Filippo Turetta, la chat con la sorella di Giulia Cecchettin: "Falle accendere il cell"

Cronaca
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Spuntano i messaggi del 21enne a Elena Cecchettin risalenti a settimane prima del femminicidio: "Non può non filarmi per tutte queste ore. Mi aveva promesso che mi mandava qualche foto e video della giornata. Dille almeno che le ho scritto". Intanto prosegue l'inchiesta: nuova ispezione in Germania sulla Punto nera usata per la fuga

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Emergono nuovi documenti nel caso del femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. In una chat - pubblicata dalla trasmissione tv Chi l'ha visto? - si legge il 21enne chiedere a Elena Cecchettin, la sorella della vittima, di dire a Giulia di "accendere il cellulare" perché era "da ore" che non gli rispondeva. Le chat risalgono a settimane prima della scomparsa (e della morte) della ragazza, che nel frattempo si confidava con le amiche sul comportamento di Filippo e si chiedeva come "uscire dalla sua vita" (COSA RISCHIA TURETTA: GLI SCENARI).

La chat tra Elena e Filippo

Alla richiesta via chat di Filippo arriva il secco "No" di Elena. Ma il 21enne non demorde e risponde: "Non è giusto. Non può non cag... per tutte 'ste ore. Mi aveva promesso ieri che mi scriveva durante la giornata. Dille almeno che le ho scritto". E come riporta Fanpage, quando Elena lo invita a lasciar stare Giulia ("Dalle un attimo di respiro"), lui incalza: "Di respiro da cosa? Mi aveva promesso che mi mandava qualche foto e video della giornata". Poi conclude i suoi messaggi con "Scusa e grazie".

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Auto ancora in Germania

L'inchiesta intanto prosegue. La Fiat Punto nera di Filippo Turetta, usata per la fuga in Austria e in Germania, sarà riportata in Italia solo "nelle prossime settimane" dopo una nuova ispezione. La previsione è stata fatta all'Ansa dal portavoce della procura generale di Naumburg, Klaus Tewes.

Il padre di Giulia Cecchettin durante i funerali della ragazza nella Basilica di Santa Giustina a Padova, 5 dicembre 2023. ANSA/NICOLA FOSSELLA

Giulia Cecchettin's father, Gino, during the girl's funeral in the Basilica of Santa Giustina in Padua, 5 December 2023.  Giulia Cecchettin, the 22-year-old killed by her former boyfriend, 21-year-old Filippo Turetta, on November 11. ANSA/NICOLA FOSSELLA

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I detenuti: "Nessuna protesta per i libri a Turetta"

Dal carcere Montorio di Verona, dove si trova il 21enne, arriva intanto la smentita sulle presunte lamentele dei detenuti, riportate da diverse testate nei giorni scorsi, per un "trattamento di favore" verso Turetta. "Vogliamo precisare il disgusto nell'aver visto 'giudizi in diretta' prima che Filippo o qualsiasi indagato fosse sentito, senza rispetto dei genitori, colpiti entrambi da una violenza psicologica", hanno scritto in una lettera i detenuti della sesta sezione-Infermeria del penitenziario. "Non c'è stata alcuna protesta da parte nostra per la consegna dei libri dovuti al detenuto Turetta - hanno quindi aggiunto -. Tenendo conto che è indagato per un reato diverso dal nostro, la popolazione carceraria non avrebbe acconsentito ad agevolazioni di favore rispetto ad altri".

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Il padre di Giulia: "Pausa dal lavoro per un impegno civico"

Il giorno dopo i funerali di Giulia Cecchettin (FOTO), il padre Gino ha annunciato una pausa dal lavoro, che diventerà "un'opportunità per riflettere sull'importanza delle relazioni positive e del sostegno reciproco". L'uomo, che nel 2018 ha fondato la sua azienda di elettronica e sistemi informatici, ha pubblicato un messaggio su LinkedIn in cui spiega di volersi concentrare su "un nuovo impegno civico" dopo la morte della figlia. "Ai miei clienti, fornitori, amici e colleghi - scrive Gino -, è con grande dolore che condivido con voi un momento di pausa dalla mia professione, profondamente segnato dalla recente perdita di mia figlia Giulia. Questo periodo di lutto e riflessione è e sarà un viaggio difficile, ma anche un'opportunità per riflettere sull'importanza delle relazioni positive e del sostegno reciproco". E aggiunge: "In questi giorni bui, ho sperimentato il valore incommensurabile di chi offre un appoggio sincero, una spalla su cui piangere, e parole gentili che possono lenire il cuore spezzato. La solidarietà ricevuta da parte di amici, famiglia e colleghi è stata di fondamentale supporto". E infine: "Permettetemi di testimoniare l'importanza di prendersi una pausa quando la vita ci sfida in modi inimmaginabili. Sto anche riflettendo su un nuovo impegno civico che accompagnerà il mio cammino. Desidero canalizzare il dolore in azioni positive, che possano aiutare chi si trova nelle stesse situazioni di Giulia. Vi ringrazio per il vostro sostegno e chiedo gentilmente di rispettare la mia necessità di prendere questa pausa per elaborare il lutto e ripartire con rinnovato impegno".

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