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Omicidio Pamela Mastropietro, Cassazione: definitivo l’ergastolo per Innocent Oseghale

Cronaca
©Ansa

Definitivo l’ergastolo per l’uomo accusato di omicidio e violenza sessuale per la morte della 18enne, uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018. I giudici hanno confermato l’aggravante dello stupro. La madre della vittima: "È ciò che aspettavo da sei anni. Però la mia battaglia non finisce qui su eventuali altre responsabilità". Il legale di Oseghale: “Siamo delusi perché ritenevamo valide le nostre argomentazioni"

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È definitivo l’ergastolo per Innocent Oseghale, l’uomo accusato di omicidio e violenza sessuale per la morte di Pamela Mastropietro. Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione penale della Cassazione, che hanno rigettato il ricorso dell'imputato sull’aggravante della violenza sessuale. La 18enne è stata uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018.

La sentenza

I giudici della Cassazione, in particolare, questa volta erano chiamati a esprimersi in merito all'accusa di violenza sessuale a carico di Innocent Oseghale, già ritenuto responsabile in via definitiva dell'omicidio di Pamela Mastropietro. Nel 2022, pur riconoscendo la responsabilità dell’imputato per l’omicidio, la Cassazione aveva infatti disposto un nuovo esame in appello-bis sull’aggravante della violenza sessuale. La corte d'appello di Perugia, nel febbraio dello scorso anno, aveva ribadito per l'uomo anche l'accusa di stupro. Così i giudici della Suprema Corte sono stati chiamati a vagliare l'istanza di impugnazione avanzata dal difensore di Oseghale. La Cassazione, oggi, ha quindi reso definitiva la sentenza con cui la Corte d'assise d'appello di Perugia ha confermato l'ergastolo a Oseghale, ritenendo sussistente l'aggravante della violenza sessuale. L’uomo è detenuto nel carcere di Forlì. Anche il sostituto pg della Suprema Corte Maria Francesca Loy stamattina aveva sollecitato la conferma della condanna all'ergastolo.

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La madre di Pamela Mastropietro: “È ciò che aspettavo da sei anni”

“È ciò che aspettavo da sei anni. È quello che speravo, però la mia battaglia non finisce qui su eventuali altre responsabilità”, ha detto Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, commossa dopo la sentenza della Cassazione. La donna, circondata dai parenti, ha poi aggiunto: "Chiedo a Oseghale di pentirsi e di dire chi era con lui. Non voglio che esca di prigione tra soli 10 anni. In occasione dell'anniversario della morte, il prossimo il 30 gennaio, organizzerò una fiaccolata". Alessandra Verni ha poi voluto inviare un messaggio alla famiglia di Giulia Tramontano, la donna incinta di 7 mesi uccisa con 37 coltellate dal compagno. "Combattete e non mollate mai", ha detto tra le lacrime.

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I commenti degli avvocati

“Siamo delusi perché ritenevamo valide le nostre argomentazioni. Ne prendiamo atto”, ha commentato l’avvocato Simone Matraxia, che insieme al collega Umberto Gramenzi assiste Innocent Oseghale. Dopo la sentenza ha parlato anche Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro e zio della ragazza uccisa. “Lo speravamo e auspicavamo. Per noi non si doveva arrivare a questo punto, la vicenda giudiziaria poteva essere chiusa già la scorsa volta. È stato un risultato sofferto che ha prolungato il dolore e l’agonia ma siamo arrivati alla giusta conclusione. L’ergastolo è confermato”, ha detto. Poi ha aggiunto: “Noi abbiamo sempre detto e siamo convinti che ci sono altri responsabili, a vario titolo, in questa diabolica vicenda e continueremo a cercare la verità. Questo per noi è un risultato importante ma, per certi versi, parziale”. Riguardo a Oseghale, ha spiegato: “Il fatto che sia stato confermato l’ergastolo potrebbe, in astratto, portare Oseghale a fare i nomi di eventuali complici che possono averlo aiutato dopo o che avrebbero dovuto aiutarlo, perché ricordiamo che i resti di Pamela sono stati lasciati chiusi in due trolley sul ciglio della strada”.

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