Inaugurazione anno giudiziario, Nordio: "Giustizia già più rapida, si apre nuova fase"
CronacaLa cerimonia è partita questa mattina dalle ore 11 nell'Aula Magna della Corte Suprema di Cassazione alla presenza del Presidente della Repubblica. Così la Prima Presidente della Corte Suprema di Cassazione Margherita Cassano: "Occorre promuovere l'indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari"
Si è tenuta questa mattina dalle ore 11 nell'Aula Magna della Corte Suprema di Cassazione la solenne cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello Stato. Intervenuto il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, l’avvocato Francesco Greco, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e la Prima Presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano.
Cassano: "Sforzo corale per attuare riforme"
"L'anno appena trascorso ha visto l'intera magistratura sia ordinaria che onoraria impegnata nel dare attuazione alle riforme del processo civile e penale varate nel 2022. Si è trattato di uno sforzo corale animato da alta tensione ideale, da grande senso di responsabilità, da scrupolosa attenzione agli aspetti organizzativi quale componente essenziale della cultura del magistrato". È quanto afferma la Prima Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Margherita Cassano nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario. "La rapida successione di leggi, soprattutto se ispirate da logiche settoriali, determina i presupposti di possibili incoerenze del sistema complessivo e pesanti ricadute sul funzionamento della giustizia, attesa la stretta interdipendenza esistente tra regole sostanziali e processuali e modelli organizzativi proiettati a garantire la corretta e utile celebrazione di processi nell'osservanza dei diritti fondamentali" ha detto ancora Cassano.
"Promuovere indipendenza economica delle donne"
"Sui femminicidi è indubbio che un forte impegno della Polizia giudiziaria e della Magistratura non è sufficiente e che esso deve essere preceduto da una forte azione di sensibilizzazione e prevenzione culturale e sociale e da azioni di ampio respiro che coinvolgano non solo la famiglia e la scuola, ma l'intera collettività e siano in grado di incidere sulle cause generali di questa drammatica involuzione delle relazioni interpersonali, in cui sulla dimensione affettiva prevalgono tragicamente l'idea del possesso e del predominio sulla donna e il disconoscimento dell'uguaglianza di genere. Occorre, inoltre, promuovere l'indipendenza economica delle donne, in quanto non può esservi libertà di denuncia senza la libertà dai bisogni primari".
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"Superata l'ottica carcero-centrica"
"Nel settore del diritto penale sostanziale ha ricevuto regolamentazione compiuta la giustizia riparativa, è stata superata l'ottica carcero-centrica ed è stato introdotto un inedito, ampio ventaglio di risposte punitive, volte, soprattutto per i reati di minore gravità, a privilegiare forme risarcitorie e restitutorie. Nel settore processuale si sono registrati un'anticipazione e un rafforzamento delle garanzie, un potenziamento degli istituti volti a velocizzare il processo e delle forme anticipate di sua definizione, sì da riservare al dibattimento solo i casi più gravi, oltre che una responsabilizzazione degli attori processuali - aggiunge Cassano -. In questo quadro, norme come quelle sull'iscrizione della notizia di reato, sulle finestre di giurisdizione, sulle regole di giudizio per l'esercizio dell'azione penale, sui parametri di valutazione prognostica ai fini del rinvio a giudizio hanno un diretto raccordo con la presunzione di innocenza, prima ancora che una mera funzione acceleratoria".
"Nel settore civile pendenze calate dell'8,2%"
"Nel settore civile le pendenze sono diminuite dell'8,2% nei Tribunali e del 9,8% nelle Corti d'appello. La durata media dei procedimenti si è ridotta in primo grado del 6,6% e in appello del 7%. Il disposition time è sceso del 6,4% nei Tribunali e del 6,4% nelle Corti d'appello. Fra i tanti aspetti delle modifiche normative - aggiunge Cassano - che hanno reso possibili questi risultati confortanti desidero citarne uno in particolare: la mediazione. Dai dati ministeriali emerge, infatti, una sua significativa applicazione soprattutto nelle cause in tema di successione, divisione ereditaria, diritti reali, condominio, assicurazione, responsabilità extracontrattuale già instaurate, a dimostrazione di un mutamento condiviso di cultura di giudici e avvocati". "Negli uffici di merito, nel settore penale le pendenze si sono ridotte del 13% nei Tribunali e del 6,5% nelle Corti d'appello; un dato tanto più significativo ove si consideri l'aumento dei procedimenti di nuova iscrizione pari complessivamente nel 2023 a 2.447.467 rispetto ai 2.413,467 del 2022 e ai 2.423.842 del 2021 (+1,4% rispetto all'anno precedente)". "Il numero dei procedimenti definiti è aumentato dell'8,3% in primo grado e del 10,6% in appello. Il disposition time è sceso, in Tribunale, a 310 giorni, rispetto ai 386 del periodo precedente e, in Corte d'appello, a 689 giorni rispetto agli 815 del periodo precedente - aggiunge la presidente -. È, quindi, possibile formulare una prognosi di conseguimento degli obiettivi fissati dal PNRR, pari, rispettivamente, a 282 giorni per i Tribunali e a 601 giorni per gli Uffici di secondo grado".
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Nordio: "È una nuova fase della giustizia"
"Se vogliamo tendere a una coincidenza tra l'imperativo eteronomo della norma e quello autonomo dell'etica, dobbiamo trovare una fonte di ispirazione solida e razionale. Questa fonte è costituita dalle culture che hanno formato la nostra civiltà: quella giudaico-cristiana, e quello greco-romana, filtrate dall'illuminismo. Queste quattro fonti di ispirazione sono state integrate e consolidate dal razionalismo illuminista e sono state unificate nei concetti recepiti dalla nostra Costituzione, dove la presunzione di innocenza si affianca alla funzione rieducativa della pena e l'etica si coniuga con l'utilità del recupero sociale del reo. In questo senso agiremo, e con questa fiducia entriamo nel nuovo anno giudiziario". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel suo discorso all'inaugurazione dell'anno giudiziario. "In quest'anno siamo chiamati a consolidare un'inversione di tendenza, proseguendo in quel profondo processo riformatore che lei signor presidente ha più volte sollecitato. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi, in termini di abbattimento dell'arretrato e di riduzione dei tempi di definizione dei processi" ha continuato Nordio, rivolgendosi a Mattarella. Per Nordio, questo sarà l'anno giudiziario: "Delle conferme delle opportunità che abbiamo di entrare in una nuova fase in cui la giustizia è forza motrice di una rinnovata crescita del Paese".