Zerocalcare non andrà al Lucca Comics: “Il patrocinio di Israele per me è un problema”
CronacaL’artista ha annunciato la sua assenza con due messaggi sulle storie Instagram. “Purtroppo il patrocinio dell'ambasciata israeliana per me rappresenta un problema. Venire a festeggiare lì dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire”, scrive. Salvini: “La penso esattamente al contrario e farò il possibile per esserci”. Gli organizzatori: "Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile. La nostra storia parla per noi”
Zerocalcare non andrà al Lucca Comics & Games 2023. Lo ha annunciato l’artista, ospite fisso da anni della grande fiera dedicata ai fumetti e ai games, attraverso due messaggi pubblicati sulle sue storie di Instagram. Il motivo? “Purtroppo il patrocinio dell'ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema”, ha scritto. Gli organizzatori, in un comunicato, hanno spiegato: "Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile. La nostra storia parla per noi”. Sul caso è arrivato anche il commento di Matteo Salvini. "Spiace che per qualcuno il sostegno dell'ambasciata di Israele a un bellissimo evento culturale sia un problema, a tal punto da annullare la presenza. Io la penso esattamente al contrario e farò il possibile per essere al Lucca Comics. Evviva l'arte, evviva la libertà”, ha scritto su X il vicepremier e leader della Lega. Il Lucca Comics & Games quest’anno si tiene dall'1 al 5 novembre e il titolo è "Together" (GUERRA ISRAELE-HAMAS: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI).
Il messaggio di Zerocalcare
Questo il lungo messaggio pubblicato da Zerocalcare su Instagram: “Senza troppi giri di parole. Purtroppo il patrocinio dell'ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema. In questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6.000 morti civili, uomini donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un'invasione di terra, mentre politici sbraitano in tv che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev'essere distrutta, mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco -il minimo davvero - che viene sprezzantemente rifiutato, per me venire a festeggiare lì dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire”. Poi il fumettista aggiunge: “Mi dispiace nei confronti della casa editrice, dei lettori e delle lettrici che hanno speso denaro per treni e alloggi magari per venire apposta, e anche per me stesso, perché Lucca per me è sempre stato un gigantesco accollo ma anche un momento di calore e di incontro. Lo so che quello sul manifesto è solo un simbolo, ma quel simbolo per molte persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina, le macerie sotto cui sono sepolti i propri cari, la minaccia di morire intrappolati in quel carcere a cielo aperto dove tanti ragazzi e ragazze sono nati e cresciuti senza essere mai potuti uscire”. Infine, Zerocalcare scrive: “Sono stato a Gaza diversi anni fa, conosco persone che ancora ci vivono e persone che ci sono andate per costruire progetti di solidarietà, di sport, di hip hop e di writing. Quando queste persone mi chiedono com'è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull'opportunità di collaborare con la rappresentanza di un governo che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale, io onestamente non riesco a fornire una spiegazione. Non riesco nemmeno a dire loro del mio dispiacere di non esserci e di quanto questa cosa mi laceri, se lo paragono all'angoscia che sento nelle loro voci. Non è una gara di radicalità, e da parte mia non c'è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi”.
vedi anche
Onu, l’Assemblea Generale approva la bozza per la tregua a Gaza
La risposta di Lucca Comics & Games
Dopo il messaggio di Zarocalcare è arrivato un comunicato di Lucca Comics & Games. “Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti. Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l’opera intellettuale e creativa, le persone: il nostro lavoro, il nostro percorso valoriale, e la nostra storia parlano per noi”, si legge nella nota. L’evento, hanno spiegato gli organizzatori, “è da sempre un luogo sicuro per le differenze. Fin dall’inizio stiamo seguendo il dibattito in atto sul patrocinio ricevuto in primavera dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata Israeliana in Italia. Questo patrocinio - non oneroso - è stato ricevuto, come molti dei patrocini che in questi anni hanno affiancato il festival, per riconoscere il valore del nostro programma culturale. Questa attribuzione istituzionale deriva da un lavoro durato quasi un anno, un progetto che ha coinvolto due artisti noti e apprezzati in Italia e nel mondo, come Asaf e Tomer Hanuka, ai quali Lucca ha dedicato una mostra e ha affidato l’immagine di un’edizione imperniata sul tema Together, all’insegna della condivisione di quei valori che da sempre ci guidano: rispetto, comunità, inclusione e partecipazione. Rispettiamo le scelte personali, rispettiamo le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l’ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze. Crediamo nelle persone e nella capacità di dimostrare che la cittadinanza attiva della comunità di Lucca Comics & Games può essere migliore di quello che le sta attorno. Ci adoperiamo sempre per garantire questa libertà, per dare spazio al dialogo su tanti temi diversi tra cui anche quelli di questa cogente attualità, come già previsto nel nostro programma. Un lavoro per dare a tutti gli appassionati, che rendono unica una manifestazione nata dal basso come la nostra, la certezza che questa manifestazione non dimentica le sue radici e la sua missione”.