Alitalia, recuperare i prestiti: missione (quasi) impossibile

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Per l’Ue è illegale la linea di credito statale da 400 milioni del 2019. Analoga decisione era stata presa per i 900 milioni del 2017. E in tutt’e due le occasioni Bruxelles dice che Roma deve farsi rimborsare. Ma la compagnia aerea non è più operativa e Ita Airways non ha ereditato i suoi debiti  

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La saga di Alitalia si arricchisce di un nuovo capitolo. Un capitolo che rischia di suonare come una beffa per le casse statali. L’Europa, infatti, ha deciso che il prestito pubblico da 400 milioni dato all’ex compagnia aerea nel 2019 per evitare il fallimento è illegale, perché violava le regole sulla concorrenza, e Roma deve recuperarlo.

Caccia al tesoro 

Riottenere quei denari dei contribuenti appare però una possibilità assai remota, visto che la vecchia Alitalia è in amministrazione straordinaria. In pratica è operativa solo per chiudere tutte le pendenze e cercare di soddisfare i creditori, tra i quali si dovrebbe inserire lo Stato.

Oltre 10 miliardi in 45 anni

Ma l’ex aviolinea, costata circa 12 miliardi dal 1974 al 2019, difficilmente riuscirà a trovare i fondi necessari e finora non ha restituito un altro prestito, quello da 900 milioni del 2017, anche questo elargito per evitare la bancarotta e anche questo dichiarato, nel 2021, illegittimo dall’Europa. 

I debiti di Alitalia non pesano su Ita

L’intero fardello – un miliardo e mezzo, calcolando anche gli interessi - non pesa invece su Ita Airways: il vettore pubblico nato un anno e mezzo fa, in parte ha ereditato le attività della compagnia tricolore (quelle di maggior valore) ma non i suoi debiti.

Giorgetti: sulla strada giusta

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si aspettava quanto deciso dall’Europa e dice che l’operazione per cambiare pagina, cioè la discontinuità tra Alitalia e Ita, si conferma giusta. Se così non fosse stato, per la nuova compagnia di bandiera le cose si sarebbero messe male,  non solo dal punto di vista finanziario ma anche per la cessione del 40 per cento a Lufthansa ancora da firmare.

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