Turista morta ad Amalfi, il marito a Sky TG24: “La nostra famiglia è devastata"

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“La sua assenza dalle nostre vite e le terribili circostanze della sua morte sono impossibili da comprendere”, ha dichiarato Mike White, marito di Adrienne Vaughan. “Confidiamo nelle autorità italiane per indagare a fondo le circostanze che hanno portato alla sua morte”

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“La morte di Adrienne ha devastato la nostra famiglia”: a scrivere a Sky TG24 è Mike White, il marito di Adrienne Vaughan (CHI ERA), turista statunitense di 45 anni morta nel mare della costa di Amalfi dopo che il motoscafo su cui viaggiava si è scontrato contro un veliero turistico. “Era una madre, moglie, figlia, sorella, nipote, amica e collega amata da molte persone. La sua assenza dalle nostre vite e le terribili circostanze della sua morte sono impossibili da comprendere”.

“Confidiamo nelle autorità italiane per indagare”

“Confidiamo nelle autorità italiane per indagare a fondo le circostanze che hanno portato alla morte di Adrienne, accertare dove risiedano le responsabilità e assicurare che chiunque sia individuato avere responsabilità sia considerato responsabile ai sensi del sistema di giustizia penale italiano”, continua la nota. “Stiamo cooperando con le autorità italiane nella loro inchiesta, e continueremo a farlo finché non sarà conclusa. La nostra famiglia desidera ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato nei giorni immediatamente seguenti a questi eventi inimmaginabili, e vorremmo chiedere rispetto per la nostra privacy in questo momento difficile”, conclude il messaggio.

Cosa era successo

Il 3 agosto un gozzo e un veliero sono entrati in collisione nello specchio d'acqua antistante il fiordo di Furore, in Costiera Amalfitana. Adrienne Vaughan stava prendendo il sole a prua. L'impatto è stato violentissimo, al punto da sbalzare in mare l'editrice statunitense e sua figlia di 12 anni, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Salerno che, per la morte della 45enne americana, ha indagato lo skipper che era alla guida del motoscafo su cui viaggiava Vaughan insieme al marito Mike e ai suoi due figli di 12 ed 8 anni. Le ipotesi di reato formulate nei suoi confronti sono di omicidio colposo e naufragio colposo. Il 30enne era risultato positivo ai test tossicologici effettuati in ospedale. Era stato interrogato già la notte successiva all'incidente e, come spiegato in conferenza stampa dal procuratore della Repubblica Borrelli, "ha reso delle dichiarazioni che sono oggetto di verifica". La Procura, con il supporto della Capitaneria di Porto, ha ascoltato anche il marito della vittima, rimasto ferito in modo non grave, i 70 passeggeri del veliero ed il comandante.

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