Arrigo Roveda, chi è lo "storico" notaio di Silvio Berlusconi

Cronaca
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Milanese, classe '62, ha seguito il Cavaliere sin dai tempi delle prime operazioni immobiliari di Fininvest e del Milan. Secondo indiscrezioni, non ancora confermate, è lui l’uomo legato alla partita per la successione dell'ingente patrimonio di Berlusconi. E' possibile che, nei prossimi giorni, possa leggere il testamento del leader di Forza Italia

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Secondo indiscrezioni, non ancora confermate, le ultime volontà di Silvio Berlusconi dovrebbero essere nelle mani del notaio milanese Arrigo Roveda, a fianco del leader di Forza Italia sin tempi delle prime operazioni immobiliari di Fininvest e del Milan. ''Non parlo di temi legati alla vicenda di cui i giornali stanno trattando in questi giorni'”, ha riferito Roveda all'Adnkronos, mantenendo il massimo riserbo sulla questione. "Lo faremo a bocce ferme, semmai dovesse ancora interessare. E non credo perché prima non interessavo a nessuno", ha commentato ancora.

Chi è Arrigo Roveda

Ma chi è Arrigo Roveda? Figura di spicco dello studio Rlcd di Milano, è nato il 6 agosto 1962 nel capoluogo lombardo, laureandosi in Giurisprudenza presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi in Diritto Civile sul contratto di leasing. Era il 1985, poi, cinque anni più tardi, diventa notaio. Intanto insegna nella Scuola di Notariato della Lombardia e ancora oggi collabora al corso per i Giuristi d’Impresa tenuto dalla Bocconi. Ha rivestito l’incarico di presidente del Consiglio notarile di Milano, dal 2013 al 2017. Ha scritto articoli e note a sentenza in materia civile e fiscale su diverse riviste di settore.

Il testamento di Silvio Berlusconi

Ad oggi, sebbene manchi ancora l’ufficialità, è l’uomo legato alla partita per la successione dell'ingente patrimonio di Silvio Berlusconi. Secondo diverse voci potrebbe essere Proprio Roveda, nei prossimi giorni, a leggere il testamento del Cavaliere e a rivelare la destinazione del 33% del patrimonio, cioè come segnala anche il “Corriere della Sera”, la quota che chi non ha coniuge ma ha più figli può scegliere liberamente a chi destinare. Quota che potrebbe corrispondere all’incirca a 1,3 miliardi dei 4 miliardi complessivi. In ballo ci sono una trentina di proprietà immobiliari, considerando ville, appartamenti oltre a quote della Fininvest, nata nel 1975 e che oggi controlla diverse società. Tra queste, il gruppo Mfe-Mediaset, il gruppo Arnoldo Mondadori e Banca Mediolanum. Nel portafoglio non mancano la squadra di calcio del Monza, acquisita nel 2018 e il Teatro Manzoni di Milano. Oltre a ciò che detengono i cinque figli di Berlusconi, in parti più o meno eque, quello che rimane è la parte che dovrebbe essere gestita proprio dal testamento. Su questo documento, non ci sono ancora conferme, sebbene se ne sia parlato in riferimento ad un presunto lascito che il Cavaliere avrebbe disposto per la compagna Marta Fascina. Proprio per questo motivo Berlusconi avrebbe chiesto una modifica del testamento, di cui però non si sa se e quando potrebbe essere reso noto.

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