Numero antiviolenza 1522, è boom di chiamate: ecco come usarlo

Cronaca

Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin le richieste di aiuto sono raddoppiate: dalle 200 telefonate quotidiane si è arrivati alle 400 con picchi tra 450 e 500. A chiamare non sono solo le vittime ma anche i genitori preoccupati. Il numero di emergenza è gratuito e il servizio è accessibile 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno

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La violenza sulle donne non è solo quella fisica: può essere anche psicologica, sessuale, economica, verbale. Ogni atteggiamento vessatorio però può e deve essere segnalato: per questo è attivo il 1522, un numero di emergenza collegato alla rete dei Centri Antiviolenza e alle strutture predisposte per il contrasto alla violenza di genere. Negli ultimi giorni, in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin, le richieste di aiuto sono raddoppiate, passando da 200 a una media di 450/500 al giorno. Nel conto totale sono inserite anche le segnalazioni arrivate tramite chat e app. Oltre alle vittime, è aumentato il numero di chiamate provenienti da genitori preoccupati, specialmente le mamme. A fornire questi dati è Arianna Gentili, responsabile della help line violenza e stalking. 

Come funziona il servizio

La chiamata è gratuita e il servizio è disponibile in tutta Italia, 24 ore su 24 e ogni giorno dell’anno. La privacy è garantita in ogni caso ma, per chi non se la sente di chiamare, c’è anche la possibilità di scrivere via chat o tramite App. Neanche la lingua parlata costituisce una barriera perché il servizio è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo, ucraino, polacco, arabo, farsi, albanese.

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Le chiamate

Le chiamate al 1522 provengono da tutto il territorio nazionale e riguardano situazioni di ogni tipo, dalle vessazioni di tipo psicologico e verbale fino ai casi di violenza fisica più gravi. A contattare il numero di emergenza sono principalmente le stesse vittime, ma non mancano chiamate da parte di amici, parenti, genitori e, alcune volte, anche figli.

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