Per cinque militari si ipotizza il reato di lesioni mentre per il sesto quelli di minacce e di morte come conseguenza di altro reato. A sporgere denuncia contro i carabinieri è stato il fratello della vittima
Sei carabinieri sono indagati a vario titolo a Modena nell'ambito delle indagini sul decesso di Taissir Sakka, tunisino di 30 anni trovato morto la mattina del 15 ottobre in un parcheggio in via dell'Abbate. Per cinque militari si ipotizza il reato di lesioni mentre per il sesto quelli di minacce e di morte come conseguenza di altro reato. A sporgere denuncia contro i carabinieri è stato il fratello della vittima. I militari sono stati tutti destinatari di avviso di garanzia, atto in vista dell'autopsia disposta dal pm Marco Nicolini per ricostruire le cause della morte. Secondo quanto ricostruito, i due fratelli erano stati controllati la sera prima per una lite in un locale. L'autopsia è stata affidata in mattinata al medico legale Alessandra Silvestri.
La nota del 15 ottobre
Domenica 15 ottobre era stata la stessa Arma modenese a diffondere una nota in cui si informava della morte del tunisino. Nel comunicato veniva spiegato che in mattinata, nel parcheggio, il personale del 118 aveva soccorso un uomo senza fissa dimora "constatandone invece l'avvenuto decesso". La nota aggiungeva che erano in corso "accertamenti finalizzati a ricostruire l'esatta dinamica di una possibile caduta accidentale. La persona, la sera precedente, era stata controllata in stato di ubriachezza in un locale della provincia".
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L'avvocato di tre carabinieri: "Hanno agito nella massima trasparenza"
"Dispiace per la morte del giovane Taissir. Allo stesso tempo preme sottolineare l'innocenza dei miei assistiti i quali hanno agito nella massima trasparenza e correttezza come confidiamo verrà dimostrato. Massima fiducia nella giustizia", ha dichiarato l'avvocato Cosimo Zaccaria, che insieme al collega Roberto Ricco difende tre dei sei carabinieri indagati dalla procura, tra cui il militare accusato anche di morte in conseguenza di altro reato. Il fratello della vittima è difeso dall'avvocato Fabrizio Canuri mentre gli altri tre carabinieri dall'avvocato Lorenzo Bergami.