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Papa Francesco al Gemelli, il chirurgo: parametri regolari. Ma niente Angelus con i fedeli

Cronaca

Il pontefice rimane ricoverato in ospedale dopo l'intervento all'intestino. Ha passato "bene la notte", riferisce la sala stampa vaticana. E nel punto stampa il chirurgo Sergio Alfieri spiega che "sono necessari sforzi minimi e di conseguenza gli è stato chiesto di soprassedere alla celebrazione di domani"

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Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dopo un intervento all'intestino, ha passato "bene la notte". Lo ha riferito la sala stampa vaticana parlando della salute del pontefice. Nel punto stampa il chirurgo Sergio Alfieri, a capo della equipe che è intervenuta per risolvere un laparocele addominale, ha spiegato che "per il Papa i parametri sono regolari ma sono necessari sforzi minimi e di conseguenza gli è stato chiesto di soprassedere alla celebrazione dell'Angelus domani". Il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha chiarito che il Papa reciterà la preghiera dell'Angelus "in privato, evidentemente nella sua stanza di ospedale, chi vorrà unirsi a lui spiritualmente in preghiera lo potrà fare seguendo la preghiera dell'Angelus" a mezzogiorno. Su Twitter Papa Francesco ha ringraziato "di cuore per le preghiere e i tanti messaggi di vicinanza e affetto giunti in questi giorni. Prego per tutti, in particolare per chi soffre. Vi chiedo di continuare a pregare per me".

Per il Papa parte della convalescenza in ospedale

"Abbiamo chiesto al Papa di trascorrere parte della convalescenza in ospedale", ha detto Alfieri, precisando che si tratta di una "scelta dettata dalla prudenza" presa per facilitare la ripresa, ma "tutto procede bene". Il chirurgo Sergio Alfieri ha poi precisato di aver "dato dal Papa un suggerimento medico e lui ha deciso". Bruni ha poi aggiunto che lo staff medico ha ritiene il decorso post operatorio di Papa Francesco "regolare. Tutte le flebo sono già state sospese nei giorni scorsi e il Santo Padre si alimenta con una dieta semiliquida". Il Papa è "apiretico ed emodinamicamente stabile". Inoltre, gli esami del sangue e la radiografia del torace post operatori "sono buoni - ha affermato Bruni -. Il Santo Padre sta seguendo un'attenta convalescenza che mira al minor sforzo della parete addominale, per permettere alla rete protesica impiantata e alla riparazione della fascia muscolare di cicatrizzare in modo ottimale". Per quanto riguarda l'Angelus, "su indicazione dello staff medico e dell'assistente sanitario personale, e come desumibile dai normali tempi di decorso post operatorio in interventi di questo genere, Papa Francesco domani reciterà la preghiera dell'Angelus in privato, unendosi spiritualmente, con affetto e gratitudine, ai fedeli che vorranno accompagnarlo, ovunque siano". Le udienze del Papa sono state sospese fino al 18 giugno ma "tutto il resto al momento resta in piedi", ha spiegato Bruni.

Parolin: "Vuole tornare al lavoro"

"Il Papa sta bene, ha affermato il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, a margine dell'evento 'Not Alone' della fondazione Fratelli Tutti. L'operazione è andata bene, le notizie che ho ricevuto, al di fuori di quanto è stato pubblicato", riferiscono che "il decorso è positivo. Il Papa avrebbe già manifestato il desiderio di riprendere il lavoro". La dimissione dall'ospedale "dipenderà dai medici", ha detto ancora il cardinale rispondendo alle domande dei giornalisti.

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Le operazioni subite da Papa Francesco

Nel corso della sua vita Papa Francesco è stato sottoposto fino a oggi a quattro interventi chirurgici. Due sono stati compiuti quando era sacerdote in Argentina nel 1957 e nel 1980 mentre gli altri due da papa. Gli ultimi due interventi sono stati eseguiti entrambi al Gemelli. Si tratta di un'operazione per la rimozione di un tratto di intestino con diverticoli, avvenuta nel luglio 2021, e di quella del 7 giugno. Secondo quanto riferito dai chirurghi il laparocele, un'ernia che si forma su una cicatrice di un precedente intervento e ingrandendosi può diventare "incarcerata" o "strozzata" causando varie complicazioni, non era connesso con l'intervento avvenuto due anni fa in un'altra zona dell'intestino, ma alle chirurgie precedenti.

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