
Addio a Roberto Colaninno, morto a 80 anni l’imprenditore che rilanciò la Piaggio
Dopo gli esordi nel 1969 e la carriera all'Olivetti, il nome dell'imprenditore è legato alla scalata a Telecom nel 1999 - la più grande operazione di leveraged buyout mai realizzata in Italia e una delle più rilevanti a livello globale - e al rilancio di Piaggio, oggi il più grande produttore europeo e il quarto mondiale di veicoli a 2 e a 3 ruote. Nel 2008 ha guidato CAI - Compagnia Aerea Italiana nell’acquisto di Alitalia

Addio a Roberto Colaninno, imprenditore protagonista dell'industria italiana ed attualmente presidente di Immsi, la finanziaria di famiglia, e presidente e amministratore delegato di Piaggio. Ottanta anni appena compiuti, il 16 agosto, sposato, padre di Matteo e Michele, quest'ultimo amministratore delegato e direttore generale di Immsi, Colaninno aveva conseguito il diploma di ragioniere e da mezzo secolo era al centro della scena imprenditoriale italiana
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Colaninno è morto nella sua abitazione di Mantova a palazzo Canossa dove sarà allestita la camera ardente solo per i familiari e i parenti più stretti. Nonostante i suoi interessi finanziari e imprenditoriali spaziassero da Pontedera all'Asia, era rimasto con salde radici mantovane. La famiglia ha deciso per i funerali in forma privata senza ancora comunicare né la data né il luogo esatto. Dopo gli esordi nel 1969 e la carriera all'Olivetti, il nome dell'imprenditore viene ricordato soprattutto per la scalata a Telecom nel 1999 e al rilancio di Piaggio
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Nato a Mantova il 16 agosto 1943 da una famiglia di origini pugliesi, Colaninno inizia la sua carriera di manager alla FIAAM FILTER - azienda di componenti per auto - di cui diventa amministratore delegato. Poi fonda la SOGEFI, società di componentistica meccanica, con sede a Mantova

Nel 1995 diventa amministratore delegato di Olivetti nel periodo di crisi dell’azienda, già trasformata da Carlo De Benedetti con l’ingresso nel mondo dell’elettronica e dell’informatica. Colaninno trasforma la società in una holding di telecomunicazioni e vende le attività in perdita, ma non riesce a risanarla. Nel 1998 vende per oltre 7 miliardi di euro Omnitel alla Mannesmann, poi a sua volta assorbita dalla Vodafone. Nella transazione è compresa anche Infostrada

L’anno successivo lancia un’Opa totalitaria su Telecom Italia, la più grande operazione di leveraged buyout mai realizzata in Italia e una delle più rilevanti a livello globale. I soci nell’operazione sono imprenditori-finanzieri del triangolo Brescia-Cremona-Mantova, guidati da Emilio Gnutti e uniti nella società Hopa S.p.A. e in una finanziaria domiciliata in Lussemburgo di nome Bell

Colaninno diventa presidente e amministratore delegato: viene creata una struttura di società a cascata in modo da avere prima il controllo di fatto dell'Olivetti e poi quello della Telecom, che negli anni successivi si espande e si rafforza anche a livello internazionale

L’imprenditore si dimette nel 2001 perché in disaccordo con l’azionista Bell sulle strategie e sulla decisione di vendere Telecom a Marco Tronchetti Provera. Alla fine del 2001 l'indebitamento del sistema Olivetti-Telecom, fatto da Colaninno per finanziare la scalata del 1999, è comunque di 38 miliardi

L’anno successivo Colaninno acquista la società immobiliare IMMSI, attraverso la quale nel 2003 compra Piaggio con un'operazione di leveraged buyout. L’azienda ha un indebitamento di 557 milioni di euro e nel 2006 l’imprenditore la porta in Borsa

Oggi Piaggio è il più grande produttore europeo e il quarto mondiale di veicoli a 2 e a 3 ruote, e si sta espandendo nei mercati dell'Asia (dall'India al Vietnam) e del Sudamerica. Il Gruppo Piaggio opera con diversi marchi, oltre al proprio: Vespa, Gilera, Scarabeo, Aprilia, Moto Guzzi, Derbi, Ape, Piaggio Veicoli Commerciali

Nel 2008 Colannino è alla guida della CAI - Compagnia Aerea Italiana, una società-veicolo - costituita su iniziativa di Silvio Berlusconi - che intende acquisire Alitalia dal bilancio in rosso ma solo dopo aver provocato il fallimento pilotato della compagnia di bandiera. Dopo lunghe trattative, il 25 settembre 2008 viene firmato l'atto di acquisto di Alitalia. Secondo l’economista Tito Boeri il costo che ricade sulla collettività è di 4 miliardi di euro. Nel 2015 la Cai è azionista al 51% della nuova Alitalia con il 49% in mano a Etihad Airways
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