"Chiedo umilmente scusa alla Senatrice se l'ho ferita. Ho sbagliato ad agire molto frettolosamente,. Spero che potrà dimenticare l'offesa ricevuta" scrive in un'intervento l'ex ambasciatrice dopo l'accusa fatta alla senatrice a vita di essere addolorata solo per i bambini ebrei
“Spero che potrà dimenticare l'offesa ricevuta credendo tuttavia nella mia buona fede, che c'è sempre". Arrivano le scuse dell’ex diplomatica Elena Basile, dopo le accuse indirizzate a Liliana Segre sui bambini palestinesi. "Sono molto spiacente di questo atroce malinteso" scrive in un intervento pubblicato dal Fatto Quotidiano. “Sono stata tratta in inganno da una intervista, letta forse superficialmente, nella quale il giornalista attribuiva dichiarazioni unilaterali alla senatrice Segre". L'ex ambasciatrice si era scagliata contro la senatrice a vita in un video sui social: “Dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre, ma, cara signora, possibile che i bambini palestinesi non la toccano?”. Accuse alle quali il figlio di Segre ha replicato annunciando una querela.
“Sconvolta al pensiero di averle arrecato dolore”
"Non mi importa della querela che credo non abbia basi giuridiche. Mi allarma avere ferito con un paragone inappropriato, la senatrice per la quale ho sempre avuto stima per la sua opera di testimonianza dell’esperienza atroce che ha vissuto” È quanto afferma l'ex diplomatica Elena Basile in un'intervento pubblicato sul Fatto quotidiano. “Sarei sconvolta al pensiero di averle arrecato dolore. Mi sono guardata le sue interviste che non conoscevo e le sue parole umane mi hanno commosso. In effetti ha dichiarato in molte occasioni che era triste per la morte dei bambini ebrei e dei bambini palestinesi. Ha anche dichiarato di essere contraria a ogni tipo di vendetta. Sono spiacente per l’accaduto" aggiunge Elena Basile.
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"Ho sbagliato ad agire molto frettolosamente"
Basile aggiunge di essersi rivolta alla Segre "riconoscendole statura morale perché si può fare ancora molto contro il clima d'odio, di due pesi e due misure, di antisemitismo. Il mio sogno sarebbe vedere il Presidente Mattarella e la Senatrice riconoscere lo Stato di Palestina e condannare i crimini di guerra del governo Netanyahu". Dunque conclude "chiedo umilmente scusa alla Senatrice se l'ho ferita”.