Fermati un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Per la Digos i due arrestati erano "estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell'Isis". Nelle chat tra i due arrestati anche minacce alla premier Meloni. Il procuratore di Milano in conferenza stampa: arresti "spia di una situazione di gravità sotto gli occhi di tutti"
In queste ore è in corso un'operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano - Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo - con due arresti nei confronti di un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. L'operazione è condotta dalla Digos di Milano, dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Perugia, dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Pm Milano: "Arresti in un momento particolare"
L'operazione antiterrorismo di oggi con due arresti "capita in un momento particolare, anche perché sabato scorso c'è stato pure un episodio connotato da carattere di estemporaneità, ma spia di una situazione di gravità sotto gli occhi di tutti, come dimostra anche l'attentato di Bruxelles". Lo ha detto il procuratore di Milano Marcello Viola riferendosi anche all'arresto sabato di un uomo che ha aggredito dei passanti con in mano un Corano.
Nessun collegamento con attentatore di Bruxelles
L'operazione - da quanto appreso - non ha alcun collegamento con l'attentato di ieri sera a Bruxelles né con il recente arresto dello scorso sabato di un 33enne egiziano responsabile di un'aggressione a mani nude a tre passanti nel capoluogo lombardo impugnando una copia del Corano mentre proferiva frasi come "Allah è grande". I due arrestati nell'operazione antiterrorismo della Procura di Milano, condotta dalla Digos, erano "estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell'Isis, mettendosi a disposizione dell'organizzazione terroristica e finanziando "cause di sostegno"' del sedicente Stato islamico, al quale "avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà". Lo scrive il procuratore di Milano Marcello Viola.
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Minacce online alla premier
Anche "minacce" alla premier Giorgia Meloni sarebbero state rintracciate nelle chat in cui scrivevano i due arrestati nell'operazione antiterrorismo della Procura di Milano, condotta dalla Digos. I due, in particolare, mettevano i loro commenti di appoggio all'Isis e contro l'Occidente su gruppi Telegram, Facebook e WhatsApp, frequentati da estremisti.
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Sindaco Sala: "La vigilanza deve essere alta"
"Sono stato avvertito dal questore dell'operazione a cose fatte. È bene che abbiano fermato qualcuno che poteva rappresentare un rischio per la nostra città. La vigilanza deve essere alta e credo che ci sia una collaborazione da parte di tutti". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando gli arresti con l'accusa di terrorismo avvenuti in città a margine della presentazione della nuova torre del teatro alla Scala. "Certamente col buonsenso, credo che ci sia molta più attenzione", ha aggiunto rispondendo a chi gli ha chiesto se l'allerta in città è massima. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se da sindaco è preoccupato che possano succedere fatti come quello di Bruxelles, Sala ha risposto che "come ogni sindaco di grandi città europee in questo momento credo che ci si debba pensare. Ma è chiaro che non siamo nelle condizioni noi sindaci di potere fare prevenzione - ha concluso -, però che il pensiero possa toccarci questo si. Credo che nelle prossime ore incontrerò prefetto e questore o li sentirò per avere un quadro più completo".