che ogni giorno rischiano la pelle per quattro soldi, hanno famiglie che li aspettano e magari non tornano e sono tutti figli del popolo, non di radical chic". Poi ha aggiunto:"Questo non significa dire che chi sbaglia non deve essere sanzionato ma la responsabilità è sempre e comunque individuale se 1, 2, 3 hanno sbagliato non possono pagare in migliaia". Non bisogna, ha sottolineato, "provocarli in continuazione". "Io ricordo - ha concluso - con grande dignità quel carabiniere che in val di Susa immobile veniva insultato per 15 minuti da una ragazza dei centri sociali o un finanziere che subiva lo stesso trattamento da una no vax".

FdI: "La sinistra spalleggia i violenti"

E un commento su quanto accaduto arriva anche dall'ufficio stampa di FdI: "Fratelli d'Italia difende le regole democratiche di convivenza che si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e nel rispetto della legge. La sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito". Anche il sottosegretario all'Interno leghista Nicola Molteni difende gli agenti, osservando che "chi scende in piazza pacificamente, senza insultare e senza pretendere di disobbedire a indicazioni di buonsenso, non ha nulla da temere".

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Sindacato polizia: “Immagini di parte”

"È noto che tutte le manifestazioni vengono video riprese dai nostri operatori, impensabile, affidare giudizi a delle riprese video effettuate con il telefonino quando la carica delle forze dell'ordine era già in atto, occorre comprenderne i motivi che hanno determinato l'ordine di carica da parte delle forze di Polizia", dice in una nota Antonino Alletto, segretario nazionale del Movimento dei poliziotti. "I fatti di Pisa - afferma - dovrebbero aprire l'ennesima riflessione in un Paese democratico quale è il nostro e far comprendere che sposare i principi democratici significa soprattutto rispettare la legge che ne regola il quieto vivere. La manifestazione svoltasi a Pisa a favore della Palestina era una manifestazione non autorizzata, evidentemente per il Questore di Pisa non autorizzarla ci saranno state a monte delle valide ragioni che, sicuramente, il nostro Ministro spiegherà nelle sedi opportune".

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