Caso Claps, l’arcivescovo di Potenza: "Chiesa non ha colpe". Gildo: "Impossibile ricucire"

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"La chiesa di Potenza pubblicherà un dossier sulla vicenda per fare chiarezza sulle polemiche, dicerie e false notizie che si sono susseguite in questi anni", annuncia l'arcivescovo di Potenza Salvatore Ligorio. A stretto giro la replica del fratello di Elisa: "Impossibile ricucire. Solo l'intervento del Santo Padre potrà aprire uno spiraglio di ragionevolezza per trovare una via d'uscita"

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"La chiesa di Potenza pubblicherà un dossier sulla vicenda Claps per aiutare la gente a capire. Ci saranno sentenze, documenti, allegati, per fare chiarezza sulle polemiche, dicerie e false notizie che si sono susseguite in questi anni". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera del 12 novembre, è stato l'arcivescovo di Potenza Salvatore Ligorio, a proposito dell'omicidio di Elisa Claps, la ragazza di 16 anni scomparsa dalla sua città il 12 settembre del 1993 e il cui cadavere fu ritrovato il 17 marzo del 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, che il vescovo ha riaperto all'inizio di novembre. Una decisione, questa, duramente criticata dalla famiglia della ragazza uccisa. "Impossibile ricucire. La riconciliazione con la Curia di Potenza, e soprattutto con Ligorio, è impraticabile. Solo l'intervento del Santo Padre potrà aprire uno spiraglio di ragionevolezza per trovare una via d'uscita", ha fatto sapere, sempre in un'intervista al Corriere della Sera, Gildo Claps, fratello di Elisa.

Intanto, dopo il successo del podcast di Pablo Trincia, pubblicato per i trent'anni dalla scomparsa della sedicenne, il caso Elisa Claps diventa una docuserie Sky Original con Pablo Trincia ancora volto e voce del racconto, diretta da Riccardo Spagnoli che ne firma insieme a lui la scrittura. Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie è in onda il 13 e 14 novembre, alle 21, con due episodi per serata, in esclusiva su Sky TG24 e Sky Crime e alle 22.20 circa su Sky Documentaries, in streaming solo su NOW, sempre disponibile on demand. 

Arcivescovo Potenza: "Sempre disponibili a collaborazione"

"Siamo stati sempre disponibili alla collaborazione e i nostri sforzi sono stati sempre orientati nella ricerca della verità", ha detto dal canto suo Ligorio. "Il dialogo con la famiglia Claps l'abbiamo sempre auspicato. Ci sono stati tanti incontri. Ma quando eravamo sul punto di comprenderci, Gildo Claps ha continuato ad essere incomprensibilmente diffidente. Probabilmente, siamo noi stati superficiali nelle comunicazioni. Loro vogliono le nostre scuse e ci chiedono di assumerci le responsabilità antecedente il fatto e dopo il fatto. Che ci sia stata un po' di confusione, una poco approfondita analisi sul fatto, questo sì, ma pensare che siamo complici per quello che è accaduto, mi sembra ingeneroso". "Per noi la soluzione bonaria era quella di restare fedeli alla verità, senza risarcimenti di alcun tipo". Ligorio non ha conosciuto don Mimì Sabia, l'allora parroco della Santissima Trinità, ma secondo l'arcivescovo "se fosse realmente venuto a conoscenza che nel sottotetto della chiesa ci fosse stato un cadavere appartenente in questo caso ad Elisa, non sarebbe sopravvissuto neanche un minuto. Non avrebbe retto alla paura. Gli hanno addebitato accuse improprie". Trova poi inimmaginabile pensare che don Mimì avesse tanto potere da impedire l'apertura della porta della Trinità. Comunque, "per cinque mesi, nel 2007, parte della Trinità è stata sotto sequestro. La polizia poteva entrare e fare ogni tipo di attività investigativa".

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La replica di Gildo Claps

Gildo Claps, però, ha replicato all'intervista rilasciata dall'arcivescovo: "Hanno combinato un pasticcio con le loro dichiarazioni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa. Continuano a costruire muri e fanno un'opera di rimozione sistematica della verità". Claps commenta poi l'annuncio fatto dall'arcivescovo di voler pubblicare un dossier sulla storia: "Lo aspetto con ansia. Magari lo tirassero fuori - prosegue -. Continuano a difendere don Mimì Sabia: hanno anche affisso una targa dentro la Trinità mentre per Elisa non c'è un ricordo".

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