Giulia Cecchettin, gli audio su Turetta: “Era possessivo”. Genitori rinunciano a incontro

Cronaca
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L'avvocato Caruso ha comunicato alla direzione del carcere di Verona che la madre e il padre del ragazzo non si sarebbero presentati. I funerali della 22enne si svolgeranno la prossima settimana. L'ex fidanzato durante l'interrogatorio di garanzia ha ammesso l’omicidio dicendosi pronto a scontare la pena: "Sto cercando di ricostruire nella mia memoria quello che è scattato in me quella sera". Da alcuni messaggi emergerebbe che il ragazzo avrebbe cercato di allontanare la 22enne anche dalle sue amiche

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È saltato l’incontro previsto per oggi nel carcere di Montorio, a Verona, fra Filippo Turetta e i suoi genitori. L'avvocato Giovanni Caruso, difensore del ragazzo, ha comunicato stamattina alla direzione dell’istituto che i due non si sarebbero presentati: la coppia ha preferito prendere altro tempo per affrontare il momento in condizioni più serene e, spiega il legale, bisognerà preparare, con un supporto psicologico, il giovane e i genitori al primo incontro. Intanto il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza di Padova ha stabilito che i funerali di Giulia Cecchettin non si svolgeranno sicuramente sabato nella Basilica di Santa Giustina e la data delle esequie, la prossima settimana, sarà decisa dal padre della 22enne. Turetta al momento è detenuto nel reparto infermeria e ieri durante l'interrogatorio di garanzia ha ammesso l’omicidio dell’ex fidanzata. L’1 dicembre a Padova è prevista l’autopsia sul corpo della giovane (TUTTI I NUMERI SULLA VIOLENZA DI GENERE).

L’interrogatorio di Turetta

Nell’interrogatorio davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo, Turetta si è detto pentito, pronto a scontare la pena per ciò che ha fatto, pur non citando mai il nome della sua ex fidanzata e lasciando intendere che potrebbe avere avuto una sorta di black out mentale, ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. L'avvocato Giovanni Caruso, dopo circa due ore di colloquio con Turetta seguito all'interrogatorio, ha annunciato però che il giovane in quei pochi minuti ha comunque "ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee con le quali ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alla polizia tedesca". Quando era stato arrestato vicino a Lipsia, fermo con la sua auto senza benzina, aveva detto di avere ucciso Giulia, chiamandola ancora "fidanzata", di aver vagato per una settimana tentando anche di uccidersi, ma di non aver avuto il coraggio. "Sono affranto - ha spiegato, come si legge nelle dichiarazioni - dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora  sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro".

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L’ipotesi di una perizia psichiatrica

C'è un riferimento, quindi, a qualcosa di irrazionale che potrebbe essere "scattato". E ciò potrebbe essere approfondito con una perizia psichiatrica, anche se al momento un'istanza in questo senso non è stata presenta. La difesa, infatti, probabilmente prima dovrà lavorare a una propria consulenza psichiatrica, per poi chiedere nelle indagini o nel processo la perizia. Se nel processo fosse riconosciuta un'incapacità totale verrebbe assolto per la non imputabilità, mentre un vizio parziale porterebbe ha uno sconto di pena. In più, nelle parole di Turetta c'è quell'accenno alla "ricostruzione" nella "memoria" che fa pensare che il ragazzo, anche sulla base di un'interlocuzione tra il pm e il legale, possa decidere nei prossimi giorni, quando sarà pronto, di raccontare alla Procura ciò che è successo esattamente l'11 novembre tra Vigonovo e Fossò e poi ancora lungo la strada verso il lago di Barcis, zona in cui ha abbandonato il corpo di Giulia Cecchettin.

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Le indagini

Sono diversi i fronti da approfondire, dalla sospetta premeditazione fino agli oggetti, come un libro per l'infanzia, trovati vicino al corpo della studentessa. Lo faranno le indagini, se Turetta non vorrà prima spiegare come sono andate le cose. Sulle coltellate, almeno una ventina in tutto, e sulle altre ferite, una anche alla testa, forse causata dalla spinta che l'ha fatta cadere su un marciapiede, potrà dare risposte l'autopsia fissata per l'1 dicembre. Intanto, il legale di Elena, sorella di Giulia, l'avvocato Nicodemo Gentile, chiede che il ragazzo venga accusato anche di stalking, perché ha "dimostrato di essere un 'molestatore assillante'" con "fame di possesso" e un "uso padronale del rapporto", anche con "chiamate e messaggi incessanti". L'omicidio gli è servito, conclude, per "gratificare la sua volontà persecutoria". 

Messaggi e audio

I legali della famiglia della 22enne stanno raccogliendo messaggi e audio nell'ambito di propri accertamenti per aiutare le indagini della Procura di Venezia. Da alcuni emergerebbe che Filippo Turetta avrebbe cercato con sempre più "insistenza" di allontanare Giulia Cecchettin dalle sue amiche, oltre che dalla famiglia, perché era "geloso" e "possessivo", anche dopo la fine della loro relazione. Tanto che nelle ultime settimane prima dell'omicidio la giovane, a seguito di atteggiamenti e comportamenti dell'ex fidanzato, aveva manifestato sempre più "ansia" e "paura" che le potesse succedere qualcosa.

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I funerali di Giulia Cecchettin

L’ultimo saluto a Giulia Cecchettin si svolgerà a Padova, nella Basilica di Santa Giustina, dopo l’autopsia. Esclusa la prima domenica d'Avvento, il 3 dicembre, la data più probabile potrebbe essere lunedì 4 dicembre. La macchina organizzativa da mettere in piedi è imponente, tenendo conto che saranno migliaia le persone, non solo dal Veneto, che vorranno stringersi accanto alla famiglia Cecchettin. Per questo sin da subito era stata esclusa l'ipotesi che la cerimonia si svolgesse a Vigonovo, dove abitano i Cecchettin e i loro parenti: inimmaginabile che le esequie, che saranno officiate dal vescovo Claudio Cipolla, potessero tenersi nella piccola chiesa cittadina. Santa Giustina, viceversa, è una basilica del VI secolo dopo Cristo considerata monumento nazionale, a pochi passi dalla Chiesa dedicata a Sant'Antonio da Padova, che può contenere sino a mille posti a sedere e centinaia di altri in piedi. Il Governatore Luca Zaia ha già indetto per l'ultimo saluto alla giovane il lutto regionale. Il corpo di Giulia sarà poi portato nel cimitero di Saonara e sepolto accanto a quello della madre, morta un anno fa.

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