Siena, dalle acque di San Casciano emerge un Apollo in marmo

Cronaca

Si tratta di una statua monumentale, alta quasi due metri, copia da un originale greco di Prassitele

ascolta articolo

Una statua in marmo di Apollo giovinetto è riemersa dal fondo della vasca sacra del complesso romano di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena. Si tratta di una statua monumentale, alta quasi due metri, copia da un originale greco di Prassitele. E' l'ultima meraviglia restituita dal fango e dall'acqua ribollente degli scavi di San

Casciano, il borgo toscano dove nell'autunno del 2022 sono stati riportate alla luce le 24 straordinarie statue ora in mostra al Quirinale.

Il momento in cui la statua dell'Apollo in pezzi è apparsa sul fondo della vasca sacra.
©Ansa

La scoperta

Un ritrovamento straordinario, sottolinea il responsabile degli scavi Jacopo Tabolli (Università per stranieri di Siena), che si accompagna a un incredibile donario in pietra con un'iscrizione bilingue e a tanti altri oggetti in bronzo, terracotta e persino cristallo.

La scoperta apre nuovi scenari sui rapporti del dio con la cura della salute, in particolare degli occhi. "San Casciano non smette di stupire", applaude dal Ministero per la Cultura il dg archeologia Luigi La Rocca. "Non solo bronzi, dunque, erano dedicati alle divinità salutifere venerate in questo straordinario santuario delle acque, ma anche statue in marmo, di pregio, talora repliche, come in questo caso, di originali greci, testimonianza della frequentazione di soggetti appartenenti ai ceti sociali più vari, dalle ricche aristocrazie etrusche ai più umili operai impegnati nella costruzione degli edifici sacri".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita la mostra  Gli Dei ritornano - I bronzi di San Casciano , allestita al Palazzo del Quirinale, 22 giugno 2023. NPK   ANSA/Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica   +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

approfondimento

Roma, bronzi San Casciano ritrovati a novembre in mostra al Quirinale

In primo piano la vasca sacra del complesso romano con alcune delle colonne del tempio.
©Ansa

Il tempio e la vasca rituale

Quello che in un primo tempo era apparso come un piccolo edificio sacro costruito intorno alla sorgente e alla sua vasca rituale, si è rivelato essere in questi ultimi mesi un vero e proprio tempio con il portico ornato da quattro colonne. Nella parte centrale, la grande vasca in parte coperta da un podio ornato da grandi statue, una delle quali era forse proprio quella del giovane Apollo. Il tutto costruito, in totale continuità di culto, sopra a un più antico sacello etrusco di cui in questi mesi sono stati portati allo scoperto le splendide mura. Anche se i romani, forse proprio per rendere il loro tempio più stabile, ne vollero aggiustare l'orientamento sul terreno, ruotandolo leggermente, dopo aver ingrandito e reso più sfarzosa la vasca destinata ad accogliere le offerte. "Un'ulteriore prova del valore sacro che qui si dava all'acqua calda della sorgente, che era sentita proprio come una divinità che sgorgava dalla terra e che in questo tempio aveva la sua casa", sottolinea Tabolli.

La statua

La statua, in pezzi, è stata affidata alle cure delle restauratrici: le braccia e parti della testa devono ancora essere trovati. "Non è stato un caso, questa statua è stata volutamente rotta e poi buttata nella vasca proprio al momento della definitiva chiusura del sito, nel V secolo dopo Cristo, difficile dire con certezza se per un ultimo atto rituale pagano, di protezione o se come volontà iconoclasta dei cristiani", fa notare il direttore dello scavo, l'archeologo Emanuele Mariotti, indicando il punto dove la forza impetuosa dell'acqua, che sgorga ormai a 30 litri al secondo, ha portato allo scoperto le gambe del dio. "Erano nascoste da una colonna calata in verticale proprio per chiudere e sigillare tutto - spiega - quando ce le siamo ritrovate davanti è stato pazzesco. Dietro alle gambe, tuffato a testa in giù è venuto fuori il busto e poi un piccolo altare, in una sequenza incredibile". "Fra le nostre braccia quel corpo di marmo era caldo tanto da sembrare vivo", si emoziona ancora Tabolli. L'acqua infatti sgorga a 42° C.

Seppure in pezzi, l'Apollo di San Casciano ha un enorme interesse scientifico. Dell'originale di Prassitele infatti esistono diverse copie romane, nessuna però legata ad un preciso contesto, così come non esiste un mito che ne spieghi il significato: il dio è rappresentato come un adolescente impegnato a catturare una lucertola. "E invece qui un legame potrebbe venire fuori e proprio con la medicina - anticipa Tabolli - visto che la lucertola per gli antichi era legata alle cure oftalmiche e che nella vasca sono stati trovati esemplari di lucertole in bronzo". 

Claterna___foto_di_Roberto_Macr___Soprintendenza_Bologna

approfondimento

Archeologia, nel Bolognese scavi in corso nella "Pompei del Nord"

Cronaca: i più letti