Giulia Cecchettin, autopsia: uccisa da coltellate di Turetta a Fossò. Martedì i funerali
CronacaLa giovane è morta intorno alle 23:40 di sabato 11 novembre, ha stabilito l'esame autoptico. I funerali saranno il 5 dicembre alle 11 nella Basilica di Santa Giustina a Padova. Il suo ex fidanzato è stato sentito per nove ore dal pm di Venezia: "In testa mi è scattato qualcosa". "L'amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita", sarebbe il senso delle sue parole
Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin nell’area industriale di Fossò, ad appena sei chilometri da casa della ragazza, intorno alle 23.40 di sabato 11 novembre. È quanto ha stabilito l’autopsia iniziata ieri, 1 dicembre, e finita nella notte, dopo 14 ore. Intanto è arrivato il nulla osta della Procura di Venezia per la restituzione della salma alla famiglia: i funerali si potranno celebrare martedì 5 dicembre a Padova, dove ci si aspetta la partecipazione di migliaia di persone, nella chiesa di Santa Giustina Maggiore in Prato della Valle. L'esame ha stabilito che quando Turetta si è dato alla fuga dall'Italia, lei era già morta a causa delle coltellate - circa 20 - e delle lesioni subite durante la fase dell’aggressione ripresa dalle telecamere di sorveglianza di un’azienda di Fossò. Una ventina di minuti prima era già stata aggredita, a Vigonovo. Si parla di shock emorragico per la causa del decesso. Intanto, Turetta è stato sentito dal pm di Venezia, Andrea Petroni, in un interrogatorio durato quasi nove ore. A differenza di quanto successo con il gip, questa volta ha parlato. Avrebbe dato risposte articolate, fermandosi però davanti a diversi “non ricordo” e “mi è scattato qualcosa in testa". Per lui le accuse sono di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e sequestro di persona. Oltre all'occultamento di cadavere, rischia anche le aggravanti della premeditazione e della crudeltà (TUTTI I NUMERI SULLA VIOLENZA DI GENERE).
L'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin
Cecchettin è quindi morta prima di essere portata nella scarpata vicino al lago di Barcis - Friuli-Venezia Giulia - dove poi è stata ritrovata sabato 18 novembre. Dall’autopsia i magistrati raccoglieranno risposte su molti punti rimasti ancora oscuri, a partire da quale arma sia stata usata da Turetta. Sono infatti stati trovati due coltelli, uno da 12 centimetri recuperato nell'auto del ragazzo in Germania, dove sabato 18 novembre era stato fermato dopo una fuga di una settimana, o quello da 21 centimetri trovato spezzato nel parcheggio a Vigonovo. Sono stati poi prelevati i tessuti per compiere indagini istologiche e gli esami tossicologici: gli inquirenti vogliono capire se Cecchettin sia stata stordita.
Non trovate tracce evidenti di legatura con scotch, accertato trauma cranico
L'esame necroscopico svolto non avrebbe invece rivelato tracce evidenti di legature con lo scotch. Turetta aveva acquistato su Internet del nastro adesivo prima dell'omicidio, che poi era stato raccolto, con tracce di capelli, nella zona della seconda aggressione. Intanto si delinea la dinamica precisa dei fatti. L'autopsia ha confermato una frattura cranica per Cecchettin, dovuta alla caduta a terra di Giulia, sempre a Fossò, mentre cercava di scappare da Turetta. La ferita in sé però non sarebbe stata da sola determinante nel decesso.
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L'interrogatorio di Turetta
"L'amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita", è questo il senso delle parole che avrebbe detto al pm Filippo Turetta nel corso dell'interrogatorio di ieri durato nove ore. Il 21enne, come già fatto nelle dichiarazioni al gip, avrebbe affermato di voler "pagare e scontare la pena per le mie responsabilità di un omicidio terribile". Il pm Petroni ha contestato a Turetta tutte le prove raccolte. Turetta ha dovuto ricostruire passo per passo tutto ciò che è avvenuto quella sera, nei giorni precedenti e nella settimana di fuga fino in Germania. Nelle poche dichiarazioni alla giudice Benedetta Vitolo si era detto "affranto, dispiaciuto", pronto a "pagare" per le sue responsabilità e a "ricostruire" nella sua "memoria" quello che gli era "scattato" nella testa quella sera. Avrebbe sostenuto di aver avuto la mente offuscata quando ha capito che Cecchettin era decisa a troncare. Mentre attende il trasferimento nella sezione "protetti" del penitenziario, a sua tutela, il giovane potrebbe essere sentito nuovamente dagli inquirenti nei prossimi giorni. Potrebbero servire altre ore di interrogatorio per fare definitiva chiarezza su tutti i dettagli.
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La personalità di Turetta
La personalità di Filippo Turetta, dicono gli esperti, sarebbe caratterizzata da una spiccata tendenza alla possessività. Secondo quanto emerso dalle fonti investigative interpellate dall'Agi, il ragazzo non avrebbe invece manifestato tratti ossessivo compulsivi. Per chi indaga, infatti, il ritardo nella laurea non sarebbe stato percepito con particolare tormento da Turetta. A suscitarlo sarebbe stata l'idea di essere lasciato dalla donna che reputava 'sua'. Se Giulia "non poteva essere sua, allora non sarebbe stata di nessun altro", era, secondo una fonte, il pensiero fisso di Turetta.
I funerali di Giulia
L'ultimo saluto a Giulia Cecchettin verrà dato martedì 5 dicembre, alle ore 11.00, con la cerimonia funebre prevista nella Basilica di Santa Giustina, una chiesa capace di ospitare migliaia di persone, affacciata su Prato della Valle, una piazza vastissima che permettere a molti di seguire la cerimonia, su maxi schermi, anche all'esterno della basilica. "Il tuo sorriso il regalo più bello, il tuo amore un messaggio per il mondo", si legge nell'epigrafe. Al termine del rito funebre a Padova, è previsto alle ore 14.00 un momento di preghiera nella chiesa parrocchiale di Saonara (Padova), paese di origine della famiglia di Giulia. Domani sera, sempre a Saonara, si terrà una veglia di preghiera in suffragio.