Sempre più discendenti stanno scegliendo di scolpire sul proprio corpo i numeri di serie che i nazisti hanno tatuato con la forza sugli avambracci dei loro cari
Un segno indelebile di un passato da sopravvissuti dell’Olocausto. Sono i tatuaggi con i numeri della deportazione nei campi di sterminio. Segnano la tendenza figli e nipoti di ebrei torturati che cercano nuovi modi per non dimenticare quel 27 gennaio 1945, data simbolo dell'apertura dei cancelli di Auschwitz .
Memoriali viventi
Avere il numero tatuato sul braccio è come diventare un memoriale vivente. Lo afferma la sociologa Alice Bloch dell'Università di Manchester che ha fatto per 5 anni uno studio sulla potenza di "camminare con il numero". Nella sua ricerca rilanciata da The Conversation, alcuni figli e soprattutto nipoti di sopravvissuti raccontano perchè hanno replicato il tatuaggio del campo di sterminio sul proprio corpo. "Alcuni hanno aspettato fino alla morte del genitore o del nonno sopravvissuto. Alcuni si sono fatti il tatuaggio senza chiedere approvazione. Altri ne hanno discusso in anticipo con i loro parenti" dice la sociologa.
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Il tatuaggio del numero di Auschwitz
Per alcuni discendenti è stata la visita in Polonia che ha fatto nascere l'idea di replicare il numero di Auschwitz sul proprio corpo. La scelta è diventata simbolo di amore, di commemorazione e orgoglio. "Il numero è mia nonna. È il mio passato, le mie radici, la mia storia. E' quello che sono" dice Rony Cohen che si sentiva come se avesse vissuto l'Olocausto in prima persona.