Proclamato il lutto regionale in Veneto nella giornata delle esequie. Sono in fase di ultimazione le relazioni che i magistrati della Procura di Treviso invieranno all'Ispettorato del Ministero di Grazia e Giustizia relative alla denuncia di Vanessa Ballan nei confronti del suo presunto assassino, Bunjar Fandaj
"È troppo grande quanto è accaduto, è troppo al di fuori di ogni pur pessimistica previsione". Così, nel duomo di Castelfranco Veneto, il vescovo di Treviso Michele Tomasi durante l'omelia per il funerale di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa al terzo mese di gravidanza nella sua abitazione a Spineda di Riese. Sulle giacche molti dei presenti hanno appuntato un nastrino rosso, per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne: un simbolo già indossato dai familiari di Giulia Cecchettin, giovanissima vittima di femminicidio.
Per la giornata di oggi in Veneto è stato proclamato il lutto regionale. Alla cerimonia partecipano il sottosegretario alla Giustiza, Andrea Ostellari, il presidente della giunta e del consiglio del Veneto, Luca Zaia e Roberto Ciambetti.
L'omelia
"Non c'è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza. Non c'è mai. Non c'è sicuramente nel caso di Vanessa - ha aggiunto il vescovo - e della creatura che lei portava in grembo". Per il prelato "non c'è un senso nella sua brutale uccisione. Questa è il male. E con il male non possiamo, non abbiamo il diritto di venire a patti". Monsignor Tomasi ha chiesto "il silenzio dai clamori e dalle curiosità. Silenzio della memoria e delle emozioni più negative. Silenzio della preghiera che invoca la consolazione delle vittime e la conversione dei violenti. Non certo il silenzio della ricerca della giustizia - ha puntualizzato - e nemmeno il silenzio nell'impegno per una civiltà che rifiuti nelle parole, negli atti e nei fatti la violenza sulle donne, e che superi finalmente la follia di voler possedere una persona, o di volerne determinare con la violenza le scelte e le decisioni".
La richiesta dei familiari
I familiari della donna uccisa a Riese Pio X da Bunjar Fandaj, attualmente in carcere a Treviso, hanno espresso la volontà di non consentire la presenza di operatori video e fotografi all'interno della chiesa. "Pur nel pieno rispetto del diritto all'informazione, comunico la volontà delle famiglie Ballan, Argentin e Scapinello, unite nel dolore e nel silenzio, di non consentire la presenza di operatori video e fotografi di testate giornalistiche all'interno del Duomo di Castelfranco Veneto durante il funerale di Vanessa Ballan", ha fatto sapere in una nota l'avvocato Simone Guglielmin. "I miei assistiti – ha aggiunto il legale – colgono l'occasione per ringraziare le moltissime persone che, in questi giorni difficili, hanno espresso loro profonda vicinanza e solidarietà. Si ringraziano gli organi di stampa per la comprensione che vorranno manifestare in questo tragico momento".
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Le relazioni sui mancati interventi
Intanto sono in fase di ultimazione le relazioni che i magistrati della Procura di Treviso invieranno all'Ispettorato del Ministero di Grazie e Giustizia relative alla denuncia di Vanessa Ballan nei confronti del suo presunto assassino, Bunjar Fandaj, a cui non fece seguito alcuna misura cautelare. Le relazioni, dei due pm, Valmassoi e Sabattini, e del procuratore capo di Treviso Marco Martani, saranno inviate tramite la Procura Generale di Venezia all'ispettorato del Ministero, e anche come risposta all'interrogazione diretta al ministro Nordio presentata in Senato dal leghista Gian Marco Centinaio. "Finiremo al ministero nel più breve tempo possibile - ha detto il procuratore Martani, sulla stampa locale - le relazioni dei due pubblici ministeri, quello che era di turno (quando Vanessa presentò la denuncia per stalking, ndr) e quello che fa parte del gruppo speciale per i reati da 'codice rosso'". Sui mancati provvedimenti cautelari, come il divieto di avvicinamento, il magistrato ha detto che questa valutazione verrà spiegata al Guardasigilli. Il procuratore ha negato che sul caso "non sia stato fatto niente", ricordando che fu subito disposta una perquisizione in casa di Bunjar. Ma in assenza dei riscontri sui messaggi intimidatori mandati dall'uomo a Vanessa (Ballan li aveva cancellati dal suo cellulare) la valutazione dei pm sul caso era stata "di non urgenza", come aveva ammesso nei giorni scorsi lo stesso Martani.
L'ultimo messaggio al compagno di Vanessa
Secondo gli ultimi sviluppi delle indagini Fandaj avrebbe indirizzato al telefonino del compagno, e non alla 26enne, l'ultima comunicazione via whatsapp, quella che gli è costata la denuncia sporta dalla coppia a fine ottobre. Nel messaggio giunto a Nicola Scapinello, Fandaj avrebbe fatto riferimenti espliciti alla natura del rapporto con Vanessa, accompagnati anche da un video. Per questo Vanessa e Nicola, di comune accordo, avrebbero preso la decisione di andare insieme dai militari per sporgere querela. La 26enne avrebbe raccontato al compagno di aver chiuso la storia con il 40enne artigiano kossovaro e per questo di essere stata ricattata sessualmente.