Salvatore Parolisi parla a Chi l'ha visto: "Ho tradito Melania Rea, ma non l'ho uccisa"
CronacaL'ex caporale maggiore dell'esercito condannato in Cassazione a 20 anni (ergastolo in primo grado, 30 anni in appello) parla per la prima volta: "Melania Rea? Ne ero innamorato, le davo una parte del mio stipendio perché non volevo che lavorasse"
Salvatore Parolisi, l’ex caporal maggiore dell’esercito condannato per l’uccisione della moglie Melania Rea, esce dal carcere di Bollate (Milano), per un permesso premio. La sentenza definitiva è stata di 20 anni e lui ne ha scontati 12, tenendo una condotta giudicata da “detenuto modello”. "Sarà dura, perché con il mio nome è un po’ così, ci sono pregiudizi", le sue prime parole da quando è stato condannato, ai microfoni della trasmissione “Chi l’ha visto?”. Parla di Melania Rea: "Ne ero innamorato, le davo una parte del mio stipendio perché non volevo che lavorasse".
Cosa fa oggi
Oggi lavora come centralinista. "Se trovassi un lavoro potrei uscire, ma chi me lo dà un lavoro. Quando sentono il mio nome e cognome, scappano, fanno il deserto. Mi hanno dato 12 ore di permesso dopo 12 anni di carcere". E ribadisce: "Ho tradito Melania più volte, ma non l’ho uccisa. Con Ludovica era solo una scappatella. Se avessero avuto tutte le prove, potevano darmi l’ergastolo, buttare la chiave...". In questi anni si è iscritto alla facoltà di giurisprudenza alla Statale di Milano, ha dato sette esami. Ma non può vedere né sentire la figlia, di cui da tempo ha perso la potestà genitoriale. La ragazzina, che al momento dell’omicidio aveva 18 mesi, vive con i nonni materni a Somma Vesuviana e non porta più il cognome del padre.