Funerali Giulia Cecchettin, discorso di Elena a Saonara: Vi racconto chi era mia sorella

Cronaca

Non è stata un’orazione funebre, ma un addio commovente. Ricordi di giochi da bambine, la dolcezza delle piccole cose: di scatole di latta collezionate solo per riempirle con altre scatole, come amava fare Giulia

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Dopo i funerali nella basilica di Santa Giustina a Padova con 10 mila persone presenti tra dentro e fuori la chiesa, il feretro di Giulia Cecchettin è stato portato a Saonara, paese d’origine della madre e dove la 22enne di Vigonovo ha trascorso l’infanzia. Un funerale “privato” svolto nella chiesa di San Martino con all'esterno un maxischermo per la gente presente. E’ qui che Elena Cecchettin ha rotto il silenzio e ha deciso di raccontare come era sua sorella Giulia. "Ci sono tante parole che vorrei e potrei dirvi in questo momento, ma ho deciso di regalarvi un pezzo di Giulia, una parte di quella persona fantastica come la conoscevo io, sperando che vi lasci il segno, come ha fatto con me, perché me la porterò per sempre dentro”. 

“Giulia non decideva”

 

 “Giulia era quella ragazza a cui era semplice fare regali, perché qualsiasi cosa vagamente buffa e carina la faceva andare in visibilio”. Parole pronunciate velocemente e con voce rotta dal dolore. "Giulia non buttava via mai niente, nemmeno le cose rotte e rovinate. Giulia amava le passeggiate, amava passeggiare mentre ascoltava la musica. Giulia non amava decidere, per niente, nemmeno il gusto del gelato, tanto è vero che faceva a metà con la mamma anche per la pallina del gelato o la pizza”. 

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"Giulia era buona"

 

"Giulia era una persona buona, la persona migliore che abbia mai conosciuto. Giulia amava la letteratura inglese e Jane Austen, e voleva andare a vedere la brughiera”. Ed ancora:  “Giulia aveva un impermeabile giallo preferito. Aveva una paura irrazionale delle cimici, tanto che una notte è andata a dormire sul divano perché ce n’era una in camera, io stavo dormendo e non potevo toglierla. Giulia mi faceva sentire speciale perché la salvavo dalle cimici”. 

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"Giulia era onesta"

"Giulia si dimenticava sempre le chiavi, e una volta tentando di entrare dal cancello si è strappata il cappotto e la felpa" racconta Elena piangendo . “Era la mia sorellina, ma anche la mia sorella maggiore e mi diceva cosa dovevo fare quando non ero sicura. E mi dava sempre ottimi consigli che spesso non mi piacevano perché non era quello che speravo di sentirmi dire. Ma era onesta e dava ottimi consigli".

 

"Continuerai ad essere il mio angelo custode"

 

 

“Giulia aveva tanti pelouche e avevano tutti nomi assurdi. A Giulia piacevano tanto le macchine vecchie . Giulia e io andavamo spesso al parco e disegnavamo, amavamo andare a fare passeggiate lunghissime e non volevamo mai tornare a casa perché si stava bene a passeggiare".  Elena racconta di serate su una cesta di corda "quando rimanevamo lì, a dondolarci piano, guardando le stelle e sentendoci infinite". Giulia non sarà più su quell’altalena. "Non è più bello senza di te perché guardo il cielo e ti vedo in mezzo alle stelle mentre fai a metà di un gelato con la mamma". Infine prima di lasciare l'altare della chiesa,  Elena dice commossa: " Prima o poi ci rivedremo, te lo prometto. Ma fino a quel momento continuerai a essere il mio angelo custode, perché in fin dei conti lo sei sempre stata” . 

 

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