Caso Amara, Piercamillo Davigo condannato a 15 mesi per rivelazione del segreto d'ufficio

Cronaca

L'accusa verte intorno ai verbali di Piero Amara su una presunta Loggia Ungheria che, in pieno lockdown, il pm milanese Paolo Storari consegnò al'ex magistrato per autotutelarsi, a suo dire, di un freno messo alle indagini dai vertici del suo ufficio

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L’ex magistrato Piercamillo Davigo condannato a un anno e tre mesi per rivelazione di segreto d'ufficio sui verbali secretati resi alla procura di Milano dall'avvocato Piero Amara sulla presunta esistenza della loggia Ungheria. Lo ha deciso il Tribunale di Brescia. La Procura aveva chiesto una condanna a un anno e quattro mesi con la sospensione condizionale della pena.

 

La ricostruzione dell'accusa

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Davigo prese dalle mani del pm milanese Paolo Storari - assolto in via definitiva al termine del processo abbreviato - i verbali segreti di Piero Amara, in cui l'ex avvocato esterno di Eni ha svelato l'esistenza della presunta associazione massonica.

Storari consegnò i verbali a Davigo, in pieno lockdown, a suo dire per autotutelarsi, di un freno messo alle indagini dai vertici del suo ufficio.

 

La consegna dei verbali

La consegna avvenne a Milano nell'aprile del 2020, per stessa ammissione di Storari, a casa di Davigo a cui fu data una chiavetta con gli atti secretati per poter denunciare la presunta inerzia a indagare da parte dei vertici della procura milanese - in particolare dall'allora procuratore di Milano Francesco Greco e dall'aggiunto Pedio - sull'ipotetica loggia Ungheria di cui avrebbero fatto parte personaggi delle istituzioni e delle forze armate, oltre che due componenti del Csm in carica in quel momento. 

All'imputato la corte ha riconosciuto le attenuanti generiche, le motivazioni saranno rese note tra 30 giorni. 

L'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo in una foto di archivio del 1 febbraio 2020. ANSA/Mourad Balti Touati

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