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Terremoto in Centro Italia, messa nella Basilica di Norcia a 7 anni dal sisma

Cronaca
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Presenti nella Basilica di San Benedetto il vescovo della diocesi Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, il parroco don Marco Rufini, i monaci benedettini con il priore padre Benedetto Nivakoff e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei

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A sette anni dalla scossa di terremoto che il 30 ottobre 2016 colpì Norcia e il Centro Italia, si è tornati a celebrare la messa all'interno della Basilica di San Benedetto, quasi totalmente crollata per quel sisma e ora ricostruita nelle mura e nel tetto.

La mesa nella Basilica di Norcia

A officiare la liturgia il vescovo della diocesi Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, assieme al parroco don Marco Rufini. Presenti anche i monaci benedettini, con il priore padre Benedetto Nivakoff. Con loro la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma Guido Castelli, il già commissario Giovanni Legnini, il soprintendente dei beni culturali per il cratere Paolo Iannelli e il presidente dell'Assemblea legislativa umbra Marco Squarta. Accolti dal sindaco facente funzioni di Norcia, Giuliano Boccanera, e tra la folla il sindaco di allora, ora sospeso, Nicola Alemanno. Ma a partecipare alla messa sono stati soprattutto i cittadini nursini che, seppure in numero limitato, sono potuti rientrare dentro la "casa" del santo patrono d'Europa.

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La presidente della Regione: “Una grande emozione”

Prima della funzione religiosa la presidente Tesei ha visitato il portico delle misure per il quale è in fase di ultimazione il restauro. "È una grande emozione stare qui" ha detto la governatrice all'ANSA. "Oggi è un giorno importante - ha aggiunto Tesei - è significativo della ricostruzione che procede". "La Basilica ricostruita è il simbolo di speranza", ha detto il vescovo durante l'omelia. E l'importanza di tornare a celebrare la messa all'interno della Basilica è stata sottolineata anche dal commissario Castelli e dal sindaco Boccanera che ha anche ricordato che "la ricostruzione della chiesa sarà completata bel 2025".

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Il suono delle campane

Anche il suono delle campane recuperate dalle macerie ha caratterizzato le celebrazioni. A farle rintoccare è stata la presidente Tesei insieme al vescovo di Spoleto-Norcia e al commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli, al termine della messa all'interno della Basilica di San Benedetto. Le campane torneranno sul campanile una volta ricostruito. Sono state prima benedette dal vescovo e ora attendono il completamento della cella campanaria che tornerà a dominare sulla Basilica. La ricostruzione del campanile dovrebbe terminare entro la fine dell'anno.

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Il Vescovo: “Un segno di speranza”

"Questa giornata è un segno che viene a consolare e a dare speranza a tutti coloro che non solo sono legati alla Basilica di San Benedetto per ragioni affettive, storiche, intellettuali e spirituali, ma soprattutto a tutti coloro che sono ancora fuori dalle proprie case a causa delle conseguenze del terremoto", ha detto monsignor Boccardo. "Qui - ha aggiunto - noi vediamo che quando ci si mette insieme, quando si guarda un fine comune, è possibile realizzare grandi cose. Mi piace cogliere questo significato in particolare dalla celebrazione di quest'oggi". "I lavori non sono ancora conclusi - ha aggiunto monsignor Boccardo - ma rientrare in questa aula liturgica, poter pregare sui luoghi di San Benedetto, ammirare il frutto del lavoro svolto da tanti enti in questi anni, è una iniezione di fiducia, vuol dire che è possibile ripartire". Il vescovo in questi anni ha sollecitato un intervento più rapido sul fronte della ricostruzione. "Dopo sette anni - ha affermato il presule - la riflessione che faccio è che alcune cose sono state fatte, sicuramente se ne potevamo fare di più e in tempi più brevi. Però è inutile piangersi addosso, bisogna rimboccarsi le maniche e guardare avanti con determinazione". "Restituiamo a queste popolazioni non solo le abitazioni, ma anche una vita dignitosa e sicura", ha concluso monsignor Boccardo.

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