Terzogenito del presidente del Senato, è conosciuto anche con il nome d'arte di Larus sulla scena rap. Su di lui, suo padre ha parlato principalmente a causa dei video e delle canzoni che presentano testi espliciti riguardanti droghe e offese alle donne. "Se lo acchiappo con la droga lo ammazzo", aveva dichiarato in un'intervista la seconda carica dello Stato
Lorenzo Apache La Russa, il 19enne accusato di violenza sessuale da una sua compagna di liceo di 22 anni, è il terzo e più giovane figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, storico esponente del Movimento Sociale Italiano e successivamente di Alleanza Nazionale, oltre a essere uno dei fondatori di Fratelli d'Italia. Come suoi due fratelli, Geronimo e Lorenzo Cochis, anche Lorenzo porta un nome che omaggia i nativi americani. Lorenzo Cochis e Leonardo Apache sono nati rispettivamente nel 1995 e nel 2005 e sono figli di Laura De Cicco, l’attuale moglie di La Russa. Geronimo, invece, è nato nel 1980 da una precedente relazione del presidente del Senato con Marika Cattare.
La passione per il rap e le polemiche sui social con Fedez
Oltre a quello italiano e "indiano", il giovanissimo La Russa ha anche un nome d'arte, Larus, perché il ragazzo è un aspirante rapper. Nel 2019 ha pubblicato un video insieme a un altro trapper di nome Apo Way con la canzone "Sottavalutati" , in cui, con le movenze tipiche della trap, viene ripreso per strada rappare frasi come "Sono tutto fatto, sono tutto matto, ma ti fotto pure senza storie". Un testo che ha fatto infuriare il padre Ignazio, il quale, intervistato da Radio Capital su testi espliciti riguardanti droghe e offese alle donne, aveva affermato: "Tranquilli, non è fatto, il concetto di fatto ha un significato diverso. Comunque, i padri sono sempre gli ultimi a saperlo. Se lo acchiappo con la droga lo ammazzo". Larus ha avuto anche una disputa sui social media con Fedez. I due hanno litigato pubblicamente a colpi di storie su Instagram, poi cancellate in cui si attaccavano reciprocamente.