Incendio rsa a Milano, si indaga sugli impianti antincendio non a norma

Cronaca
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Da stabilire le cause che hanno scatenato le fiamme nella stanza 605, provocando la morte di 6 anziani e l'intossicazione di altri 81. Sala: "Se ci saranno responsabilità, chi ha sbagliato, compreso il Comune, dovrà pagare"

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Dopo la tragedia alla rsa Casa per Coniugi di Milano, si indaga per capire le cause che hanno scatenato l’incendio nella stanza 605 provocando la morte di 6 anziani, cinque donne e un uomo, e l'intossicazione di altri 81. "Se ci saranno responsabilità, chi ha sbagliato, compreso il Comune, dovrà pagare", ha assicurato il sindaco, Giuseppe Sala. "Chi non ha osservato le regole deve "pagare", hanno aggiunto anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e l'assessore al Welfare, Guido Bertolaso. Intanto, oggi, 9 luglio, nella struttura di via dei Cinquecento c'è stato un nuovo sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Ed emergono testimonianze che parlano di malfunzionamenti nemmeno troppo nascosti. "Ho sentito un giorno un addetto dell'antincendio che è venuto a fare la guardia perché non funzionava l'impianto", ha detto una dipendente della rsa, che aveva anche "notato che i campanelli nelle camere degli ospiti non funzionavano".

L'impianto di rilevazione fumi non funzionava 

Ma cosa è accaduto? L'ipotesi più probabile, in attesa di una verifica definitiva, è quella di una sigaretta lasciata accesa nella stanza dove sono partite le fiamme. Attenzione puntata anche sull'impianto di rilevazione fumi che non funzionava da tempo, tanto che la cooperativa Proges, che gestisce la struttura del Comune, aveva previsto la presenza di un tecnico antincendio durante la notte, in attesa che venisse riparato il sistema. Il Comune di Milano ha aperto un bando da circa 1 milione di euro lo scorso dicembre per la manutenzione straordinaria di tutte le rsa di sua proprietà, compresa la Casa per Coniugi, ma la procedura è ancora in corso ed è alla fase delle offerte. "Non è un mistero che i tempi della pubblica amministrazione non siano veloci”, ha ammesso Sala. La Proges, dal canto suo, ha spiegato di aver fatto corsi straordinari antincendio agli operatori socio sanitari. E ha sottolineato che la notte dell’incendio erano presenti cinque operatori, un infermiere e il custode, oltre all'addetto antincendio, rispettando le soglie di presenze previste dalla Regione. Fonti vicine alla cooperativa sociale fanno poi sapere che per quella notte era anche reperibile un medico, come previsto da normativa (l'obbligo è di reperibilità e non di presenza).

Problemi anche per la rsa "gemella" di via Panigarola

 

Buona parte degli ospiti della rsa ormai inagibile sono intanto stati trasferiti nella struttura "gemella" di via Panigarola 19, sotto la stessa direzione di quella di via dei Cinquecento. Ma anche qui sono stati rilevati diversi malfunzionamenti. Il sistema di rilevazione antifumo non funziona. Si parla di problemi anche agli estintori. Per questo, i Vigili del Fuoco continueranno a restare con una squadra nella zona. E nel frattempo si preparano a fare controlli antincendio nelle altre case per anziani della provincia, controlli che erano già effettuati a campione, e che ora saranno eseguiti a tappeto.

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Proseguono gli accertamenti

Intanto a Milano sono arrivati i vigili del fuoco del Nucleo investigativo di Roma, per gli accertamenti, con appositi laser per stabilire il punto dell'innesco delle fiamme e la temperatura raggiunta nella stanza. Gli esiti delle analisi saranno consegnati alla Procura di Milano che indaga, al momento contro ignoti, per incendio colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.

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