Rovigo, spari a insegnante con pistola pallini: genitori studente pronti a querelare prof

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La famiglia del ragazzo che colpì Maria Cristina Finatti, la docente dell'Itis Viola Marchesini, potrebbe agire in sede penale e civile, per diffamazione e danni morali, qualora la docente proseguisse nel diffondere notizie ritenute “non veritiere” sul pentimento e le scuse dopo l'accaduto

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La famiglia del ragazzo che sparò con una pistola ad aria compressa contro Maria Cristina Finatti, la docente dell'Itis Viola Marchesini di Rovigo, potrebbe agire in sede penale e civile, per diffamazione e danni morali, qualora la docente proseguisse nel diffondere notizie “non veritiere” sul pentimento e le scuse dopo l'episodio. A riferirlo è stato il legale della famiglia, l'avvocato Nicola Bergamini

L'avvocato della famiglia: “Costante presenza della professoressa sui media”

"L'alunno ha incontrato la docente a scuola e si è scusato, e anche i genitori – ha spiegato il legale – La famiglia finora non ha mai voluto esporsi, per non alimentare il processo mediatico, ma la presenza della professoressa sui media è costante", ha aggiunto Bergamini.

Secondo quanto ricostruito dalla famiglia sui fatti avvenuti da ottobre fino ad oggi, "è stato messo in evidenza - prosegue Bergamini - che le informazioni fornite da parte di Finatti sul loro figlio sono assolutamente imprecise, se non addirittura false. Non si contesta l'episodio, ma la docente dice che i ragazzi non si sono pentiti, non si sono scusati, non c'è stato un processo rieducativo, e ancora oggi vivono serenamente senza punizione. Questo non è vero".

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Le scuse del ragazzo e della famiglia

Il legale ha quindi puntualizzato che il ragazzo che materialmente ha sparato "si è scusato personalmente e assieme alla famiglia in svariate occasioni, fin dal giorno stesso dell'episodio. Appena tornato a casa, quel giorno, ha mandato una mail alla prof, che aveva abbandonato la scuola, porgendo subito le sue scuse, chiedendo un contatto telefonico per programmare un incontro per scusarsi di persona. La professoressa Finatti ha risposto dopo un'ora, ha apprezzato che il ragazzo si fosse accorto della gravità del fatto e avesse accettato le scuse, tanto che non riteneva necessari un incontro personale". La docente, ha quindi puntualizzato Bergamini "nei giorni successivi agli spari non è mai stata a casa, l'alunno l'ha incontrata sui banchi di scuola e si è scusato di nuovo. I genitori sono andati a scuola per porgere le loro scuse".

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L'avvocato: “Sta creando danni nei confronti del ragazzo”

Quello che la famiglia contesta a Finatti "è che ripete di sentirsi abbandonata, parla sempre in maniera generica sulla scuola. Ci lamentiamo perché sta creando dei danni nei confronti del ragazzo, dipinto come un 'mostro'. Eppure lui ha fatto e sta continuando a fare volontariato, perché ritiene giusto il percorso rieducativo. Siccome la presenza sui media della prof è costante, i media e le tv se ne occupano. Dice che i ragazzi lo hanno fatto per esibirsi sui social, ma il ragazzo non è mai stato presente su alcun social network. Se si continuerà a generalizzare su condotte del ragazzo che non risultano vere del ragazzo, la famiglia vorrà tutelare l'immagine del ragazzo, sia in sede penale che civile", ha concluso il legale.

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L'insegnante: “Sono stata derisa e umiliata”

'Sono stata derisa e umiliata, è vero le scuse le ho ricevute, e l'ho sempre detto, ma questo non cambia la gravità della vicenda che ho subito'', ha replicato l'insegnante. ''Non ho più la serenità - sottolinea all'Adnkronos - e adesso arriviamo al colmo: sembra addirittura che sia io la responsabile di questa situazione''. All'avvocato Finatti replica: ''Ho sempre detto che lui si è scusato, e anche i genitori si sono scusati. Le scuse però non attenuano il mio dispiacere per tutta questa vicenda. Il gesto che ha fatto è tanto, tanto grave - dice amareggiata la prof - Sono rimasta molto male per quello che è successo. Mi ha sparato contro un sacco di colpi con quella pistola ad aria compressa e con quel video mi hanno annientato. Avevo la mia professionalità, ed è stata intaccata''. Quanto alle scuse, "dopo i fatti - racconta la docente - il padre del ragazzo è andato a scuola dalla preside e lei mi ha telefonato per avvisarmi. Io ero già a casa. A quel punto mi ha inviato una mail con le scuse. Poi ci siamo sentiti per telefono. Nei giorni successivi il ragazzo ha continuato a seguire le lezioni a scuola regolarmente e non ha più fatto nulla". In ogni caso, ci tiene a precisare Maria Cristina Finatti, ''lui è stato l'unico a scusarsi, e il padre l'unico genitore che è venuto a scuola. Anche se di fatto tutta la classe ha partecipato a quell'episodio, gli altri, compreso l'autore del video, si sono comportati come se nulla fosse. Mi hanno deriso, e c'è perfino chi, dopo i fatti, ha scimmiottato la mia reazione, ma per questo nessuno mi ha chiesto scusa''.

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