Incendi Sardegna, trovati inneschi roghi: caccia ai colpevoli. In Cdm stretta su piromani
CronacaAlmeno 600 persone hanno abbandonato le proprie case per le fiamme che ieri, 7 agosto, spinte anche dal forte vento, hanno bruciato l'isola. Intanto il Consiglio dei ministri ha approvato un inasprimento delle pene per chi viene giudicato responsabile dei roghi. Aumenta la pena minima per chi causa un incendio in "boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui”: da quattro si passa a sei anni di reclusione
La maggior parte degli incendi che hanno colpito la Sardegna sono stati causati dall'uomo. La natura dolosa dei roghi è stata accertata dagli agenti della Forestale, almeno per quanto riguarda quelli scoppiati nella parte meridionale dell'Isola e a Gairo, nel nuorese, dove sono stati trovati degli inneschi. Al momento non si sa però a chi appartenessero: è caccia ai colpevoli. Ieri, 7 agosto, sull’isola, battuta dal maestrale e dai roghi, da nord a sud è scoppiata l’emergenza: case e agriturismi sono stati abbandonati, i residenti sono scesi in strada, ettari di campagna sono andati in fumo - compresi gli agrumeti del Sarrabus – e per tutta la giornata si è combattuto per spegnere gli incendi, da terra e dal cielo con elicotteri e Canadair. Intanto oggi, prima della pausa estiva, il Consiglio dei ministri ha approvato un inasprimento delle pene per chi viene giudicato responsabile dei roghi. Nelle scorse ore aveva già parlato della natura degli incendi il governatore della Sardegna, Christian Solinas, spiegando di aver dato mandato Corpo Forestale Regionale per portare avanti "le indagini su tutto il territorio per individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili". In una nota il presidente di Regione ha condannato "gli autori di questo nuovo scempio criminale consumato a danno del patrimonio ambientale sardo".
Le nuove norme contro i piromani
L’ultimo decreto approvato dal Cdm prima della pausa estiva va a modificare l'articolo 423-bis, che disciplina il reato di incendio boschivo. Aumenta la pena minima per chi causa un incendio in "boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui”: da quattro si passa a sei anni di reclusione. Se l'incendio è di natura colposa, il minimo edittale si alza da uno a due anni. Il testo prevede poi un aumento di pena “da un terzo alla metà” se l’incendio “è commesso al fine di trarne profitto per sé o per altri"o con abuso dei poteri o con negligenza nell' esecuzione di incarichi o servizi nell'ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi. Ne aveva già parlato in passato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Sebastiano Musumeci: "Come avevo già anticipato nella informativa al Parlamento - ha spiegato - il governo intende aumentare le pene a carico degli autori di incendi boschivi. Ringrazio il collega Carlo Nordio per avere da subito condiviso l'esigenza di modificare la norma. Certo, non è la soluzione del grave problema: ma l'inasprimento della pena e la sua effettività serviranno a scoraggiare chi finora l'ha fatta franca!"
vedi anche
Incendi di rifiuti a Palermo, minacciate anche auto e case
Gli inneschi
A Gairo, hanno accertato gli uomini della Forestale, il rogo è stato appiccato in serata, poco prima delle 20, proprio quando il vento di maestrale soffiava con massima forza. Diversi inneschi sono stati trovati sopra i canali di guardia, costruiti come opere di difesa idrogeologica sopra il paese. Non si conosce ancora invece la natura dell'incendio partito da Posada e Siniscola, dove sono state evacuate almeno 600 persone. Qui, la conta dei danni è impietosa: 400 ettari distrutti dal fuoco tra le borgate disseminate di case sparse, aziende agricole e attività turistiche. Seguono le indagini gli uomini del Nucleo investigativo provinciale del Corpo forestale (Nipas), supportati dal Nucleo regionale (Niar). Tutti gli atti saranno poi trasmessi alle Procure di Nuoro e di Lanusei: la prima è competente per quanto successon a Posada e Siniscola, la seconda per Gairo. Il comandante del Corpo Forestale regionale Fabio Migliorati parla di "indagini complesse" e spiega all'ANSA che - almeno suugli incendi di Muravera - "stiamo seguendo una precisa pista investigativa".
Cosa è successo in Sardegna
Ora la situazione è più tranquilla. "In entrambe le zone più colpite, nordest e sud della Sardegna, siamo in fase di bonifica. Non abbiamo focolai attivi importanti", ha detto a Sky TG24 Fabio Sassu, dirigente dei Vigili del fuoco in Sardegna, precisando però che "l'opera di bonifica è molto complessa perché soffia molto vento". Il quadro ieri è precipitato a partire dal pomeriggio, nella zona di Monte Longu di Posada (Nuoro). Le fiamme, spinte dal forte vento, si sono poi mosse velocemente verso Siniscola e il centro balneare de La Caletta. Gravissimi i danni nella zona di Feraxi, dove quattro aziende agricole sono state devastate dalle fiamme che hanno distruttole le riserve di foraggio accumulate e hanno bruciato gli agrumeti. "Non ci sono certezze assolute ma stento a credere che gli incendi siano stati provocati da autocombustione”, ha spiegato il sindaco di Muravera, Salvatore Piu. Anche Porto Corallo a Villaputzu e San Priamo, borgata di San Vito, sono state raggiunte dai roghi. E ancora, un altro incendio è scoppiato a poche decine di metri da case e attività commerciali all'ingresso di Quartu, a pochi chilometri da Cagliari. Nella stessa zona è andato a fuoco anche il canneto dello stagno di Molentargius, area umida protetta a pochi passi dalla spiaggia del Poetto, abitata da fenicotteri. Quadro complicato anche nella parte meridionale dell’isola, con roghi a San Giovanni Suergiu, nel Sulcis Iglesiente, e a San Sperate.
leggi anche
Incendio a Roma, a fuoco una discarica abusiva in zona Ponte Mammolo
I feriti
È salito a quattro il bilancio dei feriti degli incendi. Oltre a un uomo travolto dallo scoppio di una bombola e alla donna di 78 anni rimasta ustionata alle braccia e alle gambe a San Giovanni di Posada, nel rogo scoppiato tra Posada e Siniscola è rimasto intossicato un 23enne di Siniscola. Il fumo ha portato il ragazzo a un'insufficienza respiratoria acuta e ha reso necessario il trasferimento - con l'elisoccorso del 118 - all'ospedale San Francesco di Nuoro, dove è arrivato in codice rosso. La quarta persona rimasta ferita è un vigile del fuoco, che cercando di spegnere le fiamme al Poetto di Quartu si è procurato una distorsione al ginocchio.