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Giulia Tramontano, la sorella: "Solo il dolore mi fa battere ancora il cuore"

Cronaca
IPA/Ansa

In una lunga lettera pubblicata su Facebook, Chiara Tramontano torna a rivolgersi direttamente alla ragazza uccisa lo scorso maggio e al bambino di sette mesi che portava in grembo: "Vi immagino guancia a guancia su un prato di tulipani". Poi si chiede: "Potevamo fare di più? Io lo so che non potevamo, perché non avresti lasciato che nessuno ti tarpasse le ali, accorciasse le tue piume dorate, troncasse il vostro volo"

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A due giorni dai funerali, Chiara Tramontano - sorella di Giulia, uccisa alla fine dello scorso maggio con 37 coltellate dal compagno, Alessandro Impagnatiello – torna a esprimere il suo dolore su Facebook. “Mi sento incredibilmente vuota. Solo il dolore della tua perdita mi fa sentire che il mio cuore batte ancora”, scrive in un lungo post sui social rivolgendosi direttamente alla sorella. Molti i passaggi in cui parla anche di Thiago, il figlio della relazione tra Tramontano e Impagnatiello che la ragazza portava in grembo da sette mesi quando è stata uccisa. “Sapere di essere rimasti qui senza te e Thiago, ergastolani del tempo e del dolore, barcollanti nel buio del futuro ed impauriti di non ritrovare la strada. E tu, dove sei? E lui? Che viso ha Thiago? Scalcia? Ti sorride? Piange? Io vi immagino così: guancia a guancia, stesi su un prato di tulipani, lui che li raccoglie e tu che ti arrabbi. E d’un tratto vi voltate verso di noi sorridendo”, scrive la sorella.

"Davanti a noi un futuro in cui il sole soccombe alle nubi"

Chiara Tramontano parla di un futuro, senza la sorella maggiore e il nipotino, “in cui il tempo scorre inesorabile, il sole soccombe alle nubi e perfino il mare ha perso la forza di infrangersi sugli scogli”. E ricorda come – “prima di quel maledetto giorno” – con la notizia dell’arrivo di Thiago, “mamma e papà hanno conosciuto la gioia incontenibile di diventare nonni, io e Mario di essere chiamati zii, la nonna di essere bisnonna, gli zii ed i cugini prozii… e pure il Napoli di vincere lo scudetto”. La famiglia Tramontano è infatti originaria di Sant’Antimo, nel napoletano, dove si sono celebrati i funerali della ragazza uccisa. “Per noi quest’anno non è stata la mano di Diego, ma la mano di Thiago ad alzare quella coppa”, continua Chiara Tramontano in riferimento allo scudetto vinto dalla squadra, ricordando “quella stessa mano che abbiamo visto per l’ultima volta nell’ecografia, chiusa in un pugno stretto, sollevata in alto a dire: sto arrivando e stravolgerò le vostre vite”.

Le parole di Chiara Tramontano per Thiago: "Contavamo i giorni che mancavano"

Poi si rivolge direttamente a Thiago. “Cosa daremmo per vedere il tuo viso… saresti nato a luglio, un leone come me ma con la smisurata sensibilità della tua mamma Giulia. Saresti stato coraggioso e forte come nonno Franco, ironico e socievole come nonna Loredana, gioioso come zio Mario. Amato e protetto da tutti noi, che vivevamo in funzione della tua nascita e contavamo i giorni che mancavano al nostro primo incontro”, scrive Chiara Tramontano.

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"E se avessimo fatto di più? Non ce lo avresti permesso"

Chiara Tramontano ricorda che sia lei che la sorella avevano lasciato la provincia di Napoli per andare al Nord Italia. Una a Genova, l’altra a Senago, nel milanese, dove è stata uccisa. “Ti prendevo in giro e dicevo: “Giulia, tu hai sempre un problema. Ma io ho sempre la soluzione”. Eccetto questa volta, perché eravamo troppo umani per avere la forza di sconfiggere il male”, prosegue Chiara Tramontano. Che si chiede: “E se avessimo fatto di più? E se avessimo scelto noi per lei?”. La risposta è no: “Io lo so che non potevamo fare di più, perché non avresti lasciato che nessuno ti tarpasse le ali, accorciasse le tue piume dorate, troncasse il vostro volo. E così tu sei diventata il martire in questa storia atroce”. La lettera si chiude con Chiara Tramontano che chiede alla sorella e al nipote di “distendere le ali”, “seguire il sole” e “volare lontano da questo mondo che non vi ha meritati”. E chiede loro di non dimenticarsi "di lasciare una piccola traccia lungo la strada, così che noi sapremo sempre dove raggiungervi. Con l’amore eterno, smisurato ed insaziabile che solo io, Mario, mamma e papà conosciamo, vi auguriamo buon viaggio. E come diceva mamma: scrivimi quando arrivi”.

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