Caro affitti, gli studenti tornano in tenda davanti alle università. FOTO
Le prime iniziative dell'Unione degli Universitari sono state a Lecce, Palermo, Torino, Bologna e Perugia, oltre che Roma, ma nei prossimi giorni si aggiungeranno le altre venti città. Lo slogan scelto è "Vorrei un futuro qui" e serve per chiedere misure urgenti per poter studiare e lavorare in Italia
- "Abbiamo deciso di protestare in quanto il Governo continua ad ignorare il caro studi e la crisi abitativa, senza attuare alcuna soluzione concreta. Ci sentiamo traditi rispetto alle promesse che avevamo ricevuto prima dell'estate", hanno detto lunedì 25 settembre gli studenti tornati a dormire davanti alle università
- La mobilitazione nazionale dell'Unione degli Universitari è iniziata ufficialmente oggi e durerà tutta la settimana, portando tende, flash mob, presidi e striscioni in 25 città universitarie di tutto il Paese
- Lo slogan scelto è "Vorrei un futuro qui" e serve per chiedere misure urgenti per poter studiare e lavorare in Italia, senza dover emigrare all'estero
- Il lancio ufficiale della protesta è avvenuto oggi davanti alla Sapienza, a Roma, dove si è tenuto un presidio alle ore 10.30
- Gli universitari non sono da soli: oggi era presente anche una delegazione parlamentare dei partiti di opposizione, oltre a esponenti della Cgil e delle associazioni che hanno deciso di incontrare gli studenti e sostenere la mobilitazione dell'Udu
- Le prime iniziative dell'Unione degli Universitari sono state a Lecce, Palermo, Torino, Bologna e Perugia, oltre che Roma. Nei prossimi giorni si aggiungeranno le altre venti città
- "Il Consiglio dei ministri - conclude Camilla Piredda dell'Udu - interverrà sugli idonei non beneficiari del precedente anno accademico che non avevano ancora ricevuto la borsa di studio, stanziando 17 milioni di euro”
- “È un piccolo passo avanti, ma non è possibile rincorrere in questo modo le emergenze e fare aspettare un anno gli studenti senza borsa”, ha affermato Piredda
- “Chiediamo al presidente Meloni e al ministro Bernini di trovare urgentemente un miliardo di euro per intervenire su studentati pubblici, affitti, borse di studio, salute mentale e caro libri”, ha continuato la studentessa
- “Oltre a smettere di sprecare le risorse del Pnrr per gli alloggi privati che costano mille euro al mese", ha infine aggiunto Piredda