Migranti, sotto sequestro la nave Ocean Viking: "Ha violato il decreto Piantedosi"
CronacaL'imbarcazione ha deviato dal suo tragitto verso il porto sicuro di Bari per soccorrere alcuni migranti. "La manovra non ha causato alcun ritardo su un viaggio di quasi 3 giorni. È una legge ingiusta", spiega Sos Mediterranée
La nave Ocean Viking di Sos Mediterranée è sotto sequestro amministrativo a Bari per una presunta "violazione del decreto Piantedosi". Come reso noto dalla stessa Ong, l'imbarcazione ha deviato dal suo tragitto verso il porto sicuro del capoluogo pugliese per soccorrere alcuni migranti. Si tratta del terzo sequestro subìto dalla nave dopo quello dello scorso luglio a Civitavecchia e di novembre a Ortona. La Ocean Viking era arrivata ieri, 30 dicembre, nel porto di Bari, dove aveva sbarcato 244 migranti.
"Una legge ingiusta"
Sos Mediterranée, in un post su X, sottolinea che la nave "è ferma per aver effettuato una minima deviazione dalla sua rotta verso Bari. Una deviazione che non ha causato alcun ritardo su un viaggio di quasi 3 giorni. I tre soccorsi di 244 persone erano stati effettuati sotto il coordinamento delle autorità marittime". Si tratta, secondo l'Ong, di una "legge ingiusta, che punisce i soccorritori umanitari per aver svolto quel lavoro che gli Stati non riescono a fare nel Mediterraneo".
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"La deviazione non ha causato ritardi"
Le autorità italiane, spiega l'Ong, "accusano la Ocean Viking di non aver rispettato le istruzioni di procedere senza indugio, alla massima velocità sostenibile e con rotta diretta, verso il luogo di sicurezza assegnato. Possiamo solo supporre che la nostra presunta 'inosservanza' consista in un piccolo cambiamento di rotta avvenuto dopo aver ricevuto la segnalazione di un caso di pericolo con almeno 70 naufraghi a bordo, a sole 15 miglia nautiche di distanza. Una posizione aggiornata dell'imbarcazione in difficoltà ha poco dopo mostrato che l'imbarcazione in pericolo si trovava 60 miglia nautiche più a nord. A quel punto la Ocean Viking, non essendo più in grado di prestare assistenza, ha immediatamente ripreso la rotta verso il porto di Bari, che è stato raggiunto senza alcun ritardo".
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"Non avevamo altra scelta legale e morale"
"Se seguire il diritto marittimo internazionale è un crimine, noi siamo colpevoli", ha affermato Anita, coordinatrice della ricerca e del soccorso a bordo della Ocean Viking. "Mentre cambiavamo rotta per renderci disponibili a prestare assistenza ad almeno 70 persone in pericolo vicino alla nostra nave, abbiamo chiaramente dichiarato che avremmo ripreso la nostra rotta originale verso Bari non appena fossimo stati sollevati dall'obbligo di prestare assistenza da un'autorità competente", ha spiegato. "Senza alcuna indicazione che qualcun altro stesse venendo in soccorso di queste persone in difficoltà, semplicemente non avevamo altra scelta legale e morale se non quella di rispondere a questo allarme - ha proseguito -. Qualsiasi altra cosa sarebbe stata una violazione del diritto internazionale. Eppure stiamo pagando questa piccola deviazione, che non ha portato a un ritardo nel viaggio di quasi 3 giorni verso il porto assegnato a Bari, con il secondo fermo in due mesi". E infine: "Questo decreto legge, introdotto quasi esattamente un anno fa, è l'ultimo tentativo di un governo europeo di ostacolare l'assistenza alle persone in difficoltà in mare. È stato concepito per tenere le navi SAR fuori dal Mediterraneo centrale per periodi prolungati e ridurre la nostra capacità di aiutare le persone in difficoltà, il che porterà inevitabilmente a un numero maggiore di persone che annegano tragicamente in mare".
Il precedente
La nave Ocean Viking aveva già subito lo stesso provvedimento a metà novembre nel porto abruzzese di Ortona: la nave di Sos Mediterranée era dovuta restare 20 giorni in stato di fermo amministrativo per aver violato il decreto Piantedosi allungando il tragitto verso il porto sicuro per un altro soccorso. Un altro fermo amministrativo era scattato a metà luglio a Civitavecchia, dopo uno sbarco umanitario: in quel caso è stato motivato con "irregolarità relative alla sicurezza della navigazione, riscontrate a seguito di attività di verifica a bordo svolta dagli ispettori specializzati". In particolare parte dell'equipaggio "non possedeva le abilitazioni necessarie per la gestione dei mezzi di salvataggio presenti a bordo".