Covid, il legale: richiesta archivizione per l'ex ministro Speranza

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"Gli atti sono stati inoltrati al competente tribunale dei ministri con contestuale richiesta di archiviazione". Lo ha affermato in una nota il legale dell'ex ministro

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"In merito a notizie di stampa relative all'iscrizione dell'ex ministro Roberto Speranza al registro degli indagati presso la procura di Roma a seguito di alcune denunce in materia di vaccini si precisa che gli atti sono stati inoltrati al competente tribunale dei ministri con contestuale richiesta di archiviazione". Lo ha affermato in una nota il legale di Roberto Speranza. (LA COMMISSIONE DI INCHIESTA)

La commissione

A Maggio Speranza fu ospite a Start e commentò così la notizia della Commissione d'inchiesta: “Una commissione si può fare, ma si può fare in tanti modi: il modo in cui questa maggioranza lo sta facendo sa più di una clava politica per colpire gli avversari”, disse.

Roberto Speranza e Giuseppe Conte durante la festa di Articolo Uno (Roma - 2019-09-19, Luigi Mistrulli) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Chiesta archiviazione per Guerra, Brusaferro e altri

I pm di Roma hanno chiesto l'archiviazione dell'indagine, giunta da Bergamo e Brescia per competenza territoriale, relativa al piano pandemico e sulla gestione dell'emergenza Covid. Nel procedimento si contestano, a seconda delle posizioni, i reati di rifiuto e omissioni in atti d'ufficio, falso e truffa. A giugno erano state già archiviate anche le posizioni di tre ex ministri della Salute, Roberto Speranza, Beatrice Lorenzin e Giulia Grillo con un decreto del tribunale dei ministri. I magistrati di piazzale Clodio hanno ora sollecitato al gip l'archiviazione per nove persone tra cui l'ex presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, per il quale era stata ipotizzata la truffa in riferimento a erogazioni pubbliche, l'ex Oms Ranieri Guerra e alcuni dirigenti del ministero della Salute oltre all'ex numero uno della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Per gli inquirenti, coordinati dal Procuratore Francesco Lo Voi, manca la responsabilità penale sulla mancata revisione del piano pandemico il cui obbligo di aggiornamento era legato al cambiamento della situazione epidemiologica. Piano che era già in fase di aggiornamento, secondo quanto emerso.

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